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RESEARCH PRODUCT

Mozaik, design culture in Turchia

Cinzia Ferrara

subject

Mozaik design culture IstanbulMozaik cultura del design IstanbulSettore ICAR/13 - Disegno Industriale

description

Infinita e senza centro. Con questa espressione, laconica e surreale, Orhan Pamuk definisce efficacemente Istanbul, la sua città che si trasforma di continuo, dilagando sul territorio. Espandendosi lentamente ma in maniera inesorabile, invadendo come liquido su marmo, parti di Oriente e di Occidente. Inglobando, come fosse terreno edificabile, quel mare che costituisce la fluida cerniera tra i paesi, abitandolo con ogni forma e grandezza di imbarcazione. Infinito e senza centro come un mosaico, composto da piccole tessere poco significative, se osservate una per una, nel colore, nella forma appena abbozzata, nella lucentezza, quelle tessere che composte danno vita a un’opera polifonica, in cui sarebbe profondamente sbagliato pensare a una semplice sommatoria di elementi, perché il risultato va ben al di là di questo, producendo un effetto esponenziale e dilagante sulla superficie ricoperta che perde la matericità per acquistare l’infinitezza data dalla scomposizione in frammenti. Infinite and without center. With this expression, laconic and surreal, Orhan Pamuk effectively defines Istanbul, his city that is constantly changing, spreading over the territory. Expanding slowly but inexorably, invading parts of the East and the West as liquid on marble. Incorporating, as if it were building land, that sea that is the fluid hinge between the countries, inhabiting it with every shape and size of boat. Infinite and without a center like a mosaic, composed of small, insignificant tesserae, if observed one by one, in color, in the form just outlined, in gloss, those tesserae that compose give life to a polyphonic work, in which it would be profoundly wrong to think a simple sum of elements, because the result goes well beyond this, producing an exponential and spreading effect on the covered surface that loses the materiality to acquire the infiniteness given by decomposing into fragments.

http://hdl.handle.net/10447/289170