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Giacona Ignazio

Punibilità del phishing e concorso di reati: ne ter in idem

Viene qui esaminata una sentenza del 2019 della Cassazione che, in contrasto con le Sezioni Unite, ha applicato la teoria della consunzione in un caso di criminalità informatica (c.d. phishing). L’autore osserva come la teoria del ne bis in idem sostanziale, sostenuta da una parte autorevole della dottrina, trova oggi elementi di supporto anche nella giurisprudenza europea. Per quanto attiene poi alla recente sentenza della Cassazione, egli condivide la soluzione della sussistenza di un antefatto non punibile, ma osserva che anche il terzo reato realizzato dall’agente avrebbe dovuto essere ricompreso nel giudizio di consunzione: ne ter in idem. The author analyzes, within the framework of t…

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Istanze europee di ne bis in idem e posizioni attuali della dottrina italiana sul concorso apparente di reati

Nonostante le obiezioni già da tempo mosse alla teoria della specialità reciproca (soprattutto in relazio-ne alla difficoltà di distinguere gli “elementi specificativi” da quelli “aggiuntivi”), questa impostazione è stata spesso riproposta negli ultimi anni in dottrina, sia pure con degli adattamenti. Inoltre, con riferimen-to a una sentenza del 2019 della Cassazione che, in contrasto con le Sezioni Unite, ha applicato la teo-ria della consunzione in un caso di criminalità informatica (c.d. phishing), questa dottrina ha condiviso tale soluzione inquadrandola però nell’àmbito della specialità reciproca. Nel presente articolo l’autore osserva come la teoria del ne bis in idem sostanziale, sos…

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Può una fotocopia integrare una falsità documentale?

L’Autore esamina una recente sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che (per quanto assai poco lineare nell’esposizione) ritiene in generale condivisibile nei suoi punti più rilevanti: 1) la formazione da parte di un privato della fotocopia di un documento in realtà inesistente non costituisce falso documentale, qualora la fotocopia sia stata presentata come tale e stampata in modo da non ingenerare confusione (potranno eventualmente ricorrere gli estremi della truffa); 2) nel caso opposto di riproduzione ad alta risoluzione, il falso va sempre punito (sempre che vi sia il dolo), sussistendo il pericolo che il documento venga scambiato per originale; 3) per quanto attiene poi al fals…

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L’aggravante dello stalking per l’omicidio e le lesioni personali al vaglio delle Sezioni Unite, tra reato complesso e disattenzioni del legislatore

Come si ricorderà, il D.L. n. 11 del 2009 (conv. in L. n. 38 del 2009), introducendo nel codice penale il delitto di atti persecutori (art. 612-bis), ha al contempo modificato l’art. 576, comma 1, c.p., inserendo tra le aggravanti dell’omicidio doloso l’essere stato commesso dall’autore di atti persecutori nei confronti della stessa vittima. Occorre pure tener presente che tale modifica dell’art. 576 c.p. produce effetti anche sull’art. 585 c.p., che stabilisce che nei “casi previsti dagli articoli 582, 583, 583-bis, 583- quinquies e 584, la pena è aumentata da un terzo alla metà, se concorre alcuna delle circostanze aggravanti previste dall’articolo 576”. Con la sentenza in epigrafe le Sez…

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Il tentativo

Trattazione scientifica e divulgativa del delitto tentato nel diritto penale

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Concorso apparente di reati e istanze di ne bis in idem sostanziale

In questo volume si analizzano le implicazioni sulla questione del concorso apparente di reati, delle decisioni degli ultimi anni della Corte EDU e della Corte di Giustizia dell’UE, relative al principio di ne bis in idem tra illeciti (sostanzialmente) penali (pur se formalmente amministrativi). In tal senso, nel primo capitolo ci si sofferma sul problema della distinzione tra concorso formale e apparente di reati dal codice Zanardelli a oggi. Nel secondo capitolo si esamina la giurisprudenza assai copiosa delle Sezioni Unite della Cassazione sul concorso apparente di reati, sia nelle enunciazioni teoriche sia nelle scelte concrete, per verificare quali criteri, al di là delle affermazioni …

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