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AUTHOR
Daniela Motta
Aspetti dell'economia tardorepubblicana
Nel capitolo sono indagati aspetti e problemi dell’economia e della società romana tardo-repubblicana, con riferimento a finanze, commerci, circolazione monetaria, economia agricola.
Recensione del volume di Th.S. Schmidt, "Plutarque et les Barbares. La rhétorique d'une image", Collection d'études classiques 14, éditions Peeters, Louvain-Namur 1999.
Schiavi, barbari ed esercito nella storiografia sul IV secolo
L’articolo analizza le dinamiche sociali inerenti alla schiavitù nel IV secolo d.C., nella sua relazione con gli eserciti, con attenzione verso alcuni specifici aspetti: da una parte, il commercio dei barbari asserviti gestito dalla classe militare, dall’altra i casi di utilizzo dei servi nei conflitti.
Caracalla: il doppio volto di un nome
L’analisi della tradizione storiografica greca e di quella latina tardoantica sul soprannome imperiale Caracalla, legato alla veste di foggia barbarica introdotta dall’imperatore, indica due differenti spiegazioni dell’origine della denominazione, la prima legata agli eventi della campagna germanica del 213 ed alla successiva distribuzione alla plebs urbana delle vesti portate dalla spedizione, la seconda alla spedizione partica del 217 in occasione della quale l’imperatore avrebbe indossato un mantello ispirato a fogge barbariche. Le due tradizioni riflettono due originarie diverse connotazioni del soprannome, le quali tuttavia rispecchiano proprio le ambizioni ecumeniche dell’imperatore, …
Percorsi dell'agiografia. Società e cultura nella Sicilia tardoantica e bizantina
Il volume rappresenta un’analisi complessiva della documentazione agiografica riguardante la Sicilia tardoantica con l’obiettivo di mettere in evidenza il contributo che questi testi possono dare alla ricostruzione della storia sociale e culturale dell’isola, mancando uno studio globale di tali fonti in questa direzione. Dal punto di vista metodologico, l’indagine ha richiesto un confronto con il carattere del tutto peculiare di tali fonti, in cui l’intreccio fra livello storico e pura finzione narrativa è costantemente presente e spesso di difficile decifrazione e continui sono i rinvii tra l’epoca della narrazione e quella del narratore. Proprio in considerazione di ciò, i diversi testi s…
Lilibeo nelle Verrine
The essay analyzes the passages of Cicero's Verrinae regarding Lilybaeum and the numerous events of misappropriation and infringement by the governor of the island.
Heroic memory and polis: Achilles and Athens in Zosimus’ Historia Nova
At the time when most people believe in the intercession of the holy man to save the city from barbarians or natural disasters, heroic memory still seems to be venerated by the last pagans. Two passages from Zosimus’ Historia Nova (IV 18 and V 6) tell us how Achilles saved Athens.The first time, the city was spared the earthquake that devastated much of Greece during the empire of Valens; the second time, the city was preserved from Alaric’ ravages in 396-397, thanks to the supernatural precence of Athena Promachos too. These events, told only by Zosimus, are of great importance in the historian’ view, according to whom the neglect of Roman ancestral religion brought about the decline of th…
Il sogno dell'ascesa al trono di Teodosio nell'Epitome de Caesaribus
L’Epitome de Caesaribus fornisce una versione originale rispetto all’ascesa al trono di Teodosio, che sarebbe stata preannunciata da un sogno, attraverso cui è spiegato il nome del futuro imperatore in quanto a Deo natus. Nell’articolo è indagato il contesto in cui può essersi formata la versione di un imperatore voluto da Dio.
La caduta dell'impero d'Occidente (455-476 d.C.)
Le vicende degli anni 455-476, dalla morte di Valentiniano III alla caduta della pars Occidentis dell’impero, mostrano l’indebolirsi della figura imperiale e l’emergere del potere di Ricimero, magister militum barbarico, figura centrale di Kaisermacher che domina lo scenario politico del periodo.
Movetur urbs sedibus suis et currit ad martyrum tumulos. Uno sguardo alle città d'Italia fra IV e VI secolo d.C.
Il saggio costituisce un contributo allo studio dei processi di trasformazione della città nella Tarda Antichità in seguito al declino dei culti pagani ed all’impatto della nuova religiosità cristiana. Alla luce delle testimonianze letterarie, agiografiche, epigrafiche, archeologiche, attraverso una campionatura di esempi significativi riguardanti città dell’Italia e della Sicilia, è stato indagato il significato, sul piano sociale, della diffusione del culto dei santi con particolare attenzione ai seguenti aspetti: pratica della depositio ad sanctos, spostamento delle strutture insediative verso i luoghi di culto, fenomeno dei pellegrinaggi come momento di aggregazione e scambio culturale,…
La rappresentazione dei barbari in Sozomeno
La questione della continuità degli interessi nei confronti dell’etnografia da parte degli storici tardoantichi è indagata in riferimento a Sozomeno, ed alla valutazione che lo storico ecclesiastico esprime di fronte all’importanza militare e politica dei barbari nell’imperium Romanum. Di fronte all’avanzata della cristianizzazione dell’impero, che appariva la più agevole strada da percorrere per l’integrazione dei barbari, si dispiega l’informazione puntuale dello storico sui rischi della barbarizzazione dell’esercito.
Eudocia Augusta: fra leggenda, politica e religione
La complessa personalità di Eudocia emerge nelle fonti come figura emblematica ed al tempo stesso peculiare, in cui interagiscono le componenti politica, religiosa, culturale della sua epoca. La ricostruzione della sua vicenda biografica, in alcuni casi dagli intrecci romanzeschi, dal matrimonio con Teodosio II alla caduta in disgrazia e al ritiro in Terra santa, apre una prospettiva di lettura sull’età di Teodosio. Legami familiari e rapporti di amicizia con uomini di spicco della corte la inseriscono nella rete politica del palazzo, di cui infine cade vittima. La sua produzione letteraria riflette la commistione fra cultura classica e finalità pubbliche o religiose delle opere, segnando l…
Territorio generatore, generare territorio
Caracalla e i filosofi
Le testimonianze storiografiche relative al rapporto di Caracalla con i filosofi riflettono il giudizio più in generale negativo sull’imperatore. Centrale è la testimonianza di Cassio Dione sull’ostilità nei confronti dei filosofi aristotelici e sull’abolizione dei syssitia alessandrini, da inserire nel contesto del clima successivo all’assassinio di Geta e dell’eliminazione dei rivali politici. Dalla documentazione letteraria ed epigrafica emerge inoltre un interesse dell’imperatore per la filosofia teurgica (con particolare attenzione alla figura di Apollonio di Tiana), che le fonti letterarie intendono, talvolta deformando l’evidenza, come propen- sione verso la magia.
A proposito di Quintillo: considerazioni sulla tradizione storiografica
L’articolo analizza i problemi di cronologia del breve regno d Quintillo, fra Claudio ed Aureliano, secondo i diversi filoni della storiografia (EKG e Zosimo) e della versione più ampia presente della Historia Augusta.
Gli onori civici ai comandanti: il caso di Ilio tra guerre piratiche e mitridatiche
L’analisi di due iscrizioni onorarie per comandanti dedicate dalla città di Ilio consente di acquisire utili informazioni sul rapporto della polis con Roma nel periodo compreso fra 80 a.C e la conclusione della spedizione di Pompeo in Oriente, confermando il quadro offerto dalle fonti letterarie di fedeltà all’imperium Romanum. Il primo documento illustra il modo in cui Ilio ottiene il soccorso di una comunità vicina per ordine del proconsole romano d’Asia, probabilmente per difendersi da attacchi di pirati, ed offre un esempio delle procedure attraverso cui una città quale Ilio, nella sua posizione privilegiata di eleutheria, poteva usufruire di aiuto militare. Il secondo documento onora P…
I soldati nelle città: osservazioni sul lessico epigrafico di età ellenistico-romana
Il lessico utilizzato in iscrizioni di età ellenistico-romana, in cui si fa riferimento al soggiorno di guarnigioni in città, rivela una comunicazione che privilegia la sfera emotiva per ottenere privilegi o sgravi da abusi. In particolare sono oggetto di analisi: decreti civici in onore di comandanti elogiati per l’eutaxia; lettere reali che contengono provvedimenti volti a reprimere gli abusi degli eserciti, probabilmente risposte ad ambascerie delle popolazioni che lamentavano situazioni di disagio; documenti che riguardano città ellenistiche ed imperium Romanum, con ottenimento di esenzione dall’alloggiamento dei soldati attraverso l’intervento di evergeti.
L’imperatore Anastasio tra storiografia ed agiografia
La rappresentazione dell’imperatore Anastasio è analizzata nei diversi filoni della tradizione storiografica, agiografica e letteraria, nei suoi molteplici aspetti, dal motivo dell’attesa soteriologica nel momento dell’ascesa al potere (De cerimoniis di Costantino Porfirogenito, Panegirici di Procopio di Gaza e Prisciano di Cesarea, Vita di S. Daniele Stilita) a posizioni diversificate espresse in relazione alla sua politica nella storiografia ecclesiastica, ortodossa o monofisita, e nella restante documentazione agiografica, fino all’identificazione dell’imperatore con caratteri tipici dell’Anticristo e del suo regno come finis temporum elaborata in ambito siriano.
Conflitti religiosi al tempo di Galla Placidia e Costanzo. A proposito di Olimpiodoro fr. 15 M
L’articolo analizza alcuni frammenti olimpiodorei relativi alla lotta contro il paganesimo nell’età di Galla Placidia e Costanzo III. Il fr. 15 Müller delle Storie di Olimpiodoro narra la distruzione di un antico idolo pagano, che proteggeva la Sicilia dalle eruzioni dell’Etna e dalle incursioni, ad opera dell’amministratore dei beni siciliani della coppia imperiale. Stando allo storico tebano, l’abbattimento della statua, che aveva evitato lo sbarco dei Goti di Alarico nel 410, avrebbe comportato gravi conseguenze per l’isola, soggetta a partire da quel momento alle invasioni barbariche ed alla violenta attività del vulcano. Negli anni di Galla Placidia e Costanzo si dovette aprire una nuo…
Santi soldati nelle campagne siciliane. La vicenda di S. Nicone
È analizzata la vicenda del Martyrium di S. Nicone, in riferimento ai riflessi storici dell’epoca di composizione, ed al contesto sociale del versante orientale della Sicilia in cui si svolgono le vicende di questo santo-soldato.
Roma, l'Italia e la Sicilia in Prisco di Panion. Considerazioni sulla crisi dell'impero d'Occidente
Nei frammenti di Prisco la crisi della pars Occidentis dell’impero è connessa con la divisione delle due partes imperii, un fattore che fu poi ripreso da Montesquieu quale causa di decadenza. Le testimonianze di Prisco, anche attraverso la tradizione storiografica successiva che attinse allo storico di Panion, consentono di ripercorre in questa prospettiva le vicende occidentali a partire dai soccorsi orientali alla Sicilia nel 441, in difficoltà per le prime incursioni gensericiane, alle operazioni sul fronte unno che videro la collaborazione fra Oriente e Occidente, alla riapertura del fronte vandalico fra 455 e 468.
"I martiri della civiltà greca”: M.I. Rostovtzeff sugli Acta Alexandrinorum
L’articolo analizza l’interpretazione degli Acta Alexandrinorum fornita da M.I. Rostovtzeff, dai quali emergerebbero gli alti ideali della cultura greca e della tradizione di Alessandria di fronte all’imperium Romanum.
La fine della carriera del praefectus Aegypti Subaziano Aquila. Per un’ipotesi sul ruolo dell’Egitto fra Caracalla e Geta
Si analizzano le fonti storiografiche, papiracee ed epigrafiche relative alla lunga carriera del praefectus Aegypti Subaziano Aquila, in carica a partire dal 206 d.C., e si ipotizza che la fine della sua carriera sia da porre in relazione con il contrasto fra Caracalla e Geta scaturito al momento della successione a Settimio Severo. The historiographical, papyrus and epigraphic sources relating to the long career of the praefectus Aegypti Subaziano Aquila, in office starting from 206 AD, are analysed, and it is hypothesized that the end of his career is to be placed in relation to the conflict between Caracalla and Geta which arose in moment of succession to Septimius Severus.
L'imperatrice Eudocia nella tradizione agiografica
La rappresentazione di Eudocia nei diversi filoni della tradizione storiografica ed agiografica mette in rilievo l’importanza storica di una figura di controversa interpretazione, dei suoi legami con la cultura pagana, dei rapporti con la religione cristiana.
Sulle petizioni dell’Egitto romano contro la violenza dei funzionari
La condotta deviante dei funzionari, rappresentata in petizioni dell’Egitto romano fra I e III secolo trasmessi da papiri, esaminata mediante la terminologia utilizzata pertinente alla sfera personale, alla sfera dei codici etici di comportamento, alla sfera sociale, indica la ricerca della sympaheia dei destinatari. Le modalità di rappresentazione degli abusi da una parte dovevano suscitare la riprovazione sul piano etico, dall’altra gettavano un’ombra sulle conseguenze dannose sul piano sociale tanto per l’individuo, quanto per gli interessi dell’impero.
Nerva nell'Epitome de Caesaribus
L’ampio e documentato capitolo che l’Epitome de Caesaribus dedica al breve impero di Nerva mette in luce l'interesse dell’anonimo autore per diversi aspetti del periodo. In particolare evidenza sono i dati originali che l’Epitome apporta in materia di politica fiscale e di liberalitas imperiale, l’accurata descrizione di specifici eventi in cui si segnala l’ostilità dello storico nei confronti dei milites che agiscono con violenza e disprezzo della volontà imperiale, e la rappresentazione di personaggi che hanno avuto relazione con l’ambiente di corte. Emerge così il peculiare giudizio dello storico su Nerva: l’epitomatore è sfuggito al rischio di appiattimento indotto dalla preponderante f…
Sull'uso del passato nei breviari tardoantichi e nella Historia Augusta
Il tema dell’uso del passato, dell’utilità della storia ai fini della ideologia e della prassi politica, è indagato nella Historia Augusta e nei breviari tardoantichi, opere accomunate dal fatto di essere riconducibili almeno in parte ad un filone storiografico comune. Dall’analisi si evidenzia l’originale interpretazione degli autori rispetto ad un patrimonio comune di tradizioni e di exempla. Nel Breviarium di Eutropio i rimandi al passato, piuttosto rari, intervengono solo quando la memoria storica era stata strumentalmente utilizzata con ogni verosimiglianza dagli stessi imperatori. In Aurelio Vittore, il frequente ricorso agli exempla risulta fortemente motivato dalla convinzione della…
Sulla politica religiosa di Marciano: tra legislazione, agiografia, storiografia
Nel 451, nel IV concilio ecumenico convocato a Calcedonia da Marciano, si stabiliva la condanna di nestorianesimo e monofisismo. Si trattava di una vittoria che vedeva legate Costantinopoli, che confermava il suo ruolo di primazia nell’ambito delle chiese orientali, e Roma che già con papa Leone aveva manifestato il suo accordo con il patriarcato costantinopolitano. Tutta la legislazione emessa negli anni successivi da Marciano, per affermare e difendere il credo di Calcedonia, riflette le tensioni tra centro e periferia e testimonia la reazione imperiale alle spinte autonomistiche e all’emergere di regionalismi, documentate soprattutto in ambiente siriaco e copto dalla letteratura agiograf…
Ab agrestibus et plebeis remedia: terapie mediche e riti magici in Marcello Empirico
L’articolo analizza l’ambiente culturale gallico di IV-V secolo riflesso nel Liber de medicamentis, ricostruendo la figura dell’autore, i valori espressi nella praefatio, i modelli letterari utilizzati, cui si affiancano i remedia simplica et fortuita ab agrestibus et plebeis.
The demos in Herodian
In Herodian’s historical view the demos appears to play an important political role in critical stages of the Roman empire. The political success of an emperor depends on the popular approval in Rome or in the provincial cities, besides the support of the soldiers. The essay aims to evaluate the relationship between demos and armies, between demos and senate from Commodus to Maximinus, and to analyze the differences in this chronological period. The use of the words demos and ochlos, in Herodian’ s historical work, has different values: it reveals that the historian cannot be defined philo-popular, but shows throughout interest in the popular partecipation in civil struggles.
Recensione di S.A. Alcock, The Early Roman Empire in the East, Oxford 1997, in «Mediterraneo Antico. Economie Società Culture» 3, 2000, pp. 458-461.
Recensione
Recensione di E. Zanini, Le Italie bizantine. Territorio, insediamenti ed economia nella provincia bizantina d’Italia (VI-VIII secolo), Munera 10, Edipuglia, Bari 1998, in «Mediterraneo Antico. Economie Società Culture» 5, 2002, pp. 391-395.
Recensione