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Lo sfavillio contemporaneo della gioielleria tradizionale nel Sud Italia

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Il contributo riflette sul lavoro di raccolta, descrizione e interpretazione dei dati operato da Ottavio Cavalcanti in ordine all’oreficeria tradizionale, esitato in una documentazione di tipo audio-visuale, "La tradizione orafa in Calabria", che rappresenta un’attenta e accurata indagine sull’universo orafo calabrese. Fra i vari spunti che offre lo studio di Cavalcanti, uno in particolare ha attirato l'attenzione dello scrivente. Lo studioso dedica infatti ampio spazio della sua ricerca al lavoro e all’opera degli artigiani orafi calabresi, che ancora oggi propongono gioielli legati alla tradizione unitamente a proposte innovative destinate a una più ampia committenza. Un percorso, questo, condiviso con altre regioni e nello specifico con la Sardegna, che negli ultimi decenni ha conservato ma anche riadattato lo stile tradizionale della sua produzione – il cosiddetto «stile sardo» – e conseguentemente la destinazione d’uso dei gioielli e la sua utenza, contribuendo a perpetuare saperi e pratiche destinati altrimenti all’oblio. The contribution reflects on the work of collection, description and interpretation of data carried out by Ottavio Cavalcanti in relation to traditional goldsmithing, resulting in an audio-visual documentation, "The goldsmith tradition in Calabria", which represents a careful and accurate investigation on the Calabrian goldsmith universe. Among the various ideas offered by Cavalcanti's study, one in particular attracted the attention of the writer. In fact, the scholar dedicates ample space of his research to the work and work of Calabrian goldsmith craftsmen, who still today offer jewels linked to tradition together with innovative proposals intended for a wider clientele. A path shared with other regions and specifically with Sardinia, which in recent decades has preserved but also adapted the traditional style of its production - the so-called "Sardinian style" - and consequently the intended use of the jewels and the its users, helping to perpetuate knowledge and practices otherwise destined to oblivion.