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Filosofia come design concettuale. Mari e Floridi: etica, physis e techné nell’infosfera

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Partendo da una rilettura di 25 modi per piantare un chiodo di Enzo Mari - e in generale della sua poetica - il contributo prova e mettere in evidenza alcune riflessioni che oggi, come allora, alimentano il dibattito contemporaneo sul design, sulla socio-tecnosfera e in generale sull’uomo e il suo habitat. Passando in rassegna alcuni suoi racconti e microstorie autobiografiche, discussioni teoriche o esempi concreti, è possibile rintracciare una serie di questioni chiave e linee di pensiero che, trascendendo i confini strettamente disciplinari, approdano a riflessioni di più ampio respiro di carattere etico e filosofico. Tali questioni, nella presente trattazione, sono messe in serrata connessione proprio con alcuni temi della contemporaneità, e, in particolare, con alcune argomentazioni mosse da Luciano Floridi attorno alla centralità della “filosofia come design concettuale” e fondamentale strumento per governare la complessità dell’“infosfera”. Ne scaturisce un interessante e fitta trama di relazioni concettuali che - in una prospettiva di aggiornamento delle linee di ricerca disciplinari - dimostra (seppur in forma sintetica, data la complessità delle questioni) il grande valore dell’eredità poetica di Mari e della sua attualissima “filosofia come design” (o “design come filosofia”!). Starting from a reinterpretation of Enzo Mari’s 25 modi per piantare un chiodo - and in general of his poetics - the contribution tests and highlight some reflections that today, as then, feed the contemporary debate on design, on socio-technosphere and in general on human and his habitat. Reviewing some of his stories and autobiographical microstories, theoretical discussions or concrete examples, it is possible to trace a series of key issues and lines of thought that, transcending the strictly disciplinary boundaries, they lead to broader ethical and philosophical reflections. These questions, in this treatment, are closely connected with some contemporary themes, and, in particular, with some arguments made by Luciano Floridi around the centrality of “philosophy as conceptual design” and fundamental tool to manage the complexity of the “infosphere”. The result is an interesting and dense web of conceptual relationships that - in a perspective of updating of research disciplinary lines - demonstrates (albeit in summary form, given the complexity of the issues) the great value of the poetic heritage of Mari and its current “philosophy as design” (or “design as philosophy”!).