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Giovanni Isgro'
Tra le forme del teatro en plein air
Nei primi quarant’anni del Novecento scorre in Europa il grande fiume della rivoluzione del teatro annunciata sin dalla fine dell’Ottocento. Coevamente e talvolta contestualmente ai progetti e all’azione dei padri rifondatori della scena novecentesca, in buona parte attuati ancora all’interno degli edifici deputati al teatro, c’è la realtà dello spettacolo en plein air. Si tratta di una prassi varia, parte della quale ha avuto un ruolo determinante nella sterzata storica che ha animato le nuove prospettive del ventesimo secolo. Ad essa è dedicato questo saggio al fine di distinguere le diverse forme e al tempo stesso a stabilire quali in particolare, al di là delle trasposizioni all’aperto …
Gli esordi del teatro gesuitico in Sicilia: dal dialogo drammatico alla festa barocca
La mancata collaborazione D'Annunzio/Fortuny
Sviluppi delle risorse sceniche in Italia. Da D'Annunzio agli anni Trenta.
Il saggio offre una visione d’insieme del rinnovamento della scena in Italia nei primi quarant’anni del primo Novecento: un percorso rivolto in particolar modo al teatro materiale ed ai problemi di efficienza della messinscena come pure al rapporto fra potere e pubblico nella sua molteplice configurazione, soprattutto negli anni in cui si assiste al progressivo controllo della politica culturali da parte del regime fascista.
La vocazione filmica di Gabriele D'Annunzio
A partire dal romanzo Il Fuoco il saggio mette in evidenza la vocazione filmica di Gabriele d’Annunzio intesa come tecnica della visione applicata al teatro nelle sue forme più diverse: dalla predilezione per i “primi piani” alle fughe nel fondo scena, al rapporto interno/esterno alle “truccherie” mutuate dalle pratiche in atto nei teatri di posa, senza trascurare la cura degli effetti luminotecnici, anche in riferimento al rapporto artistico con l’amico Mariano Fortuny. E tutto questo nonostante il rifiuto del Vate di affidare la sua opera al cinema, da lui considerato come arte ancora in erba.
Fra le invenzioni della scena gesuitica. Pedagogia e debordamento.
Questo saggio intende stimolare legittimo riconoscimento storiografico ad uno dei fenomeni più interessanti della storia dello spettacolo (e non solo dello spettacolo) dell’età moderna, ossia il teatro gesuitico, con particolare riferimento alla scena urbana, al fine di mettere in evidenza il ruolo avuto dalla Compagnia di Gesù nella società non soltanto europea. Pedagogia e debordamento sono i due poli entro i quali i padri gesuiti, anche nel campo dello spettacolo, hanno saputo articolare, più di ogni altro la propria azione fra l’educazione nei collegi e il rapporto diretto con le diverse fasce del sociale e con le culture locali, esprimendo spesso geniale creatività inventiva fino agli …
Giovanni Matteo Adami, Societatis Jesu
TEATRO DIALETTALE SICILIANO DI FINE ’700: LE VASTASATE
Gli "intrighi" del Tasso in Sicilia
Tra la fine degli anni 'SO e l'inizio degli anni '90 del Cinquecento Torquato 'Tasso ebbe frequenti contatti epistolari con Giovanni III Ventimiglia, marchese di Genici, prìncipe di Castelbuono. Si trattò di precise richieste di aiuti materiali e di segnalazioni presso cardinali influenti, che Tasso, ricambiò con qualche citazione poetica e alcuni versi encomiastici. Fu cosi che il nostro principe divenne assiduo promotore dell'opera del poeta ferrarese nella nostra isola, e in particolare del suo teatro, che egli si curò di far rappresentare più volte a Palermo. Era appena trascorso un anno dalla prima edizione a stampa, quando la commedia Intrichi d'amore fu messa in scena al teatro dello…
Il teatro ad Alcamo dal Medioevo all'età contemporanea
La vocazione scenica di Alcamo attraversa secoli di civiltà e di arte in un contesto urbanistico-architettonico che avvicina la sua immagine a quella delle grandi città del Mediterraneo conservando, al tempo stesso, una dimensione raccolta e religiosamente ispirata oltre che laicamente attiva per vivacità culturale, artigiana, mercantile ed imprenditoriale. Non è un caso che il suo singolare destino di città “felice”, aperta già sul finire del medioevo e all’inizio dell’età moderna all’esercizio della teatralità urbana, venisse annunciato dal componimento artistico-giullaresco che dà l’avvio alla letteratura scenica italiana: il Contrasto di Cielo d’Alcamo.
d'Annunzio e i Balletti russi
Il teatro negato : le invenzioni dello spettacolo in Sicilia dal Cinquecento all'Ottocento
Sfidando l'equivoco della "municipalità" questo saggio intende illustrare le dinamiche che favorirono lo svilupparsi di altre idee di teatro destinate, tuttavia, a rimanere ai margini degli statuti consolidati della storiografia
La commedia urbana di Tommaso Aversa
La scena evangelizzatrice. Il teatro dei missionari nelle colonie spagnole del Centro e Sud America
Nella storia universale del teatro un ruolo tutt’altro che marginale va riconosciuto alle pratiche sceniche messe in atto nel Centro e Sud Ame¬rica dai padri missionari nel corso della loro azione evangelizzatrice svolta nell’età coloniale. Ciò non soltanto in ragione della loro articola¬zione estesa su vaste aree del continente americano, quanto soprattutto in relazione alle dinamiche attuative rispondenti alle necessità di per¬suasione e comunicazione, laddove i sincretismi stessi, al di là delle va¬lenze etnoantropologiche, vanno visti come supporti di modalità origi¬nali della pratica teatrale legittimamente riconducibili a princìpi fonda¬mentali del fare teatro. È quanto i padri france…
La virtualità scenica dell'Atto della Pinta
Gli spettacoli di Ferrante Gonzaga a Palermo
Gabriele d'Annunzio 150 "Vivo, scrivo." Atti del convegno internazionale di stud
Cercare il teatro al di fuori dell'istituzione teatro significò per d'Annunzio partecipare, in modo per certi aspetti autonomo e originale, a quella tensione del rinnovamento dell'arte scenica che attraversò i padri fondatori del teatro europeo fra Otto e Novecento.
Teatro festivo barocco
D'ANNUNZIO E IL TEATRO FUORI DAL TEATRO
Il teatro degli artigiani a Palermo fra Sette e Ottocento
IL CARTEGGIO SCENICO DI D'ANNUNZIO
Sicilia: l'isola anomala
L'IDEA DEL SACRO NELLA COSTRUZIONE SCENICA DEL PAESAGGIO IN SICILIA
IL TEATRO - PAESAGGIO DELLA SICILIA
IL PAESAGGIO SCENICO DELLA SICILIA
Il saggio fa coesistere artisticamente la ritualità, le arti figurative, il paesaggio, la memoria insieme alle forme dello spettacolo che hanno animato la nostra isola dal medioevo al Novecento, senza trascurare significativi richiami all’antichità classica. La straordinaria virtualità scenica della Sicilia si sposa in questo modo con i gusti, le strategie, la politica culturale delle monarchie dominanti che si sono succedute nei secoli, dando luogo a processi di adattamenti topici quasi sempre risolti in forme originali. Ne viene fuori così una sorta di temporalità autonoma rispetto alle vicende culturali che hanno caratterizzato il resto d’Europa, che trova nel paesaggio, sia esso urbano …
Il mito del cinema in Sicilia
La città e il teatro della festa: il Barocco spagnolo
Il triangolo delle metamorfosi
I drammi liturgici di età normanna rappresentati nella Cattedrale di Palermo
Innovazioni sceniche nella Parigi del primo Novecento
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo Parigi vive la sfrenata corsa al divertimento di una società aperta ad ogni forma di novità, fra café chanlants e atmosfere éclatantes offerte da teatri gestiti da impresari dal piglio internazionale o dagli spettacoli di foire dei grandi eventi fino al gusto del guiness. Su un altro piano c'è il bisogno di garantire dignità artistica al teatro a fronte della banalità e della routine del teatro commerciale, ma anche di proiettarlo verso prospettive di radicale rinnovamento dei criteri di messinscena. In questo variegato panorama si intrecciano percorsi diversi, persino contrapposti, che vedono coinvolti artisti ed esperienze prove da tutta Europa…
IL TEATRO GESUITICO IN SICILIA - DALLE ORIGINI ALLA CANONIZZAZIONE DI IGNAZIO DI LOYOLA E FRANCESCO SAVERIO
L'avventura scenica dei gesuiti in Giappone
Diversamente dalle altre aree del mondo nelle quali si trovarono a operare, i missionari della Compagnia di Gesù dovettero misurarsi in Giappone con l'ostilità di una buona parte dell'aristocrazia, che si ri¬teneva depositaria di una civiltà superiore, e della casta dei Bonzi, che vedeva i propri privilegi minacciati dal pericolo di una nuova religione. Tali difficoltà di insediamento, unitamente al problema della lingua, misero a dura prova le capacità inventive e il proces¬so di adattamento al territorio. Il risultato fu, nelle arti sceniche, una lenta ma progressiva evoluzione di tecniche di rappresentazione, il più delle volte inedite e originali, che non mancarono di utilizzare forme e…