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P Maggio

Il contrasto alla tratta di esseri umani tra garanzie del reo e tutela delle vittime

La risposta ai fenomeni criminali legati alla tratta e al traffico di esseri umani si connota per lo strumentario sostanziale e processuale multilivello : le dimensioni dei fenomeni e le interrelazioni con la criminalità organizzata coinvolgono profili di cooperazione internazionale e impongono l’adozione di misure investigative efficaci. In questa dimensione integrata della tutela, assume un ruolo centrale il rispetto dello standard di Duty of Due diligence che contrassegna le misure internazionali, sovranazionali e le singole scelte nazionali. Esso si sostanzia nello specifico dovere imposto agli Stati di evitare le violazioni dei diritti umani, identificando i rischi e adottando adeguate…

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Le difficoltà probatorie per superare il ragionevole dubbio nei processi alla criminalità organizzata .

A 34 anni dall’entrata in vigore del codice sembra essere ampiamente prevalsa l’idea di una specificità nell’accertamento processuale dei fatti di “criminalità organizzata ”, consacrata espressamente nel paradigma del “contraddittorio inquinato”, oggetto della riforma costituzionale n. 2 del 1999. Il comma 5 dell’art. 111 ha cristallizzato una deroga permanente alle regole di formazione della prova in relazione ai fenomeni criminali mostratisi capaci di «inquinare» e svilire il contraddittorio . Nella modifica costituzionale e nella successiva attuazione da parte della l. 1° marzo 2001, n. 63 si è registrata la legislativa presa d’atto della necessità di tutelare la genuinità delle fonti di…

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Rapporti familiari e tutela processuale penale

La famiglia è un contenitore interrelazionale e affettivo dei diritti fondamentali dell’individuo, nel quale ciascun componente deve ricevere uguale tutela. La regolamentazione processuale delle relazioni familiari tocca tutte le fasi salienti dell’accertamento e giunge sino al momento esecutivo e penitenziario, mostrando una nozione in costante evoluzione, che presenta reciproche interconnessioni con il versante penale sostanziale, molte ibridazioni con i contenuti civilistici e un’apertura sempre più netta verso il composito quadro di fonti nel multilevel. La disamina dei singoli istituti consente di scorgere un arricchimento del modello costituzionale di famiglia, attraverso la sempre pi…

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Il diritto al controllo cautelare

Il contributo analizza il diritto al controllo cautelare in prospettiva diacronica. Dall’emanazione della Carta costituzionale ad oggi si colgono punti di conquista di grande significato, condensati nella progressiva e reale affermazione della doppia riserva di legge e di giurisdizione ex art. 13 Cost., nella più chiara delimitazione – almeno teorica - dei rapporti tra la tutela cautelare e la presunzione di non colpevolezza, nel progressivo incedere verso un controllo di merito capace di compendiare la verifica di legittimità imposta dall’articolo 111 Cost. . Raccogliendo questi importanti traguardi, il Codice del 1988 ha racchiuso nel libro IV (la “carta di libertà” ) una complessiva razi…

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La “canalizzazione” dell’impugnazione cautelare per l’offeso-postulante nei reati violenti

Il Supremo consesso nega il diritto della persona offesa di impugnare, anche con il ricorso per cassazione, l’ordinanza di revoca o sostituzione della misura cautelare coercitiva nei procedimenti per reati commessi con violenza alla persona, restando ferma la possibilità che la stessa persona offesa chieda al pubblico ministero, ai sensi dell’art. 572 c.p.p., di proporre impugnazione. L’affermazione stentorea mina le prerogative della “vittima” nel codice di rito e, in particolare, le potenzialità del contraddittorio nell’incidente cautelare relativo ai reati violenti.

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La risocializzazione e la tutela della dignità dello straniero minorenne devono prevalere sulle finalità dell’espulsione

Commento critico a a una decisione della Corte di Cassazione che affronta e risolve il quesito inerente l’applicazione dell’art. art. 16, comma 5 D.Lgs. n. 286 del 1998 sull’espulsione dello straniero, assegnando prevalenza alle istanze risocializzative rispetto alle pretese di stampo securitario.

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Le modifiche alle forme di impugnazione

La l. 23 luglio 2017, n. 103 ha modificato profondamente la lett. c dell’art. 581 c.p.p. prescrivendo l’indicazione delle prove (dalle quali si deduce l’inesistenza o l’omessa o erronea valutazione) e delle richieste istruttorie con un obbligo di «enunciazione specifica, a pena di inammissibilità» di tutti gli elementi indicati. L'innovazione si inserisce nel solco della lettura più rigorosa del principio devolutivo del quale non sembra mutare sostanzialmente i contenuti. L'impressione di fondo è che il potenziamento della struttura formale dell’appello sarà stemperato dalla ragionevolezza, come insegna l’omologa esperienza già sedimentata nel contesto processualcivilistico ove, al di là de…

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Le modifiche alla disciplina del MAE per effetto della legge di delegazione europea

Il mandato di arresto europeo ha rappresentato il primo e più importante strumento di mutuo riconoscimento per i Paesi dell’Unione europea. In quasi un ventennio di applicazione l’istituto è stato caratterizzato da adeguamenti parziali del legislatore interno, da progressive spinte armonizzatrici del diritto dell’Unione, da un intenso dialogo multilivello tra le Corti. Il contributo offre un commento alle disposizioni della l. 4 ottobre 2019, n. 117 che hanno specificamente interessato la forma di consegna, mettendo in evidenza i tratti innovativi, ma al contempo sottolineando lacune, difetti di specificità e di tempestività che segnano la disomogeneità rispetto alle Decisioni quadro nonché…

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PREVALE LA NEGAZIONE GIURISPRUDENZIALE DI EFFETTI ERGA OMNES PER LA SENTENZA CONTRADA C. ITALIA

Trova ulteriore consolidamento l’indirizzo giurisprudenziale che si oppone alla possibilità di estendere la decisione dellaCorte europea dei diritti dell’uomoContrada c. Italia (C. eur. dir. uomo, Sez. IV, 14 aprile 2015, Contrada c. Italia ai casi analoghi.

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LA CONSULTA NEGA L'ABBRACCIO VIRTUALE FRA FIGLI MINORI E DETENUTI AL 41-BIS ORD. PENIT., RIDIMENSIONANDO I DANNI SIMBIOTICI ORIGINATI DAL CARCERE

La Consulta trascura la duplice lesione causata dal divieto di colloqui da remoto con i figli minori, imposto in tempi di COVID a coloro che sono soggetti al regime dell’art. 41 bis ord. penit. La lotta alla criminalità organizzata prevale in base a ragioni formali e procedurali sui “danni simbiotici” ai familiari causati dalla detenzione.

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Commento agli artt. 18 ter, 26, 27, 29 della Legge di Ordinamento penitenziario

Il commento dottrinario e giurisprudenziale delle disposizioni relative alle limitazioni della corrispondenza dei detenuti, alla tutela del diritto alla religione, alle attività culturali, ricreative e sportive, alle comunicazioni dello stato di detenzione, dei trasferimenti, delle malattie e dei decessi, è condotto criticamente. Vengono evidenziati i punti di approdo della giurisprudenza interna ed europea, si sottolinea il cammino di riforma che dagli Stati generali dell'esecuzione penale ha condotto sino alla recente emanazione dei d.lgs. n. 121, 123 e 124 del 2018. Infine si mettono in evidenza le permanenti discrasie rispetto ai principi costituzionali in materia di pena.

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Intercettazioni no limits: il captatore informatico “per istradamento”

L’utilizzo del captatore informatico a mezzo della tecnica dell’istradamento si presta a distorsioni e abusi. Ci si trova di fronte a uno strumento itinerante del quale è impossibile prevedere gli spostamenti, sommato a una tecnica captativa elusiva dei confini giurisdizionali. Dopo una breve ricostruzione degli interventi giurisprudenziali e legislativi che hanno consentito di disciplinare processualmente l’utilizzo del “virus-spia”, vengono messe in evidenza le aporie attualmente esistenti e si individuano i pretesti usati dalla prassi per una sempre più ampia fruibilità dei risultati delle intercettazioni con captatore. Con particolare riguardo alle primissime applicazioni giurisprudenzi…

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L’equilibrio fra tutela della sicurezza e dignità umana.

L’elaborato finale di Francesca Morvillo presenta alcuni profili di straordinaria contemporaneità anche rispetto al dibattito processualpenalistico e offre molti spunti attualizzanti in tema di diritto penitenziario. L’approdo al lavoro di tesi per l’autrice è il culmine di un percorso universitario improntato all’assoluta eccellenza che segue la sua predilezione naturale per le discipline penalistiche. Il linguaggio è tecnico, asciutto, curato, la struttura del lavoro è rigorosa e ordinata. Talune osservazioni critiche si mostrano subito estremamente attuali, ben potendo collocarsi nella discussione odierna sulle misure di sicurezza e sul mai risolto senso della pena. Sin dalle prime battu…

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LA REGISTRAZIONE OCCULTA CURATA DA UNA PERSONA PRESENTE AL COLLOQUIO

Il saggio, inserito in una collettanea in tema di investigazioni atipiche alla sua seconda edizione, analizza criticamente l’ascolto “non rivelato” da parte di un soggetto presente . Le coordinate costituzionali e convenzionali consentono di mettere in evidenza l’innegabile compressione dei diritti in rilievo e una difficoltà nell’individuazione della disciplina probatoria applicabile che si ripercuote sull’utilizzabilità processuale dei risultati dell’attività di registrazione. L'analisi è condotta su un piano evolutivo che partendo dall'inquadramento sistematico mette in luce l'evoluzione normativa e giurisprudenziale, con particolare riguardo alle aree di incidenza con la disciplina del …

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Giudicato e diritti fondamentali in Area Cedu

La teoria delle fonti e l’ermeneutica postmoderna confermano la cogenza della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Dalla violazione convenzionale sorge una responsabilità internazionale dello Stato che non ottemperi all’obbligo di rimuovere la situazione di perdurante illegittimità, scongiurando infrazioni future. In una prospettiva comparata si analizza la complessità del c.d. dialogo intergiurisprudenziale fra la Corte europea, i giudici costituzionali e i giudici interni. Alcuni celebri casi giudiziari dimostrano l’incertezza degli strumenti processuali preposti all’ottemperanza delle sentenze europee, testimoniando il vano affastellarsi dei rimedi nella prassi inter…

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Aggiornamento del Commento sistematico del Titolo IV, libro XI CPP.

Il commento aggiornato (artt. 730, 731, 732, 733, 734, 734-bis, 735, 735-bis, 736, 737, 737-bis, 738, 739,740, 740-bis, 740- ter, 741, 742, 742-bis, 743, 744, 745, 746, 746-bis, 746-ter, 746-quater) analizza le norme codicistiche alla luce delle più recenti innovazioni legislative dettate in tema di trasferimento dei procedimenti penali (d.lgs. 3.10.2017, n. 149) e delle più significative decisioni giurisprudenziali.

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Processo a distanza e diritto di difesa. Questioni in tema di accertamento della condotta di partecipazione in associazione di tipo mafioso

Analisi critica di una decisione di legittimità (Cass., sez. V, 23 luglio 2020, n. 25838) che ha riguardato le modalità di partecipazione a distanza all’udienza di riesame in un processo relativo all'accertamento di fatti di mafia. Oltre che sull'eventuale esistenza di invalidità processuali il contributo si sofferma sui criteri valutativi utilizzati in questa peculiare tipologia di accertamenti.

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Crimmigration e tutela della vittima nel reato di tratta di esseri umani : aspetti processuali

Lo strumentario sostanziale e processuale negli ultimi anni ha proiettato la logica del nemico sullo straniero. Una forte crimmigration si è abbinata alla tutela delle vittime dei fenomeni di tratta e di traffico di esseri umani. Guardando in una dimensione integrata di tutela alle dimensioni dei fenomeni e ai legami con la criminalità organizzata, si analizzano le linee di politiche criminali più repressive e le proiezioni processuali della «vulnerabilità». Caratterizzanti e problematici appaiono: la delineazione delle vittime, il complesso radicamento della giurisdizione nazionale, il “doppio gioco” della fattispecie associativa e l’utilizzo della aggravante della transnazionalità, così c…

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L'ascolto occulto delle conversazioni tra atipicità e illiceità probatoria

La peculiarità dell’ascolto occulto di conversazioni tra presenti risiede nel difetto della clandestinità e della terzietà del captante che lo ricollega alla prova documentale, riconducendolo al contempo alla disciplina delle intercettazioni e della prova atipica. Nell'analizzare il dibattito dogmatico e giurisprudenziale in materia si evidenziano le discrasie rispetto ai canoni consacrati nell'art. 111 Cost. espressioni del ‘giusto processo’ e gli innumerevoli rischi di sconfinare in un documento anomalo, recante elementi di prova contenutisticamente e strutturalmente uguali a quelli che sarebbero autonomamente generabili nel contraddittorio . L’ ibrida collocazione dell’ascolto e registra…

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LA PREVEDIBILITÀ ‘COL VESTITO DI CARTA’: LE SEZIONI UNITE ESCLUDONO LA PORTATA GENERALE DELLA SENTENZA CONTRADA CONTRO ITALIA N. 3

Le Sezioni unite forniscono una risposta decisamente negativa al quesito sulla estensibilità della sentenza Contrada c. Italia «nei confronti di coloro che, estranei a quel giudizio, si trovino nella medesima posizione, quanto alla prevedibilità della condanna». Con un percorso motivazionale rigoroso si ricostruisce puntualmente il dibattito in seno alle Sezioni della Corte di legittimità, si valorizza la caratura differente delle «sentenze pilota» rispetto alle pronunce europee ‘minori’, si esalta il paradigma della «giurisprudenza consolidata» e si esclude la portata oggettiva del difetto di prevedibilità del concorso esterno in associazione mafiosa. Fra le righe della motivazione sembra …

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Mai più prigioni del silenzio. Il divieto di dialogare con gli altri detenuti vìola la dignità dei condannati all’ergastolo

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha riconosciuto una violazione degli artt. 3 e 13 Cedu, in riferimento al regime penitenziario di isolamento che ha inibito a un condannato all'ergastolo di parlare con altri detenuti durante un breve periodo di permanenza all'aperto. L'occasione offre spunti per brevi riferimenti storici alle cd. prigioni del silenzio; per un'analisi del ruolo interpretativo e obbligatorio delle sentenze europee; per l'individuazione dei limiti di invalicabile umanità della pena a vita. Dopo avere configurato il controllo giurisdizionale come scriminante, come causa di giustificazione, rispetto all'esercizio di poteri arbitrari, si richiama l'attenzione sul principio …

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L’APPARATO ORGANIZZATIVO, ASSISTENZIALE E PREVIDENZIALE A TUTELA DEL LAVORATORE

Il contributo analizza le modifiche apportate nell’ottica del potenziamento del lavoro penitenziario dall' art. 2, comma 1, lett. g), h), i), d.lgs. 2 ottobre 2018, n. 124, in tema di apparato organizzativo, previdenziale e assistenziale del lavoratore. In particolare, la riforma ha riguardato: 1) la parziale sostituzione dell’art. 25-bis, comma 1, o.p. “Commissioni regionali per il lavoro penitenziario”; 2) l’introduzione dell’art. 25-ter o.p. “Assistenza per l’accesso alle prestazioni previdenziali e assistenziali”; 3) l’ampliamento dell’art. 46 o.p. “Assistenza post-penitenziaria”. I cambiamenti, pur significativi, risentono del tortuoso percorso di approvazione parlamentare della riform…

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Prognosi sulla sussistenza di una causa di non punibilità e giudizio di proporzionalità della misura cautelare

Analisi critica della decisione di legittimità (Cass., sez. V, 3 marzo 2020, n. 11957) che ha ancorato ad un alto standard di garanzia il parametro di «probabilità della sussistenza della condizione di non punibilità» e, contestualmente, di accedere alla lettura più rigoristica dell'accertamento cautelare, sancendo un ulteriore avvicinamento fra i criteri di valutazione probatoria della fase cautelare e quelli relativi al giudizio di merito. Soluzione, questa, che se da un canto può rappresentare una garanzia di maggiore realizzazione della presunzione di innocenza, limitando al massimo i possibili rischi di una restrizione per l'imputato che poi non subirà la pena dall'altro canto, rischia…

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La portata delle garanzie difensive nel rinnovato ordinamento penitenziario

L'analisi è centrata sulla portata delle garanzie difensive nell'ambito della riforma dell’ordinamento penitenziario (dd.lgs. 2 ottobre 2018, nn. 121, 123 e 124). Mettendo in evidenza le trame progettuali ideali e i risultati reali non del tutto soddisfacenti, emerge un contesto contrassegnato dalla difficoltà di bilanciamento delle istanze securitarie con gli obiettivi di risocializzazione e rieducazione. La persistenza di taluni meccanismi preclusivi e l'abbandono della strategia volta al potenziamento delle misure alternative segnano punti di regresso rispetto alla mappatura ideale che aveva contrassegnato il lungo lavorìo degli Stati generali per l'esecuzione penale. Ripercussioni sulle…

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Inammissibile la revisione europea in malam partem: il rimedio è volto a ripristinare le previsioni convenzionali violate

I. La Corte di appello di Catanzaro nega la legittimazione del procuratore generale a proporre la revisione europea e ne ribadisce la natura di rimedio straordinario vocato al favor rei.

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LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’ UOMO PROMUOVE UNA VERSIONE DEBOLE DEL DIRITTO DI ACCESSO AL DIFENSORE?

Nel caso Beuze c. Belgio i giudici di Strasburgo, pur riconoscendo la violazione dell’art. 6 §§ 1 e 3 lett. c) CEDU, sembrano allontanarsi dalla dottrina Salduz e sembrano volere sminuire il significato interpretativo della Direttiva 2013/48/UE e delle fonti dell’Unione europea sulle garanzie difensive. Referring to the case of Beuze v. Belgium, the judges in Strasbourg appear to be distancing themselves from the Salduz doctrine, whilst recognising the violation of Ar ticle 6, §§ 1 and 3 c) of ECHR. Thus they appear to diminish the interpretation of the EU 2013/48 Directive and other legal sources from the European Union concerning the right of defence.

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Commento sistematico del Titolo IV, libro XI CPP. Effetti delle sentenze penali straniere. Esecuzione all'estero di sentenze penali italiane

Il commento sistematico (artt. 730, 731, 732, 733, 734, 734-bis, 735, 735-bis, 736, 737, 737-bis, 738, 739,740, 740-bis, 740- ter, 741, 742, 742-bis, 743, 744, 745, 746, 746-bis, 746-ter, 746-quater) analizza le norme codicistiche alla luce delle più recenti innovazioni legislative dettate in tema di trasferimento die procedimenti penali (d.lgs. 3.10.2017, n. 149) e delle più significative decisioni giurisprudenziali.

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Commento al Titolo IV, Libro XI c.p.p. , in Codice sistematico di procedura penale, a cura di H. Belluta, M. Jaluz, L. Luparia

Commento sistematico delle disposizioni codicistiche relative agli effetti delle sentenze penali straniere e all' esecuzione all'estero delle sentenze penali italiane ( artt, 730- 746)

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Le impugnazioni delle misure cautelari personali

L’opera, con lo stile e l’approfondimento propri del trattato, affronta il tema delle impugnazioni delle misure cautelari personali, muovendo dall’evoluzione dei controlli nel sistema processuale, in una prospettiva attenta al contributo della dottrina e agli impulsi forniti dalla giurisprudenza costituzionale ed europea. II riesame, l’appello e il ricorso per cassazione de libertate vengono analizzati trasversalmente e in modo complementare così da delineare gli ambiti oggettivi, le sequenze procedimentali, le peculiarità di giudizio. Lo studio mette in evidenza il rilievo sistematico della motivazione del provvedimento cautelare, espressione centrale del legittimo esercizio del potere coe…

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Terrorismo e mafia. Il contrasto alla strategia della paura tra storia e diritto

The issue of «Meridiana» analyses counter-terrorism and mafia strategies over the course of Italian history from a double viewpoint (both legal and historical). The contributions of the different authors follow the evolution of criminal, substantive, and procedural rules while identifying a unitary, «emerging» trait. Exceptionality, which has become one of the permanent characteristics of the Italian criminal justice system. The studies of some famous cases highlight the twists of the legal categories, the use of repentants, and the close collaboration between the judges and the public prosecutors. Risky interference between historiography and procedure requires that the criminal dimension …

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