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Lavinia Spalanca
Quel che resta dell’amore. I “Versi a Dina” di Camillo Sbarbaro
Lettura dei “Versi a Dina”, canzoniere amoroso sbarbariano pubblicato nel ’31 su «Circoli», e confluito nella silloge del ’55 “Rimanenze”. Imperniato su una dialettica costante fra impotenza soggettiva a riesumare il tempo trascorso, ed evidenza oggettiva che presentifica il ricordo, il racconto dell’amore perduto è qui analizzato in chiave intertestuale, in termini di continuità-discontinuità col precedente poemetto “Pianissimo, di cui condivide un analogo repertorio topico e lessicale, seppur riscattato da un riacquisto di fiducia nella parola.
Ars poetica. L’iconografia del paesaggio in Sciascia lirico
Intento dell’articolo è quello di indagare l’intreccio di letteratura e arte nell’opera di Leonardo Sciascia, e in particolar modo nella sua produzione lirica, attestata dalla silloge del ’52 “La Sicilia, il suo cuore” e da alcuni versi inediti e dispersi. Pur non ascrivibile ad una poetica ben definita – tra ascendenze crepuscolari e suggestioni ermetiche, prosasticità e lirismo – la sua opera in versi è emblematica dell’interesse figurativo dell’autore, come rivela la presenza di una vera e propria iconografia del paesaggio ispirata ai dipinti di alcuni grandi maestri del Novecento – da Chagall a Mirò – o dell’arte sacra – come Benozzo Gozzoli – attraverso i quali lo scrittore dà forma al…
I fiori del deserto. Sentimento della natura e culto dell’arte in Camillo Sbarbaro
Il potere della parola. Gli Inferni di Anton Francesco Doni
Ad alimentare gli Inferni, edito da Anton Francesco Doni nel 1553, è la coscienza infelice della condizione umana e il desiderio di rivalsa dalle ingiustizie patite. Evidente, dunque, è l’intento polemico dell’opera, rappresentazione trasfigurata dei vizi terreni e ‘prefigurazione’ dei castighi riservati a chi ha smarrito un’etica del vivere. Ma a connotare gli Inferni è altresì la sua natura duplice e contraddittoria, evidente nell’immagine della ruota del supplizio eterno: pur veicolando immagini di fiera crudeltà, questo simbolo ambivalente rivela la sua affinità col cerchio, emblema di perfezione, nell’oscillazione fra mondo del divenire e dell’eterno ritorno e nel moto che ora eleva, o…