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La trascrizione del certificato di nascita del figlio di coniugi “same sex”. Filiazione omogenitoriale, ordine pubblico internazionale e interesse del minore nella recente giurisprudenza torinese

Guido Noto La Diega

subject

same sexinteresse del minorelcsh:LawSettore IUS/01 - Diritto Privatostepchild adoptionFiliazione matrimonio omogenitorialita diritto internazionale privato LGBT gender studies same-sexlcsh:K

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Le odierne fugaci riflessioni prendono le mosse da un decreto con cui, in data 29 Ottobre 2014, la Corte d’Appello di Torino, ribaltando la decisione di primo grado, ha imposto all’ufficiale dello stato civile di trascrivere l’atto di nascita di un bambino risultante ab origine figlio di due madri, le quali, una spagnola e una Italiana, sposatesi in Spagna nel 2009, avevano procreato in Spagna tramite un procedimento di fecondazione eterologa. Il decreto in parola è di grande rilevanza in quanto senza precedenti, posto che sinora ciò che, talvolta, si era arrivato a riconoscere era la c.d. stepchild adoption, cioè l’adozione del figlio del partner (nei casi considerati, in una relazione omosessuale). Andando per ordine, nel 2012, l’Ufficiale dello Stato civile di Torino a seguito di trasmissione ad opera del Consolato Generale d’Italia a Barcellona, respingeva la richiesta di trascrizione dell’atto di nascita di un minore nato nel capoluogo catalano, in quanto atto contrario all’ordine pubblico italiano. Dalla certificatión literal (copia integrale del certificado de nacimiento) risultava che, in conformità al diritto spagnolo, il minore, cittadino spagnolo, era ab initio considerato hijo matrimonial delle comparenti, le quali, appunto, erano due donne omosessuali, di cui una aveva donato gli ovuli, mentre l’altra aveva portato avanti la gravidanza e il parto.

http://hdl.handle.net/10447/106269