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Anna Sica

Lucio Piccolo

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The Eleonora Duse Collection in Cambridge

Il saggio esplora la seducente icona di Eleonora Duse, e mette in luce come il segreto della recitazione dell'attrice, nota per la sua genialità sfrenata, libera da ogni inibizione e unica nel suo modo di cancellare i confini tra finzione e realtà, risieda nella sua impareggiabile destrezza di adoperare mimica e declamazione. Il confronto tra i copioni, i carteggi e i marginalia, che Anna Sica ha ritrovato entro il corpus dei suoi libri a Cambridge, fa emergere la natura dotta della sua recitazione, alimentata incessantemente dalla sua smania di cultura e di tecniche declamatorie. Inoltre lo studio della recitazione dusiana fa emergere visibilmente come l'uso della sintassi declamatoria abb…

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Irene Scaturro, «Il teatro di Anne Bogart. L’attore, il training, la regia»

In 1992, Anne Bogart creates Saratoga International together with Tadashi Suzuki Theater Institute and the SITI Company, co-directed by Bogart, Ellen Lauren and Leon Ingulsrud. In the years of greatest ferment of the avant-gardes in New York, Anne Bogart becomes the most authoritative expression of an artistic movement that combines the art of theater with theory and not the practice, thus it reaches its own technique that is governed by an ideology of practice. Arnold Aronsonsaw in the work of the Bogart the best expression of what he called the pastiche play. Over the years the Bogart’s style has confirmed and expanded the elements of the former experiments with Tadashi Suzuki, improving …

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Narrazione in drammatica: le scene “raccontate” dai capocomici italiani

Nell’Ottocento i maggiori capocomici italiani, attori e attrici, ebbero un ruolo rilevante nella recezione del teatro di Shakespeare, non solamente sulle scene italiane ma anche sui palcoscenici di tutto il mondo, dove gli stessi vennero annoverati tra i più grandi interpreti del loro tempo. Richard Ellman ricorda appropriatamente, nella sua biografia di James Joyce, come lo scrittore irlandese fosse stato un fervente ammiratore di Eleonora Duse (1858-1924): l’aveva vista per la prima volta recitare nella Gioconda di Gabriele d’Annunzio, durante una sua visita a Londra in compagnia del padre. La sua ammirazione si estendeva anche a tutti gli attori italiani in voga sulle scene europee, che …

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La drammatica

The drammatica is a theatrical declamatory system that has been completely neglected since the dawn of the twentieth century; nevertheless it formed the foundation of the Italian national theatre and played a remarkable role in the history of eighteenth-and-nineteenth-century European theatre. It featured a scale of intonations and gestures which were represented by symbols of notation. Some of those symbols are still preserved and readable in the actors’ prompt books. My identification of the symbols demostrates the skilful craft of nineteenth-century Italian actors; but it also reveals the origins of an emerging resistance to the declamation, especially in the age of naturalism. Some of t…

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Mamma e gli americani: Rosolino Paternò soldato

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Note teatrali e filmiche

Analisi delle produzioni teatrali della stagione in corso.

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Idealizzazione e reviviscenza dei testi teatrali antichi. Conversazione con Patrick Boyde

La catarsi delle arti del nostro contemporaneo ha investito, e del resto non avrebbe potuto essere diversamente, il teatro antico, e in modo specifico la raffigurazione del mito in generale e del mito dell’eroe tragico in particolare, che sono i gameti che hanno dato vita e forma al teatro. La sperimentazione drammaturgia di Patrick Boyde sulle tragedie classiche ci suggerisce che il rinnovamento del teatro non può che iniziare dalla lettura dei testi degli antichi per restituirne alla scena contemporanea la lingua ‘viva’, rintracciando proprio nella tradizione «dell’enfasi retorica idealista» vizi e virtù che possano restituire la forma e il senso dei testi recitati nella lingua originale,…

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Ma Schechner c'è? Processi di teatralità

Gli Ottanta sono anche gli anni della pubblicazione di Between Theatre and Anthropogy (1985) di Schechner, ed dell’insorgere graduale di una posizione critica nei riguardi del testo drammatico e delle pratiche tradizionali di recitazione da parte della storiografia teatrale europea. Si assiste a spettacoli che presentano testi snaturati dalla dualità drammaturgica della tesi e dell’antitesi, e attori che prediligono alla recitazione tradizionale del testo virtuosismi di vocalità afasiche e suoni disarticolati, ispirati ai processi socio-psico-antropologici più disparati. I più, in Italia, focalizzano il loro interesse sulle proposte teatrali allineate con l’estetica del ‘terzo teatro’ enunc…

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Li palermitani in festa di Giovanni Meli: la riforma della vastasata

Analisti e commentatori hanno individuato nella produzione letteraria di Meli la cellula neuronale del dibattito tardo romantico sull’identità nazionale siciliana. Nonostante sia una parte minima delle sue opere, la sua produzione teatrale, espressione completa della sua poetica, ad oggi è stata esplorata in maniera marginale. L’articolo mira a comprendere la prassi drammaturgica e poetica della farsetta Li palermitani in festa, che presenta venature equivalenti a quelle rintracciabili nella commedia riformata da Goldoni, ma anche i solchi ben marcati della tradizione della Commedia dell’Arte siciliana, e che riformò il genere delle vastasate nell’ultimo scorcio del XVIII secolo.

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Tutta la Russia è il nostro giardino

Anton Chekhov lived in a tumultuous period that strongly influenced the future of Russia: he was a conscious and careful observer of this changing political landscape. Parallel examination of Chekhov’s drama and short stories yield the most complete understanding of his realism. The contents of his short stories are explicitly connected with the subject matter of his later plays. Gorky disagreed with the critics who, after the first productions of Chekhov’s plays, had characterized Chekhov’s as a ‘simbolic realism’. He saw in the playwright’s approach a unique ability for capturing and communicating universal meaning.

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Studi sulla Performance

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Dalla creazione individuale al sistema della reviviscenza

Kostantin Sergej Alekseev Stanislavskij segna l'inizio della grande tradizione della regia del Novecento. Le sue regie emergono da un sistema di recitazione fondato sull'immedesimazione e sulla memoria emotiva. Ma nella tradizione ottocentesca del grande attore italiano si registra una recitazione che, benché potesse apparire generata da una creazione individuale, in realtà sottostava alle regole di una forma codificata di voci e gesti appositi, ossia quella della drammatica-metodo italiano.

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Le funzioni dello spettacolo I

Marco De Marinis distingue la nuova teatrologia degli studi teatrali contemporanei di matrice europea-continentale, e in particolare italiana, dai Performance Studies anglo-americani, pur riconoscendo la presenza di legami fra i due campi di ricerca, quasi inevitabile sia per motivazioni culturali sia per ragioni storiche. De Marinis sostiene, inoltre, che oggi l’interesse della teatrologia italiana è tutto rivolto al “fatto teatrale”, inteso come «il complesso dei processi produttivi e ricettivi»2. In Il corpo dello spettatore. Performance Studies e nuova teatrologia (2013)3, egli illustra come le applicazioni dei paradigmi classici e degli schemi nuovi della cultura teatrale contemporanea…

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L’ARTE MASSIMA, Vol. I La rappresentativa nel novo stile: norme e pratica del metodo italiano di recitazione (1728-1860)

Luigi Bonazzi scrive nel suo avviso “ai lettori”che in generale «l’attore drammatico porta tutto se stesso nella tomba» . Quanta romantica affabulazione in tale assunto! Peccato che Bonazzi non abbia detto la verità!Gli attori della rappresentativa e del novo stile non solo non portarono via con sé il segreto della loro arte ma ci hanno lasciato una documentazione più che cospicua, tale da consentirci di riscoprirne sia le normative sia le regole d’applicazione. Sebbene in alcuni studi di qualche anno fa sulla recitazione ottocentesca si sia notato che nei copioni ci sono segni che potrebbero far parte di convenzioni codificate , non si è poi ulteriormente indagato per comprenderne il signi…

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Chekhov's Poetic and Social Realism on the Italian Stage, 1924-1964.

This article explores the introduction of Chekhov's plays to Italy through émigré circles in the first decades of the twentieth century, and traces how they were appropriated to suit the ideological exigencies of the time during the fascist period. It concludes with observations about Luchino Visconti's celebrated productions of the 1950s, which stressed the idea that Chekhov was first and foremost a political writer, and suggests how this particular view of the dramatist evolved in the early 1960s as the theatre once again reflected social attitudes and values. Anna Sica is a lecturer at the University of Palermo. She has published monographs in Italy on the commedia dell'arte (1997), Arth…

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Uptown-Downtown: New York Theatre from Tradition to Avant-garde

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La drammaturgia degli emarginati nella recente scena siciliana

This article explores the introduction of Chekhov's plays to Italy through émigrè circles in the first decades of the twentieth century, and traces how they were appropriated to suit the ideological exigencies of the time during the fascist period. It concludes with poservations about Luchino Visconti's celebrated productions of the 1950s, which stressed the idea that Chekhov was first and foremost a political writer, and suggests how this particular view of the dramatist evolved in the early 1960s as the theatre once again reflected social attitudes and values.

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Anton Čechov, Il giardino dei ciliegi

Anton Chekhov wrote his last play, Višnëvyj sad (The Cherry Orchard), at the dawn of the twentieth century. From Yalta on 22 April 1901 he sent a letter to the Moscow Art Theater’s actress Olga Knipper, whom he would marry within a year, telling her that he was tempted to write a four acts vaudeville or a comedy, and would have been able to send it to the Art Theatre «not before the end of 1903». So it was. And so it takes shape for the scene The Cherry Orchard; Chekhov managed to create «a spider's web» with which he captured the attention and the mind of the spectators of the first opening of the play in 1904, as well as of every subsequent re-run on all the stages of the world. The Cherr…

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Giuseppe Bonaviri

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Eleonora Duse's Library: The Disclosure of Aesthetic Value in Real Acting

Even though Eleonora Duse (1858-1924) referred to her books as her own artistic wardrobe, her most highly valued possessions, scholars and biographers have insisted on neglecting her library and furthermore, have for many years considered it lost forever. This article explains the value of the founding and reconstructing of the Murray Edwards Eleonora Duse Collection in Cambridge. She specifically refers to a selection of books which have been renamed 'Cleopatra's Books'. They are remarkable examples which are representative of Duse's library as a whole and lay bare the roots of Duse's intellectual evolution. Many have believed the romantic notion that Duse acted out her own personal life o…

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Ramosissimum

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Lava ribollente nel sottosuolo. Il Čechov di Visconti nella cultura italiana del Novecento

Anton Chekhov is one of the most emblematic figures in the history of theatre. His plays were among the most frequently performed plays during the Twentieth century. The reception of his plays has forged a theatrical genotype that would have led to misunderstandings or altered his assimilation in an instrumental way. But it is in the very nature of the theatre to provoke, disorient, wink, mock, etc., in order to increase the audience’s attention. The lines of Trofimov from The Cherry Orchard have engraved an indelible mark in the audiences of an entire century and beyond, like a boiling lava. Through the analysis of different productions of Chekhov’s plays on various stages, the essay highl…

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Preface

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The Theatre of Drottningholm - Then and Now: Performances between the 18th and 21st Centuries

Dalla vicenda personale di Beijer, divenuto in seguito al ritrovamento di Drottningholm professore di Storia del Teatro dell’Università di Stoccolma, e fondatore del primo dipartimento di studi teatrali in Scandinavia nel 1946, prende il via una indagine sulle condizioni storiche e fatti artistici che determinarono i diversi tipi di rappresentazione e, anche, di recitazione, diffusisi nella seconda metà del diciottesimo secolo e, in modo particolare, sulla scena di Drottningholm. In The Theatre of Drottningholm – Then and Now emerge in maniera evidente come uno degli obiettivi degli autori sia quello di raccogliere e trasmettere l’eredità degli studi teatrali scandinavi, ma il fine primario…

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Beniamino Joppolo

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ПОЭТИКА ЧЕХОВА И КРИТИЧЕСКИЙ РЕАЛИЗМ НА ИТАЛЬЯНСКОЙ СЦЕНЕ (1924–1964) Traduzione dall'inglese di: "Chekhov's Poetic and Social Realism on the Italian Stage, 1924–1964". // New Theatre Quarterly. Nov 2008, Vol. 24, Issue 4, рp. 363-378.

Russo: О чеховском критическом реализме в Италии узнали благодаря тем русским, которые пытались изменить политический режим в своей стране. Эмигранты, прибывшие сюда в период между революциями 1905-го и 1917 годов, нашли здесь доброжелательную аудиторию среди единомышленников-итальянцев – и этот культурный диалог оказался весьма плодотворным для обеих сторон. После первой революции русские прочно обосновались в Милане, Флоренции, Турине и Неаполе и посвятили себя усиленному изучению итальянской культуры. Большинство из них были революционерами – меньшевиками и большевиками, – на которых сильное влияние оказал Горький, человек необычайно яркий. В 1906 году он приехал в Неаполь из Соединенных…

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Eleonora Duse as Juliet and Cleopatra

From her debut as Juliet in 1872 onwards, the career of Eleonora Duse (1858–1924) is marked by an evolving, changeable approach to her Shakespearean roles. In different ways and under diverse circumstances, each of her Shakespearean parts represented something of a turning-point in her cursus. Scholars have argued that life and art, emotional instinct and theatrical performance, coalesced seamlessly throughout her Shakespearean repertoire, and in particular in her interpretation of Cleopatra (Puppa 2009). Yet while this theory that she acted out her own personal life, and that her characters’ feelings coincided with her own, is an attractive one, it is also reductive. New evidence——the disc…

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Chekov's Poetic and Social Realism. Communication beyond Classifications.

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The Murray Edwards Duse Collection

The volume is the result of the discovery of Eleonora Duse’s books in Cambridge by Anna Sica (now De Domenico Sica). It is written in English and includes a contribution by Alison Wilson. It illustrates and explains why the Duse Collection in Cambridge, which is housed at Murray Edwards College, is a remarkable resource that enables us to understand the erudition that Duse displayed throughout her acting career, and her artistic and intellectual profile which inspired some of the major poets (f. i. d’Annunzio, Rilke, Claudel) and poetesses of her time. The volume gathers Sica’s complex and long investigation to identify all Duse’s books housed at Murray Edwards College, and from it further …

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Prefazione

In the last thirty years theatrical historiography has produced a vast literature about the Enlightenment debate on actor and on the reception of theories, which this "debate" has proliferated. But what has come to us from that ancient debate is precisely the one perception of the 'visible concept', which each representation or theatrical interpretation wants to give of itself. Stopping at the analysis of the visible concept has its attractions: if the spectator cannot see what it hides behind that concept, that is, to recognize the truth on the generis of the artifice, the deception of art has reached triumphantly the purpose. But historiography, and particularly theatrology, is limping if…

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Anatomie della recitazione I. Il gabbiano e la rosa

Anatomie della recitazione I (Anatomy of Acting) is a work on the tasks of acting and, in particular, on the relation between poetry and politics. It includes five sections, in each part it illustrated the strong link between theatre and history, poetry, acting and declamation in the theatre of the past as on contemporary scenes.

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Il metodo italiano che ispirò Stanislavskij

Kostantin Sergei Stanislasvkij segna l’inizio della grande tradizione della regia del Novecento. Le sue regie emergono da un sistema di recitazione fondato sull’immedesimazione e la memoria emotiva. Si registra però nella tradizione ottocentesca del grande attore italiano una recitazione che seppure appariva generata da una creazione individuale, in realtà sottostava alle regole di una forma codificata di voci e gesti appostiti, quella della drammatica-metodo italiano. Documenti diretti e indiretti ci confermano come Stanislavskij abbia elaborato il suo sistema di reviviscenza nel tentativo di emulare la grande spontaneità dei grandi attori italiani. Il ritrovamento e la successiva ricompos…

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Stanislavskij o dell'immedesimazione. Appunti per uno studio. ARCO-JOURNAL, p. 1-33

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Eleonora Duse Tragica Sapiente

Il saggio analizza la seducente icona di Eleonora Duse, attrice dalla genialità sfrenata, e mette in luce, per la prima volta, che la recitazione dell’attrice, unica nel cancellare i confini tra finzione e realtà, si fondava sull’impareggiabile destrezza che l’attrice possedeva nell’adoperare mimica e declamazione. Il confronto tra i copioni, i carteggi e i marginalia, ritrovati da Anna Sica, entro il corpus dei suoi libri a Cambridge, fa emergere la natura dotta della sua recitazione, alimentata incessantemente dalla sua smania di cultura e di tecniche declamatorie. I libri di Eleonora Duse sono stati da sempre considerati perduti da teatrologi e biografi della grande attrice. Ma il loro r…

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Joseph Farrell, «Dario Fo and Franca Rame. Theatre, Politics, Life» Recensione

Undoubtedly, Dario Fo and Franca Rame wrote one of the most beautiful page of the history of theatre, and Joe Farrell has impressively managed to investigate some of the neglected aspects of the life of the famous couple who has inspired many artists all around the World.

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Psychological Distance in Eleonora Duse’s Medievalism

Arthur Symons (1865–1945) remarked that the acting of Eleonora Duse (1858–1924) was ‘a criticism’, and that she enriched the roles she played. In doing so she fulfilled the author’s intention as well as conveying the character’s tragic passion. In my previous studies on Duse I have explored intensively the explanation of why her acting was such a perfect blend of erudition and skilful vocalisation, giving her the methodology to create an individual character in every part she played. Undoubtedly, she was a cerebral actress and a grand tragedienne. On the one hand, she was able to use all the depths and tones of her voice to generate extraordinarily melodious elocution – hers was a seductive…

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Il teatro dell’ardore e del disincanto: l’eredità di Amleto

“The play’s the thing,” says Hamlet, “wherein I’ll catch the conscience of the king”. The intent is to show the spectators to the twisted labyrinth of truth, the one however that cannot be openly declared without tragically risking your own life. The actors’ play, as it is conceived by Hamlet, becomes the tool for trap the king of Denmark, Claudius, who had killed his brother Hamlet and usurped the young princess Hamlet’s throne. It was the enchantment felt in whatching an actor play that convinced Hamlet he could have managed to get his revenge thanks to a skilled comedian who’s art is to tell the truth with the inventio! Hamlet's reception in European culture has firmly enlightened an “ha…

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Poesia e politica nella drammaturgia di Salvo Licata

Salvo Licata, morto nel 2000, era nato nel 1937 a Palermo, dove trascorse tutta la sua vita. Giornalista e scrittore fu uno degli intellettuali di maggiore rilievo negli anni più difficili dell’antimafia. Per analizzare e concettualizzare correttamente la sua drammaturgia è necessario che si esplori la sua intensa attività letteraria, giornalistica e politica. Cercò nel lirismo della tradizione popolare la misura e il modo per denunciare le barbarie mafiose che attanagliavano le classi sociali emarginate della città di Palermo, a sua volta emarginata dal contesto nazionale ed europeo per effetto di quel ‘male mafioso’ che appariva endemico. È stato il padre del rinnovamento del teatro sicil…

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La drammatica-metodo italiano: trattati normativi e testi teorici

La drammatica-metodo italiano è un sistema di recitazione dimenticato, che tuttavia ha scritto una delle pagine più belle del teatro italiano. Il termine drammatica, riferito ad un novo stile o ad un metodo italiano, lo ritroviamo sia nei trattati sia nella memorialistica e, non di rado, entro la formula drammatica metodo italiano in diari e lettere di attori. I testi raccolti in questo volume ci restituiscono le fasi storiche della drammatica, dalle origini nei primi decenni del diciottesimo secolo fino alla sua completa dissoluzione nel Novecento. Gli attori vollero che la drammatica fosse considerata arte nazionale e, come tale, coltivata e trasmessa nelle Accademie di recitazione. Nei t…

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Il salto sillabico. Dalle ottave del Meli al cunto di Mimmo Cuticchio

Nei versi vernacolari del Meli ritroviamo la combinazione sillabica che possiamo definire salto sillabico o cambio di voce, perché impone nella declamazione un mutamento del grado e del tono della voce. Il cambio di voce o salto nel Meli si forma dalla mescolanza di sillabe di differente modalità, articolazione e grado, caratterizza il suono del verso e costruisce la variante tonale; nella quale si enuclea l’interpretazione del tema; inoltre il salto viene sottolineato con decisione grazie all’accostamento dei differenti gradi dell’articolazione delle sillabe. In alcune canzuni del Meli il salto cosiddetto sillabico affiora in presenza della mescolanza delle sillabe continue con quelle occl…

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What did Stanislavsky see watching Eleonora Duse's Acting

Performances like those Eleonora Duse’s led James Joyce to comment that the Italians had an immense genius for the theatre. He said that on stage, they were undoubtedly the greatest actors in existence. What is more, Stanislavsky was so inspired by Eleonora Duse’s acting that he formed his system, with the aim of matching her absorbing and exquisitely sympathetic acting. In particular, Stanislavsky was profoundly attracted by the simplicity of her acting. But it did not emerge from a natural status or attitude, as many have believed. As we now know that it came from the perfect execution of the drammatica.

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Chekhov's Poetic and Social Realism on the Italian Stage

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An Evidence of Modernity: Eleonora Duse's Library

Even though Eleonora Duse (1858-1924) referred to her books as her own artistic wardrobe, her most highly-valued possessions, scholars and biographers have insisted on neglecting her library and, what’s more, it had for years been considered lost forever. In this article Anna Sica explains the value of the founding of the Murray Edwards Eleonora Duse Collection in Cambridge. She specifically refers to a selection of books which have been renamed ‘Cleopatra’s Books’. They are remarkable examples which are representative of Duse’s library as a whole and lay bare the roots of Duse’s intellectual evolution. Many have believed the romantic notion that Duse acted out her own personal life on stag…

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