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RESEARCH PRODUCT

OCULAR DRUG CARRIERS NANOSTRUTTURATI PER IL TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE DEGENERATIVE DELLA RETINA

Flavia Bongiovì

subject

acido ialuronico micelle polimeriche nanoparticelle polimeriche corticosteroidi imatinib patologie retinicheSettore CHIM/09 - Farmaceutico Tecnologico Applicativo

description

Il lavoro di ricerca svolto è stato incentrato sulla preparazione e caratterizzazione di diversi ocular drug carriers nanostrutturati in grado di veicolare molecole bioattive per il trattamento delle retinopatie. Tali sistemi sono stati preparati utilizzando differenti derivati polimerici, ottenuti a partire dall’acido ialuronico (HA) a differente peso molecolare (10-240 kDa). Allo scopo di ottenere micelle polimeriche per la veicolazione di corticosteroidi, sono stati sintetizzati diversi derivati polimerici partendo dall’HA con MW di 10 kDa. Il derivato siglato HAC16b ha mostrato delle caratteristiche vantaggiose, in termini di dimensione, proprietà mucoadesive, valori di drug loading e profilo di rilascio dei corticosteroidi incorporati, azione da permeation e penetration enhancers, tali da presupporre una potenziale somministrazione oculare topica. Per la veicolazione dell’imatinib sono state attuate due strategie tecnologiche differenti. La prima strategia ha previsto il caricamento del farmaco all’interno di micelle polimeriche, costituite da polimeri anfifilici ottenuti a partire dall’HA con MW di 10 kDa. I derivati polimerici in questione sono siglati HA-EDA-C16, HA-EDA-C16-PEG e HA-EDA-C16-CRN. Questi sistemi sono risultati essere efficaci per la veicolazione dell’imatinib attraverso la barriera corneale; inoltre garantiscono un rilascio opportuno del farmaco e una rilevante inibizione dello sprouting vascolare su un modello in vitro di neoangiogenesi. La seconda strategia tecnologica ha previsto invece la realizzazione di nanoparticelle polimeriche utilizzando i derivati HAxs-EDA-C18 e HAxs-EDA-C18-RGDC, sintetizzati a partire dall’HAxs con MW di 100 kDa. I carriers, realizzati mediante tecnica microfluidica, presentano un opportuno profilo dimensionale e sono in grado di incorporare efficacemente l’imatinib. Il farmaco è in grado di inibire lo sprouting vascolare in un modello in vitro di neoangiogenesi, quando incorporato all’interno dei sistemi carriers progettati.

http://hdl.handle.net/10447/264953