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RESEARCH PRODUCT
IL RUOLO DELLA QUALITÀ PERCEPITA DEI PERCORSI PEDONALI NELLA SCELTA DEL TRASPORTO PUBBLICO
Salvatore AmorosoMario CatalanoFrancesco Castellucciosubject
Settore ICAR/05 - TrasportiPendolarismo percorsi pedonali scelta del percorso qualità del percorsodescription
Il fenomeno del pendolarismo oggigiorno coinvolge ampie fasce della popolazione, manifestandosi attraverso spostamenti sistematici, spesso quotidiani, dal proprio luogo di residenza verso altra destinazione, per motivi di studio o di lavoro. La definizione di spostamento pendolare prescinde dalla distanza percorsa o dal tempo di viaggio. Tipicamente, i pendolari si spostano tra differenti aree di regioni metropolitane, seguendo percorsi multimodali, costituiti anche da itinerari di “mobilità dolce” (pedonale o ciclabile). La mancanza di una cultura della pianificazione urbanistica, la diffusione sul territorio delle funzioni residenziali e l’accentramento delle attività produttive e commerciali hanno determinato, negli ultimi decenni, una crescita intensa dei fenomeni di pendolarismo. A causa del notevole sviluppo dei centri urbani, divenuti delle vere e proprie “città diffuse”, la durata degli spostamenti pendolari ha subito forti incrementi, occupando, in molti casi, gran parte della vita dei viaggiatori. Il pendolarismo, inoltre, è considerato uno dei fattori che maggiormente contribuiscono all’inquinamento atmosferico, a causa della congestione della rete stradale metropolitana. Ne deriva un crescente degrado della “qualità” della vita per gli stessi pendolari e per gli individui residenti nelle aree limitrofe alle grandi arterie di collegamento. Per risolvere questi problemi, si è da tempo affermato l’orientamento ad elaborare politiche per la promozione dell’uso del trasporto collettivo, volte, in particolare, a conseguire miglioramenti dei servizi pubblici sia sul piano dell’efficienza sia su quello dell’efficacia. Tuttavia, in generale, l’attenzione è rivolta alla progettazione dell’offerta del singolo modo di trasporto pubblico, senza considerare l’integrazione con altre forme di trasporto collettivo e con le modalità di “mobilità dolce”. Ne discende una scarsa competitività dei servizi di trasporto pubblico, con la conseguenza di una ripartizione modale molto sbilanciata a favore dell’auto.
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2012-01-01 |