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RESEARCH PRODUCT

Artificare lo spazio urbano. Lo sguardo “altro” di Danisinni

Elisabetta Di Stefano

subject

Settore M-FIL/04 - Esteticaartification urban regeneration street art murals performing arts urban art aesthetics of atmospheres relational art relational aesthetics political aesthetics aesthetics of architecture Palermo.

description

Se nella città di Palermo, come in altre città italiane e del mondo, l’incompiuto è segno di un percorso trasformativo che ha subito un arresto, nel rione palermitano di Danisinni l’incompiuto è simbolo di una dimensione esistenziale. Infatti, non solo dal punto di vista topografico, ma anche da quello economico e sociale Danisinni costituisce un mondo chiuso in sé stesso: è un villaggio dentro la città, ma al contempo è un luogo periferico e marginale, tagliato anche dai collegamenti pubblici. Tuttavia negli ultimi anni in questo quartiere sono stati avviati dei processi di riqualificazione urbana che hanno fatto ricorso alle arti da strada (murales, spettacoli teatrali e circensi). Il saggio esaminerà tali fenomeni di artificazione attraverso differenti chiavi interpretative. Il neologismo “artificazione”, recentemente emerso nel dibattito filosofico e artistico, presenta diverse sfumature teoriche: può assumere il valore di mera decorazione – esemplata nei murales – o può indicare una trasformazione più profonda. Infatti può attivare processi relazionali ed esperienze estetiche intense e rigeneranti. Quest’ultimo concetto di artificazione è più significativo del primo, poiché rivela meglio come l’arte possa avere un valore educativo e produrre un miglioramento non solo dell’area urbana – divenuta esteticamente più gradevole – ma soprattutto della qualità di vita dei suoi abitanti. Per questi motivi la riqualificazione artistica avviata a Danisinni, e attualmente in espansione verso le zone limitrofe, assurge a esemplare study case, e trasforma la marginalità di Danisinni in uno sguardo “altro” per ripensare la città. While elsewhere in Palermo – like in other Italian or foreign cities – the unachieved stands for a transformation process that has been interrupted, in the neighbourhood of Danisinni the unachieved is the symbol of an existential dimension. Not only from a topographic point of view, but also economically and socially, Danisinni is a world on its own: it is a village inside the city, but also a place on the outskirts, cut off from public transport connections. In recent times, though, projects of urban regeneration have been developed including street-based forms of art (mural graffitis, circus and theatre performances). The paper will analyse these processes of artification by means of different interpretative keys. The neologism “artification”, recently emerged in the philosophical and artistic debate, has several theoretical nuances. It can have a mere decorative value – e.g. mural graffitis – or it can hint to a deeper transformation. Artification can indeed trigger off relational processes and regenerating experiences. In this respect, as it effectively shows how art can acquire an educational value and produce improvement not only in urban areas – as they become more beautiful – but also in the residents’ quality of life, the latter meaning of artification is more significant than the former one. For all these reasons the urban regeneration, triggered in Danisinni and now spreading to neighbouring areas, is as model example. Danisinni’s marginality, I argue in conclusion, has been turned into an “other” perspective on the reassessment of our cities.

http://hdl.handle.net/10447/373320