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L. Dominguez

STATO NUTRIZIONALE E ABITUDINI ALIMENTARI NELLA POPOLAZIONE SICILIANA ULTRASESSANTACINQUENNE. SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI D’ARGENTO

In Italia l’aumento costante del numero degli anziani è una realtà correlata al miglioramento delle condizioni di vita. Ma ciò porta con sé anche un carico economico e sociale importante in relazione all’aumento delle malattie cronico-degenerative. Per tale motivo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo a punto una linea strategica denominata “active ageing” al fine di rafforzare le condizioni per un “invecchiamento attivo” le cui basi sono da costruire ben prima dell’età anziana. L’alimentazione è un cardine imprescindibile nel determinismo dell’invecchiamento di successo.

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PREVALENZA DI CADUTE E PREVENZIONE NELLA POPOLAZIONE SICILIANA ULTRASESSANTACINQUENNE. SISTEMA DI SORVEGLIANZA PASSI D’ARGENTO

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale, che si caratterizza soprattutto per la presenza di patologie cronico-degenerative che incidono sulla qualità della vita delle persone anziane e che causano un notevole incremento dei costi per le cure e per l’assistenza. Per fronteggiare tale fenomeno globale, che riguarda da vicino l’Italia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo a punto un piano che ha come obiettivo primario “l’invecchiamento attivo” (active ageing), cioè incentivare il passaggio da politiche incentrate sui bisogni delle persone anziane, considerate abitualmente come soggetti passivi, a politiche che riconoscano l’anziano come parte attiva della vit…

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IPERSENSIBILITÀ AL GLUTINE NELL’ANZIANO. PRESENTAZIONE DI UN CASO CLINICO

La celiachia è una malattia immunomediata scatenata dall’ingestione di glutine che, in soggetti geneticamente predisposti, determina un processo infiammatorio intestinale con conseguente malassorbimento e manifesta-zioni extraintestinali. Fino ad alcuni anni fa era considerata una patologia rara, tipica dell’età infantile; lo scenario epidemiologico della celiachia, oggi, è totalmente cambiato, grazie anche all’introduzione di test sierologici ad elevata sensibilità e specificità come gli anticorpi anti-endomisio (EMA) e gli anticorpi anti-transglutaminasi tissutale (tTG). Studi epidemiologici basati sull’impiego dei test sierologici hanno dimostrato che la diagnosi di celiachia viene sempr…

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Human Immunodeficiency Virus Continuum of Care in 11 European Union Countries at the End of 2016 Overall and by Key Population: Have We Made Progress?

Abstract Background High uptake of antiretroviral treatment (ART) is essential to reduce human immunodeficiency virus (HIV) transmission and related mortality; however, gaps in care exist. We aimed to construct the continuum of HIV care (CoC) in 2016 in 11 European Union (EU) countries, overall and by key population and sex. To estimate progress toward the Joint United Nations Programme on HIV/AIDS (UNAIDS) 90-90-90 target, we compared 2016 to 2013 estimates for the same countries, representing 73% of the population in the region. Methods A CoC with the following 4 stages was constructed: number of people living with HIV (PLHIV); proportion of PLHIV diagnosed; proportion of those diagnosed …

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GRUPPO DI PSICOTERAPIA CON SOGGETTI DEFINITI MILD COGNITIVE IMPAIRMENT

Il particolare momento di vita legato ai continui cambiamenti psico-socio-cultarali impone a tutti coloro che si occupano di relazioni d’aiuto, un ripensamento che riguardi i dispositivi di cura, sì da riuscire a dare risposte in termini terapici alle nuove sofferenze portate dai nostri pazienti. Il seguente lavoro prova a chiarire come tale pensiero critico abbia prodotto dei risultati all’interno del servizio centro UVA n° 6 del Policlinico di Palermo - reparto di Geriatria.

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TERIPARATIDE NEL TRATTAMENTO DELL’IPOPARATIROIDISMO CRONICO GRAVE RESISTENTE A TERAPIA CON CALCIO E VITAMINA D

L’ipocalcemia post-operatoria è la più frequente tra le complicanze della chirurgia tiroidea. Si manifesta in un’elevata percentuale di pazienti nel periodo post-operatorio immediato come ipoparatiroidismo transito-rio, e rimane in modo permanente soltanto nei pazienti che hanno subito una paratiroidectomia accidentale durante la tiroidectomia conformando un quadro di vero ipoparatiroidismo. Nella forma definitiva raggiunge un’incidenza compresa tra 0,2 e 32% a seconda del-le casistiche. Il rischio di sviluppare ipocalcemia post-operatoria dipende principalmente dall’indicazione chirurgica (i.e., rischio superiore per malattia di Graves, inferiore in caso di carcinoma tiroideo e di gozzo no…

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Mortality rate and risk factors for gastrointestinal bleeding in elderly patients

Abstract Background Gastrointestinal bleeding (GIB) is burdened by high mortality rate that increases with aging. Elderly patients may be exposed to multiple risk factors for GIB. We aimed at defining the impact of GIB in elderly patients. Methods Since 2008, samples of elderly patients (age ≥ 65 years) with multimorbidity admitted to 101 internal medicine wards across Italy have been prospectively enrolled and followed-up (REPOSI registry). Diagnoses of GIB, length of stay (LOS), mortality rate, and possible risk factors, including drugs, index of comorbidity (Cumulative Illness Rating Scale [CIRS]), polypharmacy, and chronic diseases were assessed. Adjusted multivariate logistic regressio…

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Diagnosi differenziale tra sindrome neurologica alterna e idrocefalo normoteso: un caso clinico

L’idrocefalo consiste in una dilatazione del sistema ventricolare dovuta ad un disturbo della circolazione liquorale. Nell’anziano l’idrocefalo è di frequente riscontro in associazione a demenza, come forma ex vacuo. L’idrocefalo normoteso colpisce prevalentemente soggetti d’età superiore ai 65 anni con un esordio clinico subdolo, che spesso è causa di ritardo nella diagnosi. Le sindromi neurologiche alterne sono espressione di lesioni di varia natura a carico del tronco encefalico, caratterizzate dalla coesistenza di un deficit neurologico centrale controlaterale alla lesione ed un deficit neurologico periferico omolateralmente alla lesione. Descriviamo il caso di un paziente di sesso masc…

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Prophylaxis of venous thromboembolism in elderly patients with multimorbidity

none 327 si Pharmacological thromboprophylaxis (TP) is known to reduce venous thromboembolism (VTE) in medical inpatients, but the criteria for risk-driven prescription, safety and impact on mortality are still debated. We analyze data on elderly patients with multimorbidities admitted in the year 2010 to the Italian internal medicine wards participating in the REPOSI registry to investigate the rate of TP during the hospital stay, and analyze the factors that are related to its prescription. Multivariate logistic regression, area under the ROC curve and CART analysis were performed to look for independent predictors of TP prescription. Association between TP and VTE, bleeding and death in …

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MALATTIA OSSEA DI PAGET NELL’ANZIANO: UNA POSSIBILITÀ DIAGNOSTICA DA NON TRASCURARE

La malattia ossea di Paget è una delle principali alte-razioni del metabolismo scheletrico, seconda per frequenza solo all’osteoporosi. È caratterizzata da un di-sordine focale e progressivo del rimaneggiamento osseo, nel quale il tessuto osseo normale viene rimosso e sostituito con tessuto osseo patologico. La malattia è di solito diagnosticata in soggetti di età superiore ai 55 anni con una maggiore prevalenza nel sesso maschile. Sulla base di reperti autoptici, si è stimato che possa colpire fino al 4% dei soggetti di età superiore ai 50 anni e la probabilità che compaia aumenta con l’età con un’incidenza di circa il 10% nei soggetti molto anziani. I segni clinici vengono solitamente esp…

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Need for Deprescribing in Hospital Elderly Patients Discharged with a Limited Life Expectancy: The REPOSI Study

<b><i>Objective:</i></b> Older people approaching the end of life are at a high risk for adverse drug reactions. Approaching the end of life should change the therapeutic aims, triggering a reduction in the number of drugs.<b><i></i></b>The main aim of this study is to describe the preventive and symptomatic drug treatments prescribed to patients discharged with a limited life expectancy from internal medicine and geriatric wards. The secondary aim was to describe the potentially severe drug-drug interactions (DDI). <b><i>Materials and Methods:</i></b> We analyzed Registry of Polytherapies Societa Italiana di Medicina I…

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Aeolian Remobilisation of the 2011-Cordón Caulle Tephra-Fallout Deposit: Example of an Important Process in the Life Cycle of Volcanic Ash

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Allucinazioni visive tra demenza e psicosi.

Le allucinazioni possono comparire in corso di varie patologie (psicosi, delirium, demenza, emicrania, neoplasia, epilessia) o possono essere altresì indotte da farmaci. Esse sono percezioni involontarie e ricorrenti di immagini in assenza di un corrispondente stimolo fisico esterno. Possono essere classificate in semplici o complesse. Si definisce allucinazione semplice quella in cui è attivata una singola modalità sensoriale e quindi la percezione non richiede un’elaborazione cognitiva per essere decodificata (ad es. vedere un oggetto in una stanza); complessa è invece l’allucinazione in cui sono attivate più modalità sensoriali (es. vedere un leone sentendo che ruggisce) o in cui la perc…

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CASE REPORT: UN CASO DI DEMENZA A CORPI DI LEWY

La demenza a corpi di Lewy (Dementia with Lewy Bodies, DLB) rappresenta la seconda più comune causa di demenza su base degenerativa nella popolazione anziana dopo la demenza di Alzheimer. La prevalenza della DLB oscilla tra lo 0 e il 30,5% nei pazienti affetti da demenza. La DLB è caratterizzata dall’accumulo all’interno delle cellule neuronali e gliali di aggregati insolubili di alfa-sinucleina denominati corpi di Lewy. L’età di esordio clinico della DLB oscilla dai 50 agli 85 anni, con un media di 68 anni. Nella DLB la compromissione della sfera cognitiva si caratterizza tipicamente per la presenza di episodi di disorientamento e confusione mentale in un contesto di progressivo deficit co…

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MALNUTRIZIONE E FRAGILITÀ NELL’ANZIANO: UN CASO COMPLESSO DI MULTIMORBILITÀ E COMORBILITÀ

La malnutrizione è un problema di rilevante importanza nell’anziano. Numerosi studi hanno dimostrato che la prevalenza della malnutrizione è compresa tra il 20 e il 60% nei pazienti anziani al momento dell’ammissione in un reparto ospedaliero e tra il 30 e il 50% nei pazienti che accedono alle nursing-home; alcuni studi hanno stimato un dato di prevalenza di malnutrizione pari all’85% nei pazienti anziani confinati in casa, ospedalizzati o istituzionalizzati. Nell’anziano lo stato di nutrizione influenza notevolmente l’evoluzione del quadro clinico e condiziona l’esito dei trattamenti e dei programmi di riabilitazione. Il cambiamento più frequente delle abitudini alimentari dell’anziano è r…

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