0000000000044401
AUTHOR
Blando Antonino
IL RISORGIMENTO DI PITRE. LA POLITICA DELL'ITALIA NUOVA
Qui cercheremo di mostrare il legame tra Pitrè studioso e politico, partendo dalla convinzione che i due aspetti siano inscindibili. Tappa fondamentale del suo percorso politico è l’approdo al sicilianismo politico di inizio Novecento, sotto l’incedere delle trasformazioni del paese.Erano soprattutto il problema della mafia e il contrasto all’avanzata dei partiti. Erano soprattutto il problema della mafia e il contrasto all’avanzata dei partiti clericale e socialista ad intrecciarsi nell’azione di Pitrè Nell’affrontare l’arena politica egli non nutriva, da buon garibaldino com’era stato, alcuna nostalgia per il passato, né tanto meno paura del presente; e certo non pensava di dover tornare …
Terrorismo : una parola nel tempo
Nel racconto di questo arresto vi sono due modi di leggere il terrorismo. La prima ci dice che il terrorismo sono gli altri, che i terroristi sono diversi da noi, fanatici, politici radicali, gente che sognava la rivoluzione con la propaganda del fatto, pazzi, comunisti che bisogna uccidere o buttare in galera sino a quando non muore. Una concezione liberal-democratica nella quale società civile e Stato sono presidi di pace e della convivenza civile, e il terrorismo appare con una azione perturbatrice che introduce dall’esterno violenza e disordine.
La famosa invasione dei Piemontesi in Sicilia
In questo saggio invece si cercherà di raccontare la storia dal punto di vista dei protagonisti dell’epoca . Si spiegherà che la Sicilia aveva vissuto una lunga fase di opposizione armata a Napoli durante la quale aveva costruito, nell’immaginario collettivo europeo, l’idea di isola rivoluzionaria. E questa immagine era figlia dell’opera dei suoi intellettuali, come Michele Amari, che furono sempre all’opposizione, prima come indipendentisti, poi come nazionalisti siciliani e infine come piemontesi e italiani. Non solo gli intellettuali erano quasi tutti antiborbonici, ma anche gran parte dell’aristocrazia, del clero e del ceto dei banchieri e commercianti. Alla fine si cercherà di tracciar…
L’antimafia : ascesa e declino di una risorsa politica
Il fenomeno dell'antimafia è, ovviamente, vecchio quanto quello della mafia stessa. La rivelazione, dopo l’unificazione italiana del 1860, dell'esistenza in Sicilia (specie nella parte occidentale) di un'associazione criminale di «facinorosi» particolarmente pericolosa ‒ chiamata allora solo mafia ‒ coincideva con la volontà dello stato di contrapporsi ad essa; ciò non esclude che in altre fasi ci sia stata tra le due istituzioni un'alleanza ovvero una reciproca strumentalizzazione. Così mafia e antimafia si presentano come due vicende parallele
Corti e lunghi circuiti politici. Il caso Nunzio Nasi
This work aims to read the practices of modern politics in the conflict between the center and the periphery. The emergence of moments of conflict between the local political level and the national level allows us to observe the way of acting, the choices, the actions, the languages of the actors who move along these two dimensions. We will try to show that local situations are not exceptions to a general and abstract, universally valid and accepted norm, but more likely it is exceptional and should be considered only as an emergent effect of the irreducible multiplicity of local contexts.
Recensione di Marcello Ravveduto, Lo spettacolo della mafia : storia di un immaginario tra finzione e realtà
Letta sotto questa lente, la mafia, anzi le mafie al plurale, si affermano nel discorso pubblico come un potere oscuro, a volte invincibile, di sicuro violento e corruttore. Per conoscerle bisogna innanzitutto compiere un’azione di costruzione sociale del male, c’è bisogno di identificare il mafioso come un nemico pubblico e attribuirgli, per renderlo manifesto, tutti i difetti che non appartengono al cittadino virtuoso