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RESEARCH PRODUCT

METODI DI STUDIO DELLA VARIABILITA’ DELLA FREQUENZA CARDIACA

Marcello TrainaAngelo CataldoD. BellaviaDaniele ZanglaGiuseppe Russo

subject

Variabilità delle frequenza cardiacaSistema nervoso autonomoSettore M-EDF/01 - Metodi E Didattiche Delle Attivita' MotorieSettore BIO/09 - Fisiologia

description

La frequenza cardiaca (FC) è controllata dal sistema nervoso vegetativo. Il nodo senoatriale (SA) ha una frequenza propria di depolarizzazione spontanea conosciuta come “frequenza intrinseca” che rappresenta la frequenza misurata in assenza di impulsi simpatici o parasimpatici come si può ottenere con la denervazione o il blocco farmacologico. Nei soggetti normali la frequenza intrinseca è di circa 100 bpm e dipende dal sesso e dall’età ed è influenzata dall’esercizio fisico, l’ipossia e le variazioni di temperatura. I soggetti allenati a sport di resistenza hanno una frequenza intrinseca minore. Gli effetti del sistema simpatico e parasimpatico influenzano in maniera predominante la FC intrinseca e determinano la FC attuale in quanto l’attivazione parasimpatica riduce la FC, mentre l’attivazione simpatica aumenta la FC. Inoltre l’effetto di una componente è associato ad un aumento dell’attività della sua controparte, fenomeno che è stato definito come “antagonismo accentuato”. L’analisi tradizionale dell’elettrocardiogramma (ECG), considera soltanto gli intervalli tra i complessi elettrocardiografici QRS (intervalli RR) più o meno lunghi trascurando la differenza negli intervalli RR. La variabilità della frequenza cardiaca (HRV) è rappresentata dalle differenze negli intervalli RR e dalle conseguenti variazioni istantanee della FC. Essa è un indice fisiologico di queste differenze in risposta a fattori quali la posizione, il movimento, il ritmo del respiro e gli stati emozionali. In questa review vengono analizzati i metodi di studio, i limiti di normalità e gli effetti di diverse condizioni fisiologiche sulla HRV.

https://iris.unipa.it/handle/10447/50633