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RESEARCH PRODUCT
Verso un "multiculturalismo quotidiano". Radici,diaspore e pratiche educative
Gianna Maria Cappellosubject
Settore SPS/08 - Sociologia Dei Processi Culturali E ComunicativiMulticulturalism education media educationMulticulturalismo educazione media educationdescription
La riflessione scientifica e l’azione politica andrebbero orientate verso la dispersa fenomenologia di un «multiculturalismo quotidiano» lontano dai riflettori, non incardinato e non pianificato, che nella sua ordinarietà diventa sia un punto di osservazione privilegiato per analizzare il complesso (e spesso conflittuale) intrecciarsi di differenze e identità, sia una risorsa relazionale e politica per rivendicare diritti, ottenere visibilità o più “tatticamente” per cogliere opportunità nel contesto imprevisto in cui queste si presentano. In quanto risorsa storica, questa forma di multiculturalismo si riappropria di una valenza politica che comprende e al tempo stesso trascende la differenza concentrandosi su una dimensione contestuale e metaculturale grazie alla quale diventa possibile cominciare a immaginare i profili di una convivenza democratica in cui ciò che conta non è tanto chiedersi “chi siamo” e “da dove veniamo” quanto scoprire “chi possiamo diventare”, “con chi” e “a quali condizioni”. Una riflessione viene dedicata al ruolo vitale che l’educazione, nei suoi molteplici ambiti e pratiche, è chiamata a svolgere nella costruzione di una società multiculturale. Per quanto questo ruolo sia oramai ampiamente riconosciuto, tuttavia esso risulta troppo spesso declinato secondo una discutibile versione di pluralismo culturale che risolve la differenza e il rapporto con l’Altro o nello spazio sentimentale delle relazioni perso-nali o nei termini “orientalizzanti” della curiosità folcloristica per l’esotico, una curiosità assecondata di frequente dall’Altro stesso, come lucidamente mette in rilievo il grande regista indiano Satyajit Ray, «Non c’è ragione per non approfittare della curiosità straniera per l’Oriente. Ma questo non deve significare che si debba assecondarne l’amore per il finto esotico. Bisogna sgombrare il campo da un gran numero di nozioni sul nostro paese e sulla nostra gente, anche se potrebbe essere più facile e [...] più gratificante as-secondare i miti esistenti piuttosto che distruggerli» [cit. in Sen, 1998:3] Scientific reflection and political action should be oriented towards the dispersed phenomenology of a "daily multiculturalism" far from the spotlight, not hinged and unplanned, which in its ordinariness becomes both a privileged observation point for analyzing the complex (and often conflicting) intertwining of differences and identities, both a relational and political resource to claim rights, obtain visibility or more “tactically” to seize opportunities in the unexpected context in which they arise. As a historical resource, this form of multiculturalism re-appropriates a political value that includes and at the same time transcends the difference by focusing on a contextual and metacultural dimension thanks to which it becomes possible to begin to imagine the profiles of a democratic coexistence in which what matters it is not so much asking "who we are" and "where we come from" as finding out "who we can become", "with whom" and "under what conditions". A reflection is dedicated to the vital role that education, in its many fields and practices, is called upon to play in building a multicultural society.
year | journal | country | edition | language |
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2007-01-01 |