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G. Marrone
Levi e l'analogia
Chimico e scrittore: lo sapevamo bene. Etologo e antropologo: ne sapevamo poco. I mestieri di Primo Levi sembrano così moltiplicarsi: felicemente e rigorosamente. E se considerati con una certa attenzione appaniono molto meno mestieri del prevedibile.
Utopie domestiche: da Fourier a Brillat-Savarin
Barthes resiste ai frequenti tentativi di storicizzazione che, definendolo univocamente, provano a ingabbiarlo. Come l’arte per Hegel, molti vorrebbero farne una “cosa del passato”, magari un pezzo di storia (letteraria, semiologica, filosofica, artisticoculturale…), ma comunque appartenente a un tempo che non sarebbe più il nostro. Le recenti celebrazioni del centenario della sua morte, in questo, hanno lavorato per farne un santino, forse un’icona, o un idolo, racchiuso comunque nelle maglie rassicuranti di una vecchissima stereotipia.
Barthes e il racconto
Barthes ha scritto parecchio sul racconto, e secondo un’opinione diffusa ne è uno dei principali studiosi e interpreti. Ma possiamo dire che fosse realmente interessato a esso? che ne abbia colto l’articolazione formale profonda e le valenze antropologiche? che percepisse l’interesse teorico, al di là del racconto propriamente detto, di quella sua conseguenza metodologica che è la narratività? Le risposte non sono così scontate come sembrerebbe . Da una parte, grazie anche ai suoi scritti, entro il paradigma delle scienze umane – nonostante le continue epifanie di un positivismo redivivo – oggi nessuno dubita che la forma del racconto sia un modello ermeneutico essenziale per una generale c…
La forma del latte
Il vano e l'accesso. L'efficacia semiotica dello spazio
La semiotica dello spazio oggi insiste soprattutto su tre questioni, legate fra loro. La prima idea, di tipo fenomenologico, è che lo spazio è in stretta relazione con il corpo: il corpo vive nello spazio, lo spazio del corpo proprio si espande sulla base delle diverse relazioni intersoggettive (è la lezione della prossemica: la sfera di un individuo è variabile); ma il corpo ha anche sue dimensioni specifiche di tipo spaziale (alto/basso, fronte/retro; destra/sinistra, contenente/contenuto) che proietta nello spazio esterno antropomorfizzandolo; il corpo ha sue forme di accettazione o rifiuto dello spazio del mondo sulla base delle proprie attività percettive: sensazioni come quelle di cal…
Cibo e linguaggio. Tradizioni e traduzioni
Studio delle relazioni biunivoche tra cinbo e linguaggio. Parlare del cibo. Cibo che parla
Culture del tatuaggio
La pratica contemporanea del tatuaggio conosce una diffusione planetaria. Ma la scrittura sul corpo da anti-linguaggio marginale è diventata moda globalizzata. Diverse scienze umane si sono occupate del fenomeno, in particolare l’antropologia criminale a quella culturale, nei loro intrecci con la sociologia, il folklore, la teoria delle immagini, la storia letteraria e gli studi culturali e, not least, la semiotica, teoria del segno e del senso. La questione dell’identità individuale e collettiva dei processi di costruzione, trasformazione e denegazione del segno che dal somatico tracima nel sociale (e viceversa), peraltro, coincide solo parzialmente con quella relativa alla scrittura del c…
Forme della serialità. Oggi e ieri
Oggi in televisione è tutta un’invasione di prodotti seriali: tv generaliste, canali tematici e piattaforme non lineari non fanno che propinarci episodi su episodi pronti a essere assaporati giorno dopo giorno o fruiti di un fiato. Seguendo una modalità di racconto che non è certo nuova: basti ricordare, tra gli antecedenti, testi folklorici, feuilleton e fotoromanzi – solo per citarne alcuni. Tutti prodotti accomunati da un comune destino: quello di comparire sul mercato come forme di cultura popolare e di serie B, per poi acquisire una loro identità e dignità – letteraria, teatrale, mediatica in generale. Indagare la serialità in senso ampio significa allora considerare la serie in quanto…