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RESEARCH PRODUCT
Gibellina Memoria e Utopia. Un percorso d'Arte ambientale
Cristina Costanzosubject
Settore L-ART/04 - Museologia E Critica Artistica E Del RestauroContemporary ArtFondazione OrestiadiGibellinaArte PubblicaSettore L-ART/03 - Storia Dell'Arte ContemporaneaArte AmbientalePublic ArtEnvironmental ArtArte Contemporaneadescription
La notte fra il 14 e il 15 gennaio del 1968 diverse città della Valle del Belìce in Sicilia furono colpite da un violento terremoto. La città di Gibellina, un piccolo centro dell’entroterra ad economia prevalentemente agricola e segnato da una forte emigrazione, venne distrutta e ricostruita venti chilometri più a valle. Il saggio indaga il virtuoso processo creativo che, grazie all’impegno di Ludovico Corrao, ha convertito la distruzione in un’occasione di rinascita e prende in esame per la prima volta in maniera esaustiva tutte le opere d’arte realizzate a Gibellina. Tutte le più cruciali tendenze artistiche dell’età contemporanea sono rappresentate: dall’Informale all’Arte ambientale, dalla Land art all’Arte pubblica e tutte sono riconducibili alla dialettica opera/ambiente. Disseminate sul territorio si trovano infatti le opere di autori di straordinario talento: Alberto Burri, Pietro Consagra, Nanda Vigo, Carla Accardi, Ignazio Moncada, Andrea Cascella, Ettore Colla, Mimmo Di Cesare, Daniel Spoerri, Arnaldo Pomodoro, Nino Franchina, Mimmo Rotella, Mauro Staccioli. Attraverso lo studio di queste opere, esaminate nel più ampio contesto internazionale che tiene conto di fenomeni, esposizioni e rassegne che hanno contribuito a mutare il corso dell’arte del secondo Novecento, questo saggio delinea l’esistenza di un topos Gibellina come macchina mitologica dove la memoria si contrappone all’oblio e come polo delle arti contemporanee improntato a una pluralità di visioni, linguaggi e intenti, di grande fascino artistico e civile. On the night between 14 and 15 January 1968, several cities in the Belìce Valley in Sicily were hit by a violent earthquake. The city of Gibellina, a small inland center with a predominantly agricultural economy and marked by strong emigration, was destroyed and rebuilt twenty kilometers further downstream. The essay investigates the virtuous creative process which, thanks to the commitment of Ludovico Corrao, has converted destruction into an opportunity for rebirth and examines all the works of art created in Gibellina in an exhaustive way for the first time. All the most crucial artistic trends of the contemporary age are represented: from the Informal to Environmental Art, from Land art to Public Art and all can be traced back to the work/environment dialectic. The works of extraordinarily talented authors can be found throughout the area: Alberto Burri, Pietro Consagra, Nanda Vigo, Carla Accardi, Ignazio Moncada, Andrea Cascella, Ettore Colla, Mimmo Di Cesare, Daniel Spoerri, Arnaldo Pomodoro, Nino Franchina, Mimmo Rotella Mauro Staccioli. Through the study of these works, examined in the broader international context that takes into account phenomena, exhibitions and reviews that have contributed to changing the course of art in the second half of the twentieth century, this essay outlines the existence of a topos Gibellina as a mythological machine where memory is opposed to oblivion and as a pole of contemporary arts marked by a plurality of visions, languages and intentions, of great artistic and civil charm.
year | journal | country | edition | language |
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2022-01-01 |