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RESEARCH PRODUCT

“URBAN COMMONS”, RECUPERO DELLA QUALITÀ DELL’ABITARE E DI UN SENSO CONDIVISO DI CULTURA COLLETTIVA URBANA. CURA E RIAPPROPRIAZIONE NEI QUARTIERI DELLA CITTÀ PUBBLICA A PALERMO

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Il paper affronta la questione dei "beni comuni urbani" come pratiche che aumentano il senso di comunità dei quartieri e delle città e che guidano il progetto in un quadro in cui sono profondamente mutati i paradigmi disciplinari. Modi alternativi di modificare gli spazi orientati a nuovi stili di vita e l'uso delle risorse, pratiche di utilizzo condiviso delle aree comuni sembrano alimentare una forma di "resilienza locale" in grado di resistere in modo flessibile alla drastica riduzione del benessere pubblico nelle periferie in cui, in particolare, lo spazio collettivo si offre come fondamentale strumento di rigenerazione. Partendo dall'osservazione di esperienze internazionali, e di "tattiche" di trasformazione messe in atto in alcuni quartieri di edilizia residenziale pubblica a Palermo, il papera si propone di tracciare opportunità progettuali senza tralasciare di evidenziare le criticità e i limiti in riferimento ai rapporti tra tali pratiche, i processi di pianificazione e la dicotomia tra pubblico-privato. The paper addresses the issue of "urban commons" as practices that increase the sense of community of neighborhoods and cities and that steer the project in a framework in which the disciplinary paradigms have deeply changed. Alternative ways of modifying spaces oriented to new lifestyles and use of resources, practices shared use of common areas seem to feed a form of "local resilience" able to resist in a flexible way to the drastic reduction of public welfare in the periphery in which the collective space is offered as possible and innovative tool for regeneration. Starting from the observation of international experiences, as well as "tactical" of local processing implemented in public housing neighborhoods in Palermo, the paper intends to trace project opportunities not forgetting to highlight critical issues and limitations with regard to relations between such practices, planning processes and the interaction between public-private space dichotomy.