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Gloria Fuertes: sconfinare

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La censura franchista, in vigore, in Spagna, a partire dagli anni Trenta, interviene su ogni manifestazione o prodotto culturale dell’epoca, con l’intento di diffondere l’ideologia promossa dal franchismo, mettendo a tacere qualunque possibile espressione di dissenso. Il presente lavoro si prefigge di analizzare la controversa figura della poetessa spagnola Gloria Fuertes, la quale, nonostante sia stata lungamente discriminata e confinata nell’ambito ristretto di una letteratura ritenuta marginale, è stata in grado di valicare i limiti imposti dal sistema egemonico e ritagliarsi uno spazio sacro di stridente resistenza antifranchista. Dopo una breve premessa sul concetto di confine e alcuni essenziali cenni biografici, quindi, ci si focalizza prima sulle discriminazioni subite dall’autrice e, dopo, sulla sua sperimentazione di nuove forme e dispositivi narrativi che si rivelano capaci, sotto l’occhio disattento del lettore, di opporsi al discorso ufficiale promosso dal regime ribaltandone i presupposti teorici a favore di un’ideologia liberale e pacifista. During the Franco regime censorship acts on every demonstration or cultural work to spread the ideology promoted by Francoism, silencing any possible dissent. This work aims at analysing the controversial Spanish poet Gloria Fuertes who succeeded in crossing the lines imposed by hegemonic system and carved out her sacred space of anti-francoist resistance, although she had been discriminated for so long and confined within the narrow context of literature considered marginal. After a brief premise about border concept and some essential biographical references, then, the attention at first focuses on discriminations suffered by the author and secondly on her of new style and narrative tools able to oppose to the official speech promoted by the regime by overturning its theoretical assumptions in favour of a liberal and pacifist ideology.