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S Feci

I criminalisti dello Stato della Chiesa. Famiglie, carriere e biblioteche (XVII secolo)

Il volume affronta una figura chiave dell’immaginario penalistico di Antico regime, ovvero il giudice che amministra la giustizia nella stagione d’oro della criminalistica, quella, per intenderci, interpretata da un giurista del calibro, e della reputazione, di Prospero Farinacci. L’analisi si concentra, infatti, sul personale giusdicente che ha operato nei tribunali dello Stato della Chiesa nella prima metà del Seicento, tra i pontificati di Clemente VIII e Alessandro VII, in modo particolare sui giudici attivi presso le magistrature romane. L’indagine assume i tratti della ricerca prosopografica, attraverso lo spoglio di una documentazione d’archivio diffusa in diversi fondi dell’amminist…

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Esperienze di Debate all’Università di Palermo

Introduzione Il Progetto Mentore per la didattica dell'Università di Palermo è un’esperienza di formazione e miglioramento della didattica universitaria a cui partecipiamo su base volontaria da alcuni anni. Le attività del Progetto includono anche la formazione su alcune specifiche metodologie didattiche, ma contemporaneamente, attraverso il confronto e il dialogo tra pari, incentivano la ricerca e l’elaborazione di nuovi percorsi didattici all’interno dei rispettivi insegnamenti. In questo contesto, su iniziativa autonoma e attraverso una formazione da autodidatti, abbiamo sperimentato in due insegnamenti di Corsi di Laurea di ambito disciplinare diverso (Giurisprudenza e Chimica) la metod…

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Storia e uso pubblico della violenza contro le donne

Il saggio propone una riflessione teorica sulla rilevanza dell'analisi storica per l'inquadramento e la comprensione degli attuali fenomeni di violenza contro le donne così come per l'elaborazione di strumenti efficaci per la sua prevenzione. Infatti solo se osservate in una prospettiva storica di lunga durata e nell'ambito delle disuguaglianze di genere storicamente determinatesi e ancora in atto, le manifestazioni particolari di violenza possono essere lette e interpretate sia nella loro estrema varietà tipologica sia nella drammatica persistenza. D'altronde la storiografia delle donne è stata pioniera nella rilevazione e nella denuncia della diffusione e sistematicità di maltrattamenti, …

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L'esclusione delle donne dalla successione ereditaria in Italia tra medioevo ed età moderna: una questione aperta.

L’esclusione delle donne dalla successione legittima è il principio che struttura l’intero sistema patrimoniale di età medievale e moderna e ha riflessi decisivi sull’organizzazione sociale e sull’articolazione dei poteri pubblici fino al XIX secolo, perlomeno in Italia. Però, nonostante questa centralità, l’esclusione delle donne dalla successione legittima è stata oggetto di una distorsione prospettica che, almeno nella storiografia italiana, l’ha oscurata privilegiando analisi centrate sul sistema dotale e accordandole spazio negli studi giuridici sulla devoluzione dei beni senza però un focus specifico. Dal canto suo, la storia delle donne ha prestato attenzione soprattutto all’agency f…

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Trame di donne all’indomani della peste romana del 1656

Nel gennaio 1659 viene scoperta a Roma una rete di donne che produce, smercia e somministra veleno per sopprimere mariti. La rete è estesa, il numero delle vittime sembra ingente, la trama è in atto da almeno cinque anni e si è giovata del regime di eccezione prodotto dalla pestilenza che ha colpito la città (1656-1657). Il contributo intende esaminare il tema proposto dal punto di vista della storia delle donne: gli aspetti metodologici; un caso di studio che può inscriversi nella prospettiva di «all’indomani di»; gli effetti che il caso di studio scelto stesso ha ponendosi a sua volta come punto di svolta. Women’s plots in the aftermath of the Roman plague of 1656. The “Acqua tofana” stor…

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Sévices maritaux et divorce (XIII - XVIII siècle)

La violence exercée sur autrui dans le but de dresser, d’éduquer, de corriger ou de punir englobe des pratiques très anciennes (coups, fouet, privations, enfermement) et d’autres plus caractéristiques d’une époque, comme le bonnet d’âne dans l’école de la Troisième République. Certaines, comme la gifle et la fessée, semblent si banales qu’on ne les perçoit pas d’emblée comme des objets d’histoire. Jusqu’à ces dernières décennies, cette violence infligée dans le cadre de la maisonnée, distincte et complémentaire de la violence de l’État, n’était contestée que lorsqu’elle était manifestement excessive. Le « droit de correction » était considéré comme un pilier de l’ordre social, exprimant l’a…

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Contro la violenza domestica: Agency delle donne e istituzioni nell’Italia del secondo Ottocento

La violenza domestica e l’agency femminile sembrano due oggetti di studio contradditori e inconciliabili. Tuttavia proprio le esperienze di sopraffazione costituiscono un terreno delicato ma concreto di espressione dell’agency degli attori sociali. Per offrire un quadro di lettura che combini i due termini e permetta di apprezzarne la correlazione, il contributo esplora tre ambiti in cui la violenza di genere è oggetto di discorso, di narrazione, di analisi all’incirca nell’ultimo ventennio dell’Ottocento: sono, innanzitutto, lo spazio e i modi in cui la violenza entra nell’annoso dibattito parlamentare sul divorzio, quindi la conflittualità e la violenza esperite dalle coppie che presentan…

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Violenze e venefici. Narrazioni dell’Acqua Tofana (Roma, sec. XVII)

Il contributo affronta il tema della violenza subita e agita dalle donne entro la relazione coniugale e le strategie di narrazione che producono le attrici sociali e le istituzioni; in particolare sono al centro dell'analisi quelle narrazioni che hanno un'eco pubblica e che contribuiscono a veicolare una discorsività che si fa azione e legittimazione.

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Se il diritto costruisce la storia delle donne. Una relazione nel campo della modernistica italiana

Il contributo si colloca in una discussione collettiva sulle vicende della storia delle donne e di genere a venticinque anni dalla pubblicazione della Storia delle donne a cura di Duby e Perrot ed esamina in particolare gli studi compiuti dalla storiografia italiana sull'età moderna intorno alla condizione giuridica delle donne e alla loro capacità di promuoversi (agency) considerando tanto la prospettiva delle storiche quanto quella di studiose e studiosi della storia giuridica, per valorizzare il ruolo del diritto nella comprensione dei fenomeni storico-sociali.

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