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RESEARCH PRODUCT

Human Surfaces

Fabiola Di Maggio

subject

Fotografia immaginazione del se apparizione/sparizione visualeSettore L-ART/06 - Cinema Fotografia E TelevisionePhotography imagination of the self

description

Human Surfaces è un diario visivo interpretativo che mette in luce, in modo originale, un’iconografia di varie e potenziali diversità individuali (l’alter ego, l’attore, il visionario) protagoniste di scene immaginarie ma non per questo meno obiettive. Di Donato si muove in un territorio non solo di osservazione ma di costruzione dell’immagine, a sancire che la fotografia, come tutte le forme visuali autoriali, è un’emanazione che contiene il suo arte fice. Tessendo le fila delle sue visioni l’autore crea intersezioni, riconoscimenti, trasforma zioni, vere e proprie descrizioni dense di ciò che immagina e ritrae, svelando le relazioni di senso affidate alle immagini e all’immaginario. Le sue Human Surfaces sono delle trasfi gurazioni, metafore visive di esperienze interiori stagliate in uno spazio/vuoto esistenziale dove l’urlo angoscioso, la dissociazione e la proliferazione performativa si coniugano con il fascino della fotografia concettuale e creativa in uno stile surreale e brutale. Human Surfaces is an interpretative visual diary that highlights, in an original way, an iconography of various and potential individual diversities (the alter ego, the actor, the visionary) protagonists of imaginary but no less objective scenes. Di Donato moves in a territory not only of observation but of construction of the image, to establish that the photography, like all authorial visual forms, is an emanation that contains his art fice. By weaving the strings of his visions, the author creates intersections, acknowledgments, transforms tions, real dense descriptions of what he imagines and portrays, revealing relationships sense entrusted to images and imagery. His Human Surfaces are transformations gurations, visual metaphors of interior experiences silhouetted in an existential space / void where the anguished scream, dissociation and performative proliferation are combined with the fascination of conceptual and creative photography in a surreal and brutal style.

http://hdl.handle.net/10447/437192