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La memoria come patrimonio di sofferenza». Le pietre d’inciampo (Stolpersteine) di Gunter Demnig in via Madonna dei Monti a Roma

Gabriella De Marco

subject

Shoah Pietre inciampo leggi razziali memoria museo diffuso arte sacraSettore L-ART/03 - Storia Dell'Arte Contemporanea

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Lo scritto che qui propongo è stato oggetto del mio intervento al seminario di studi interdipartimentale su Interrogare la Memoria. Riessioni sulla Shoah tenutosi all’Università degli Studi di Palermo il 29 e 30 gennaio 2019. Il mio contributo si intitolava La memoria come patrimonio di soerenza. Le Pietre d’inciampo di viaMadonna dei Monti a Roma, e proponeva una riessione scaturita dall’atto vandalico cui sono state sottoposte, il 9 dicembre del 2018, le pietre d’inciampo di viaMadonna deiMonti. Per questa ragione ho voluto mantenere, in questo scritto, un tono di carattere “colloquiale” che rimandasse, per quanto possibile, al contesto che lo ha sollecitato. Ciò, pur negli inevitabili, quanto necessari, aggiornamenti quali quelli forniti dall’apparato di note poste a corredo delle mie riessioni, note che si riferiscono, nell’ambito dell’ormai ampia letteratura scientica esistente, sia sul fronte dei contributi losoci sia su quello della Shoah, ai testi consultati e studiati in relazione all’intervento sull’atto vandalico di viaMadonna deiMonti e, poi, alla stesura di questo scritto. Il testo che qui propongo è, dunque, prima comunicazione di uno studio in eri, pur se idealmente in continuità con alcune ricerche da me avviate negli ultimi anni. Mi riferisco, in particolare, ai temi del museo difuso, della città, del rapporto tra arte pubblica, spazio pubblico e fruitore, alla risemantizzazione dell’architettura italiana negli anni del fascismo e, ultimo ma non ultimo, ai pregiudizi culturali difusi nella cultura italiana contemporanea.

http://hdl.handle.net/10447/427224