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RESEARCH PRODUCT

Introduzione ad AWDA 2

Cinzia Ferrara

subject

AWDA women visual communication designSettore ICAR/13 - Disegno IndustrialeAWDA donne design della comunicazione visiva

description

Il progetto di AWDA, Aiap Women in Design Award, ha una storia lunga e radici profonde, nasce nel 2009 da un’idea di Laura Moretti, si configura nel 2012 come Premio biennale a cura di Cinzia Ferrara, Daniela Piscitelli e Laura Moretti, diventa nel 2015 internazionale e si prepara ad assumere una dimensione mondiale con la terza edizione del 2017 includendo nella curatela anche Carla Palladino. L’intento del progetto, che affronta un tema importante e ancora poco indagato come quello del design della comunicazione visiva declinato al femminile, non è quello di esaminare un’area protetta, o ricercare peculiarità che caratterizzano una metodologia di progetto al femminile, quanto quello di attraversare un territorio scoprendone le diversità in ogni lembo, date da profonde differenze che derivano dalle diversità di provenienze geografiche, formazioni, committenze pubbliche e private, tessuti sociali nei quali le designer vivono e lavorano. AWDA, Aiap Women in Design Award, has a long history and deep roots: in 2009 it was only Laura Moretti’s idea, in 2012 it took shape as a biennial Award curated by Cinzia Ferrara, Daniela Piscitelli and Laura Moretti, in 2015 it became international – the first step towards the worldwide dimension it would achieve in its third edition, 2017, when Carla Palladino joined the team of curators. The aim of the project, which tackles the important, though still under-explored theme of visual communication design from the perspective of women, is not to examine a protected area, or to search for peculiarities characterising women’s design methodology, but rather to travel across a territory, trying to discover its diversity at every step, by identifying a number of differences resulting from different geographical and educational backgrounds, private or public clients, social contexts in which the designers live and work.

http://hdl.handle.net/10447/288342