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RESEARCH PRODUCT

Frequenza e fenotipo delle mutazioni GJB2 in pazienti con ipoacusia neurosensoriale non-sindromica congenita: analisi di una coorte della Sicilia Occidentale

Francesco MartinesPietro SalvagoSergio FerraraFederico SireciE La MattinaMarianna MuciaEnrico Martines

subject

Ipoacusia infantilesordità geneticaSettore MED/31 - OtorinolaringoiatriaSettore MED/38 - Pediatria Generale E SpecialisticaSettore MED/32 - Audiologia

description

Circa il 60% delle ipoacusie congenite sono associate a cause genetiche nei paesi sviluppati. La sordità genetica è classificata in sindromica (30%) e non sindromica (70%), quest’ultima riconducibile in più del 50% dei casi a mutazioni del gene GJB2. Tale gene, espresso nella coclea, codifica per la proteina gap junction “Connessina 26”, la cui funzione è cruciale per la comunicazione intercellulare. L’obiettivo del nostro lavoro è stato quello di stimare la frequenza delle mutazioni GJB2 e la loro correlazione con il fenotipo audiologico in 102 pazienti siciliani affetti da sordità neurosensoriale congenita non sindromica (NSHL) bilaterale e portatori di almeno una mutazione del gene GJB2. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a test genetici (per individuare la presenza di mutazioni dei geni GJB2 e GJB6) ed esame audio-impedenzometrico. Nella coorte studiata sono stati identificati 15 mutazioni differenti e 17 genotipi. Nel 64.72% dei pazienti si è evidenziata una perdita uditiva di grado profondo (media PTA0.25-4kHz= 88.82±26.52 dB HL ). L’81.37% dei soggetti è risultato portatore di almeno un allele c.35delG; le mutazioni c.167delT e c.-23+1G>A sono state identificate nel 10.78% e nel 9.8% dei pazienti rispettivamente. Il genotipo omozigote per la mutazione c.35delG è risultato associato ad una più severa perdita uditiva e a valori medi di PTA0.25-4kHz più elevati (96.79±21.11 dB HL) rispetto ai genotipi c.35delG/non-c.35delG e c.35delG/Wt (P<0.05) Il nostro studio evidenzia il ruolo di c.35delG, c.167delT e c.-23+1G>A come cause principali di NSHL in Sicilia. La variabilità del profilo audiologico associato ad un determinato genotipo è riconducibile all’azione di geni e fattori ambientali in parte non ancora individuati.

http://hdl.handle.net/10447/95990