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RESEARCH PRODUCT
La scoperta, sistemazione e conservazione della grande Iscrizione di Gortina, nell'isola di Creta (1884-1921): la protezione delle testimonianze e le esigenze della fruizione
Rosario Scadutosubject
The discovery and preservation of the Great Inscription of Gortyna in Crete by Italian researchers in the late nineteenth century. and the first decades of the twentieth century. was an important cultural and scientific recognition for the young Italian nation. In the past the island of Crete had been tied to the Republic of Venice and this report also favored sending in Crete the young epigraphist F. Halbherr who among considerable vicissitudes came to together to the epigraphist german E. Fabricius the inclusion of the famous ancient city of Gortyna. The inscription among the oldest and most comprehensive so far known throughout Europe the rules contained on the family's legacy in general and the rights and duties of some of the people of the Minoan civilization (480-450 BC). The inscription was carved on blocks organic limestone a restored ancient building which later in Roman times was turned into odeon. The Laws of Gortyn were engraved on the remains of the wall forming the passageway in front of the steps of the odeon. The essay traces the events that led to the discovery and subsequent storage made by Halbherr especially with the help of archaeologist L. Pernier and finally with the help of architect E. Stefani who designed a modern cover on the top of the ambulatory of the segments containing the inscription. This coverage was made to perform during the First World War on the basis of the Italian project from the Greek Government in order to protect the membership from possible war damage but especially from vandalism. The roof brick clay of the Laws of Gortyna still serves its function and ensures the use of the monument bearing witness to the preservation of Italian culture in Greece and more generally in the world. But in Sicily in the remains of the Villa del Casale in Piazza Armerina (Enna) its elegant protection (built in 1957) is representative of a whole period of culture of the Italian restoration is removed and replaced because it has not been able to make a ongoing maintenance is due. A bad example of conservation and management of a UNESCO monument from which arise after the work for the construction of new roofs an equally insulting to the archaeological heritage and scenic Italian and world.Settore ICAR/19 - Restaurodescription
La scoperta e la conservazione della Grande Iscrizione di Gortina a Creta, da parte degli studiosi italiani, fra la fine del XIX sec. e i primi decenni del XX sec., rappresentò un grande riconoscimento scientifico-culturale per la giovane nazione italiana. Nel passato, l’isola di Creta era stata legata alla Repubblica di Venezia e anche questo rapporto favorì l’invio a Creta del giovane epigrafista F. Halbherr, il quale fra notevoli peripezie rinvenne, assieme all’epigrafista tedesco E. Fabricius, la famosa l’iscrizione nell’antica città di Gortina. L’iscrizione, fra le più antiche e complete finora conosciute in tutta Europa, conteneva le norme sulla famiglia, l’eredità e in generale i diritti e doveri di alcuni dei popoli della civiltà cretese (480-450 a.C.). L’iscrizione era scolpita su blocchi squadrati di biocalcarenite, inseriti in un antico edificio, che successivamente, in epoca romana, era stato trasformato in odeon. Le Leggi di Gortina erano incise sui resti del muro costituente l’ambulacro antistante la gradinata dell’odeon. Il saggio ripercorre gli avvenimenti che portarono alla scoperta e alla successiva conservazione effettuata da Halbherr, soprattutto con l’aiuto dell’archeologo L. Pernier e infine con il contributo dell’architetto E. Stefani, che progettò una moderna copertura posta sulla sommità dei conci dell’ambulacro contenenti l’iscrizione. Detta copertura venne fatta eseguire, durante la I Guerra Mondiale, sulla base del progetto italiano, dal Governo Greco, in modo da proteggere l’iscrizione da eventuali danni bellici, ma soprattutto dagli atti vandalici. La copertura, in mattoni di laterizio, delle Leggi di Gortina, ancora oggi assolve alla sua funzione e assicura la fruizione del monumento, testimoniando la cultura della conservazione italiana in Grecia e più in generale nel mondo. Invece in Sicilia, nei resti della villa del Casale di Piazza Armerina (Enna), la sua elegante protezione (realizzata nel 1957) rappresentativa di un intero periodo della cultura del restauro italiano, viene rimossa e sostituita perché non si è stati capaci di effettuare una continuativa e dovuta manutenzione. Un cattivo esempio di conservazione e gestione di un monumento dell’Unesco, dal quale sorgerà, dopo i lavori per la realizzazione delle nuove coperture, un altrettanto oltraggio al patrimonio archeologico e paesaggistico italiano e mondiale.
year | journal | country | edition | language |
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2013-01-01 |