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La meta e il percorso. Sguardi e menti di viaggiatori nella Grecia antica

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scopic regimes in ancient Greece gazes in ancient Greece travel in ancient Greece tourist in ancient Greece sage in ancient Greeceregimi scopici nella Grecia antica sguardi nella Grecia antica viaggio nella Grecia antica turista nella Grecia antica sapiente nella Grecia anticaSettore L-FIL-LET/02 - Lingua E Letteratura Greca

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L’articolo indaga alcuni regimi scopici e ‘menti’ degli antichi viaggiatori greci. Esso prende in considerazione: gli sguardi omerici, vari ma tutti legati tra loro dall’essere rivolti verso specifici punti, singoli o, nel quadro di una conoscenza cumulativa, ‘sommati’ gli uni agli altri; il modo di guardare del sapiente, che riflette sulla relazione tra tutto ciò che vede durante il percorso; quello del turista, che concentra l’osservazione sulla meta scelta – a volte anche soltanto per potere raccontare di esservi stato; quello del lettore, che ‘si sposta’ attraverso i libri di viaggio o di storia; e altri sguardi che costituiscono intrecci o variazioni di quelli precedenti, presentandosi per esempio come esplorativi, o fanatici della visita ai luoghi frequentati da personaggi famosi, o, proprio in reazione a questi ultimi, critici del viaggio turistico che pretenda di spacciarsi come filosofico e perciò elogiatori del percorso che l’anima può compiere anche quando il corpo resta fermo. The paper investigates some scopic regimes and ‘minds’ of ancient Greek travellers. It considers: the variety of Homeric gazes, various but all united by being directed towards specific points, single or, in the context of a cumulative knowledge, ‘added’ to each other; the way of looking of the sage, meditating on the relation between everything he sees during his journey; that of the tourist, who focuses his observation on the final destination - sometimes even only to be able to tell that he has been there; that of the reader, who ‘moves’ through travel or history books; and other gazes that constitute interweavings or variations of the previous ones, and presenting themselves, for example, as explorers, or fanatics of visiting places frequented by famous people, or, precisely in reaction to the latter, critics of tourist travel claiming to be philosophical, and therefore praising the path that the soul can take even when the body is not moving.

http://hdl.handle.net/10447/571705