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Il Sacrificio e la Vittoria nella cultura del progetto in Sicilia durante il Ventennio
Ettore Sessasubject
SacrificeVentennioVictoryVittoriaSacrificioSettore ICAR/18 - Storia Dell'Architetturadescription
Nel triennio che precede la Marcia su Roma si assiste in Sicilia al proliferare di iniziative definibili “minori” finalizzate alla commemorazione del sacrificio di quanti, partiti dall’isola e dai suoi arcipelaghi circostanti, erano andati a morire nei vari teatri di guerra del primo conflitto mondiale. Si trattò nel complesso, per il popolo siciliano, di un contributo in termini di vite umane davvero impressionante. La ricaduta sulla società siciliana si manifesta con un ampio ventaglio di iniziative per onorare la memoria del sacrificio. Solo in un secondo tempo si assiste ad un rilancio celebrativo che ha nell’esaltazione della Vittoria il tema centrale, sovente supportato dall’evocazione dell’eroismo attraverso una diversificata gamma di allegorie. Se quest’ultima categoria, innegabilmente tarata su parametri di ufficialità, può beneficiare di adeguati supporti economici istituzionali e, quindi, dell’opera di artisti e progettisti di un certo rilievo (oltre che di esecuzioni di maggior pregio), la prima stagione di targhe e di piccole opere (monumenti, cippi e sepolcreti) si manifesta, invece, come risultante di un fenomeno corale “dal basso”, con poche espressioni di qualità sul piano artistico. In prevalenza la categoria delle opere dedicate alla memoria del sacrificio potrà vantare l’interessamento da parte di autorevoli esponenti della molteplice compagine artistica siciliana solo a partire dal 1922. In realtà questi risvolti rientrano in un fenomeno comune a tutte le regioni italiane del primo dopoguerra, persino nel caso del ristretto nucleo di quelle che condividevano il triste primato siciliano per numero di caduti e mutilati. Alcuni degli allievi della cosiddetta “Scuola di Basile” (tardivamente così ricordata con lode da Gustavo Giovannoni proprio in occasione della commemorazione di Basile) avrebbero intrecciato occasionali rapporti (artistici o professionali) con singoli componenti di questo nucleo di artisti; fra questi Camillo Autore (Palermo 1882 – Merano 1936), Salvatore Caronia Roberti (Palermo 1887 - 1970), Francesco Fichera (Catania 1881 - 1950) e Giovan Battista Santangelo (Palermo 1889 - 1966). In the three years preceding the March on Rome we are witnessing in Sicily to the proliferation of initiatives defined as "minor" aimed at commemoration of the sacrifice of those who left the island and his followers surrounding archipelagos, had gone to die in the various war theaters of the First World War. Overall, for the Sicilian people, it was a really impressive contribution in terms of human lives. The impact on Sicilian society manifests itself with a wide range of initiatives to honor the memory of sacrifice. Only later is there a celebratory revival that has the central theme in the celebration of Victory, often supported by the evocation of heroism through a diverse range of allegories. If the latter category, undeniably based on official parameters, can benefit from adequate institutional economic supports and, therefore, from the work of artists and designers of a certain importance (as well as more prestigious executions), the first season of plates and of small works (monuments, memorial stones and sepulchres) it manifests itself, instead, as the result of a choral phenomenon "from below", with few expressions of quality on an artistic level. Mostly the category of works dedicated to the memory of the sacrifice will boast the interest of authoritative exponents of the multiple Sicilian artistic team only from 1922. In reality these implications fall into a phenomenon common to all Italian regions of the first post-war period, even in the case of the small group of those who shared the sad Sicilian primacy in terms of the number of fallen and maimed. Some of the students of the so-called "Basile School" (belatedly remembered with praise by Gustavo Giovannoni on the occasion of Basile's commemoration) would have intertwined occasional relationships (artistic or professional) with individual members of this group of artists; among these are Camillo Autore (Palermo 1882 - Merano 1936), Salvatore Caronia Roberti (Palermo 1887 - 1970), Francesco Fichera (Catania 1881 - 1950) and Giovan Battista Santangelo (Palermo 1889 - 1966).
year | journal | country | edition | language |
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2019-01-01 |