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Claudia Carmina
L’ombra del Chisciotte. Sciascia e la lezione di Unamuno, in Aa. Vv., Sciascia e la giovane critica, a cura di F. Monello, A. Schembari, G. Traina, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta-Roma 2009, pp. 23-33;
Il saggio analizza il rapporto intertestuale tra l'opera di Sciascia e quella di Unamuno.
“La faccia mia ha forma di spavento”. Presenza della poesia di Michelangelo nell’opera di Carlo Emilio Gadda
Le “certezze visibili” della poesia: l’intreccio di dare e avere nell’ultimo Quasimodo, in La poesia italiana del Secondo Novecento, a cura di N. Merola e S. Mannelli, , pp. -.
L'epistolografo bugiardo. Carlo Emilio Gadda
Questo libro investiga il magmatico intreccio di verità e finzione, di autobiografia e invenzione letteraria che pervade le lettere di Carlo Emilio Gadda, esaminando il rapporto di contiguità e di reciproco interscambio sussistente tra la prosa epistolare e l'opera creativa, nella convinzione che le missive possano costituire una privilegiata chiave d'accesso per penetrare nell'officina inventiva del narratore lombardo. L'analisi di Claudia Carmina segnala gli snodi cruciali e le successive trasformazioni cui, passo passo, è sottoposta l'identità travestita dell'epistolografo: dalle lettere dell'infanzia e dell'adolescenza alle epistole dal fronte, dal carteggio con Tecchi e con Betti al ma…
Il gran pasticheur: Gadda e la passione celliniana
Di nuovo schiave. Donne e distopia (2007-2022)
Il saggio analizza le peculiarità e le costanti della narrativa distopica scritta da donne in Italia lungo un arco di tempo che va dal 2007 al 2022. Riallacciandosi a una tradizione mainstream che in ambito anglosassone ha prodotto libri di successo come The Handmaid’s Tale di Margaret Atwood, le distopie italiane degli ultimi anni mettono in scena un futuro in cui a dominare è una società marcatamente patriarcale che esercita un controllo violento sul corpo e sull’identità femminili. Il cupo futuro raccontato da Laura Pugno, Nicoletta Vallorani, Maria Rosa Cutrufelli, Laura Pariani e altre scrittrici italiane nasce dall’amplificazione di stereotipi sessuali radicati nel presente e vuole es…
Il trattato L’Amore e la «legge dell’egoismo universale»: il positivismo inquieto di Federico De Roberto
L’Amore. Fisiologia – Psicologia – Morale is probably the highest level of De Roberto’s ideology, and at same time it may be considered as a turning point in the poetic of this author. De Roberto lives in a Positivist age, and he deeply trusts in the instrument of reason. In this work he aims to demonstrate all the contradictions of love and the egoism of the social life. So, De Roberto arrives to a uneasy Positivism, which is focused not only on the “how” of the phenomena, but also to the “why”. Under this point of view, De Roberto’s relativism is similar to that one of Pirandello, and it announces the incoming Modernism. Even if it is impossible to join the truth, De Roberto doesn’t quit …
Noviziato di morte e apprendistato all’opera in Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino
La malattia del vivere e la terapia della scrittura
Il viaggio sentimentale di Quasimodo in Sicilia
Recensione a Donatella La Monaca, Il marchese e la maestrina
Le lettere di Marcel Proust e di Carlo Emilio Gadda: “velut aegri somnia"
Lo statuto diaristico del "Giornale di guerra e di prigionia" di Gadda
«A noi due». Bufalino e la sfida al lettore
Senza negare la centralità del primo romanzo, pubblicato nel 1981, in questo volume si prende in esame l’intera produzione narrativa di Bufalino, letta all’insegna della continuità e della coesione. Ciò non toglie che quei quindici anni che separano l’esordio dalla morte siano a loro volta suddivisibili in grandi fasi, che rivelano nuove strategie e una differente consapevolezza; qui ne vengono indicate sostanzialmente tre: l’esordio con Diceria, le prove degli anni Ottanta, gli ultimi romanzi. Ma anche nell’evoluzione un tratto resta costante: la sfida che Bufalino lancia al suo lettore, secondo un principio che è agonistico ma anche educativo; una sfida che suona come un monito: «A noi du…