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RESEARCH PRODUCT

La cultura ci salverà? Processi di touristification a base culturale nel centro storico di Palermo

Stefania CrobeChiara GiubilaroFederico Prestileo

subject

Within this framework Palermo and its historic center are no exception. The epicenter of these processes is represented here by the Kalsa district which since the early 2000s has been placed at the center of a precise strategy of culturally-based renewal called to drive the city's tourist renaissance (Vinci 2008). The culmination of this path came in 2018 when Palermo was named the Italian capital of culture and chosen as the venue for Manifesta one of the most prestigious traveling biennales of contemporary art. However the exponential increase in tourist arrivals in the last three years came to a halt with the outbreak of the pandemic which showed with unprecedented evidence the contradictions of the development strategies pursued in the historic center and the marks they leave on the territories. While this sudden interruption seems to offer an opportunity to radically rethink urban and cultural policies and find new curbs to the conditions of overtourism in which the historic centers of South European cities and beyond find themselves it could also prove to be an accelerator of the dynamics of commodification of these spaces representing the revival of tourism an easy escape route in times of crisis. The objective of this contribution is to critically explore the urban and social transformations that have crossed the Kalsa district of Palermo from the 2000s to the present using qualitative and quantitative techniques (analysis of statistical data in-depth interviews critical discourse analysis ...) with particular reference to the role that culture has played in these processes. While it is impossible to prefigure post-pandemic scenarios we will examine documents and discourses that trace possible development directions for South European cities and their historic centers.Settore ICAR/21 - UrbanisticaSettore M-GGR/01 - Geografia

description

Negli ultimi tre decenni la cultura ha avuto un ruolo chiave nella costruzione delle politiche urbane, divenendo uno strumento decisivo nella definizione delle strategie di sviluppo economico e nell’accesso alla competizione globale che caratterizzano l’attuale regime di neoliberismo urbano (Miles e Paddison 2005). Anche nel sud Europa la cosiddetta rigenerazione a base culturale ha rappresentato e continua ancora oggi a rappresentare una vera e propria ortodossia urbana, che trova nel turismo tanto una ragione di esistenza quanto un campo di attuazione. In particolare, negli ultimi anni i centri storici di molte città sudeuropee sono stati oggetto di trasformazioni profonde in cui pratiche artistico-culturali e flussi turistici sono stati protagonisti, convertendo interi quartieri in enclave dove processi di touristification alle volte associati a processi di gentrification ne hanno stravolto la composizione sociale, le dinamiche abitative e il tessuto commerciale (Sequera e Nofre 2018; Estevens et al. 2020). In questo quadro Palermo e il suo centro storico non fanno eccezione. L’epicentro di questi processi è qui rappresentato dal quartiere della Kalsa, che fin dai primi anni Duemila è stato messo al centro di una precisa strategia di rinnovamento a base culturale chiamata a trainare la rinascita turistica della città (Vinci 2008). Il culmine di questo percorso è arrivato nel 2018, quando Palermo è stata nominata capitale italiana della cultura e scelta come sede di Manifesta, una delle più prestigiose biennali itineranti di arte contemporanea. Tuttavia, l’incremento esponenziale degli arrivi turistici nell’ultimo triennio si è arrestato con l’esplodere della pandemia, che ha mostrato con inedita evidenza le contraddizioni delle strategie di sviluppo perseguite nel centro storico e i segni che queste lasciano sui territori. Questa improvvisa interruzione se da un lato sembra offrire l’occasione per ripensare radicalmente le politiche urbane e culturali e trovare nuovi argini alle condizioni di overtourism in cui versano i centri storici delle città sudeuropee e non solo, dall’altro potrebbe rivelarsi un acceleratore delle dinamiche di mercificazione di questi spazi, rappresentando il rilancio del turismo una facile via di fuga nei periodi di crisi. L’obiettivo di questo contributo è di esplorare criticamente le trasformazioni urbane e sociali che hanno attraversato il quartiere della Kalsa di Palermo dagli anni Duemila a oggi, utilizzando tecniche qualitative e quantitative (analisi di dati statistici, interviste in profondità, analisi critica del discorso, …), con particolare riferimento al ruolo che la cultura ha avuto in questi processi. Pur nell’impossibilità di prefigurare gli scenari post-pandemici, prenderemo in esame documenti e discorsi che tracciano possibili direttrici di sviluppo per le città sudeuropee e i loro centri storici.

https://hdl.handle.net/10447/590714