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I. Buttitta
L’eterno ritorno delle “sopravvivenze”. Da Giuseppe Pitrè alla ricerca folklorica contemporanea
Nelle sue opere Giuseppe Pitrè dedica ampio spazio alla documentazione storica in funzione della comprensione delle forme del presente etnografico, non mancando di ipotizzare certe relazioni tra antico e presente e giungendo anche a considerare le espressioni religiose pre-cristiane ( come orizzonte di riferimento privilegiato per comprendere e spiegare le forme, quando non gli stessi significati e funzioni, delle pratiche e delle credenze “popolari”. Nell’istituire tali collegamenti col più remoto passato, Pitrè riprende le idee, nel suo tempo di grande fortuna, diffuse dalla “scuola mitologica” e da quella “evoluzionista”. Nelle pagine di Pitrè, osserva Cocchiara, «corre insistente una pr…
Introduzione
La cultura del cibo investe un' ampia dimensione simbolica che, radicandosi nella storia lunga dei territori e delle civiltà che li hanno abitati, si riverbera nelle concezioni e nelle pratiche legate a certi alimenti e allo stesso atto del mangiare inteso come momento di condivisione rituale di un momento fondante la socialità e la stessa comunità. Tutto questo è ben visibile in ambito festivo. Nelle feste, infatti, universo simbolico e universo sociale si presentano strettamente correlati. I simboli del sacro alludono al vario modo in cui le comunità rappresentano se stesse, i loro valori, le loro interne gerarchie.
Frutto di un «comune sentire»? Presunte «sopravvivenze» di culti demetriaci nel folklore mariano
Sulla diffusione dei culti demetriaci largamente documentata da testimonianze materiali e, di converso, sulle attestazioni mitografiche di una antica relazione cultuale tra la Sicilia, il frumento e le dee Demetra e Core, si fondano le letture di certe pratiche e credenze cultuali mariane siciliane e, segnatamente, ennesi (stante le indicazioni geografiche desunte dai miti), come realtà culturali direttamente discese dal passato greco. Il tema delle continuità, dei sincretismi pagano-cristiani, segnatamente di quelli tra più o meno remote e definite divinità pre-cristiane e le Sante e i Santi, e le Madonne e i Cristi, tanto caro ai folkloristi d’ogni tempo e d’ogni tenore e, quale esotico a…
Angelo Brelich, Introduzione allo studio dei calendari festivi
Tra le costanti che determinano la formazione e la trasformazione del pensiero calendariale e – più in generale degli orientamenti delle varie religioni – emergono i modi di reperimento delle risorse alimentari. Sono i tempi dell’accesso a queste risorse, correlati ai ritmi della natura e alle forme della produzione, che condizionano, ab origine, il primo strutturarsi del tempo festivo e dell’organizzazione sociale: «vi è un’interdipendenza funzionale tra le forme dell’esistenza economico-sociale e le forme culturali umane» (Brelich 1955:, I, 63). Nelle società preistoriche, antiche e “primitive”, tanto in quelle di cacciatori-raccoglitori quanto in quelle agro-pastorali, sono innanzitutto …
Il cammino della Passione. La Settimana santa in Sicilia: itinerari turistico-religiosi
La pluralità dei simboli e delle azioni rituali che caratterizza le cerimonie della Settimana Santa in Sicilia è di fatto irriducibile a una lettura univoca. D’altra parte non c'è iter festivo locale che possa considerarsi riassuntivo e rappresentativo della molteplicità e della ricchezza delle storie e delle tradizioni culturali e cultuali, delle pratiche rituali, delle espressioni artistiche e performative variamente articolate nei diversi centri dell'Isola. Per tale ragione solo un itinerario che attraversi molteplici città e paesi, consentendo l’incontro con diverse tipologie cerimoniali, può introdurre adeguatamente alla conoscenza dei riti pasquali isolani e all’apprezzamento della lo…