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Tra memoria e utopia. Riflessioni sul valore formativo del sapere storico

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Questo articolo, prendendo l’avvio dalle suggestioni offerte dal recente pamphlet "History Manifesto" (2015) analizza la storia come fenomeno educativo. Confrontandosi con il presentismo attuale e con i nuovi orientamenti della storiografia, la memoria viene interpretata con un approccio storico che si sofferma criticamente da un lato sui programmi scolastici, dall’altro sul nuovo paradigma elaborato dalla ricerca storico-educativa nel corso del Novecento in Italia. Alla luce del rapporto tra la pedagogia e le storie della pedagogia, dell’educazione e della didattica, viene auspicata la riscoperta di una vocazione utopica del sapere storico. La dimensione utopica della memoria storica diventa così la chiave che permette al presente di aprirsi al futuro nel segno di una speranza militante: il sapere storico riscopre la sua funzione pedagogica di emancipazione e di formazione a una cittadinanza attiva e democratica rivolta al bene comune. This paper, moving from the suggestions offered by the recent pamphlet "History Manifesto" (2015) analyses history as an educational phenomenon. Dealing with nowadays "presentism" and with the new directions of historiography, memory is interpreted with an historical approach which focuses critically on school programs from one side, and on new paradigms developed by the historical-educational research during the twentieth century in Italy. Through the analysis of the relationship between pedagogy and histories of pedagoy, education and teaching, this paper proposes the rediscovery of an utopian vocation of historical knowledge. The utopian dimension of historical memory becomes the key to open the present to the future in the name of a militant hope: historical knowledge rediscovers its educational function for an active and democratic citizenship towards the common good.