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RESEARCH PRODUCT

Palermo si cura. Pratiche culturali di mutuo soccorso come risposta alle fragilità della città (post)pandemica

Stefania CrobeFilippo Schilleci

subject

Settore ICAR/21 - UrbanisticaIn a framework in which the crisis is globalized but unequal and in the absence of a welfare system capable of responding to the urgencies of the most marginalized contexts and social groups a response to the new social and individual needs has been offered by networks of solidarity and from bottom-up mobilization practices that play a role of territorial agency often independently or in the absence of institutions. In the Palermo context a commitment made by a plurality of cultural subjects already active in the area gathered in a public assembly (Palermo si cura) during the period of the first lockdown gave rise to mutual aid actions to respond to the economic emergency and social and offer a proposal to cure the fragility of the city based not on charity but on the claim of a political dimension of collective action. Starting from the analysis of initiatives such as "Un sorriso per Ballarò" and "Abbiamo un (bi)sogno" the contribution analyzes the role the incidence and the fragility of these experiences in providing answers - often filling gaps - to a general interest and how these processes of value creation can hopefully contribute to the construction of local government policies capable of addressing emerging issues.

description

In un quadro di riferimento in cui la crisi è globalizzata ma diseguale e in mancanza di un sistema di welfare capace di rispondere alle urgenze dei contesti e dei gruppi sociali più marginalizzati, una risposta ai nuovi bisogni sociali ed individuali è stata offerta da reti solidali e da pratiche di mobilitazione dal basso che svolgono un ruolo di agency territoriale, spesso indipendentemente o in assenza di Istituzioni. Nel contesto palermitano un impegno agito da una pluralità di soggetti culturali già attivi sul territorio, riuniti in un’assemblea pubblica (Palermo si cura), durante il periodo del primo lockdown hanno dato vita ad azioni di mutuo soccorso per rispondere all’emergenza economica e sociale e offrire una proposta di cura delle fragilità della città, basata non sulla carità ma sulla rivendicazione di una dimensione politica dell’agire collettivo. A partire dall’analisi di iniziative quali “Un banco del sorriso a Ballarò” e “Abbiamo un (bi)sogno”, il contributo analizza il ruolo, l’incidenza e la fragilità di tali esperienze nel fornire risposte – spesso colmando vuoti – ad un interesse generale e come questi processi di creazione di valore possono auspicabilmente contribuire alla costruzione di politiche di governo del territorio capaci di affrontare le questioni emergenti.

https://hdl.handle.net/10447/599494