6533b7d2fe1ef96bd125e6e0
RESEARCH PRODUCT
Identità e alterità. Il lungo viaggio di Gabriella Ghermandi, Cristina Ali Farah, Igiaba Scego, Ornela Vorpsi
Domenica Perronesubject
Identity Journey NarrationScrittrici migrazione identità alterità spaesamento peregrinazioni mappe memoriaSettore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporaneadescription
L’analisi parallela delle opere di quattro scrittrici della migrazione consente di individuare, nella singolarità delle scritture, una circolarità di discorso sui temi del viaggio e dello spaesamento, del racconto e della lingua.. Il saggio mette in evidenza come lo «statuto relazionale dell’identità» viva in rapporto a quello dell’alterità e si configuri come un’identità multipla che si realizza in uno spazio mobile. Il lungo viaggio di Gabriella Ghermandi, Cristina Ali Farah, Igiaba Scego e Ornela Vorpsi illustra, con diversi esiti, la trasformazione del tema dell’esilio in quello della perenne erranza. Dalla loro esperienza della migrazione, dalla loro condizione nomade, emergono narrazioni inedite che gettano uno sguardo straniato sul mondo. Tra Italia ed Etiopia, tra Italia, Somalia e Albania e altre stazioni di transito si muovono personaggi da un mondo all’altro ciascuno mosso da dolorose motivazioni. E attraverso le loro peregrinazioni si disegnano tante mappe ibride in cui la lingua assume il ruolo di dimora vitale. Essa, attingendo dalla pratica dell’ascolto e dell’incontro, consegna i depositi della memoria insieme ai rilevamenti del presente. A comparative analysis of the works of four migrant writers enables us to identify, within individual writings, a circularity of discourse on the topics of journey, displacement, nar-ration and language. The essay highlights how the ‘relational status of identity’ exists in relation-ship to otherness and is defined as a multiple identity shaped in a mobile space. The long journey of Gabriella Ghermandi, Cristina Ali Farah, Igiaba Scego and Ornela Vorpsi illustrates, with differ-ent outcomes, how the topic of exile is transformed into ceaseless erring. From their experience with migration, from their nomadic condition, unknown narrations emerge casting an estranged glance on reality. Between Italy and Ethiopia, Italy, Somalia and Albania, and other transit sta-tions, characters move from one world to the next, all animated by painful motivations. Through their wandering, they trace a number of hybrid maps in which language becomes a vital home. Such home, drawing from the practice of listening and from encounters, delivers its memory deposits together with mappings of the presen
year | journal | country | edition | language |
---|---|---|---|---|
2015-01-01 |