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La Sicilia di Filippo III in un Discorso militare occultato: uomini, città, territorio

Maurizio Vesco

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Sicilia Storia moderna Storia dell'architettura Architettura militareSettore ICAR/18 - Storia Dell'Architettura

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Relazioni e documenti militari costituiscono, quasi per definizione, gli esempi più calzanti di "escrituras silenciadas" e a questo carattere non si sottraggono quelli prodotti dal governo viceregio del Regno di Sicilia, assurto sin dagli inizi del Cinquecento, per via della sua posizione geografica, ad "antemuralla" dell’Impero spagnolo e della cristianità tutta contro il nemico turco. Tra questi va adesso annoverato anche il Discorso militare di D. Antonio Bologna, un importante manoscritto di natura militare di provenienza siciliana, da noi ritrovato presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma in uno dei fondi antichi provenienti da biblioteche gesuitiche. L’autore, adesso riconosciuto quale figura di intellettuale di grande interesse del Seicento siciliano, tra aforismi sagaci e dotti riferimenti storici di cultura umanistica, restituisce in filigrana la complessa realtà siciliana, il suo territorio e il suo paesaggio urbano – porti e coste, città e campagne – in un continuo rimando temporale tra la Sicilia dei primi anni del Seicento e quella classica e medievale, tra dettagliati rendiconti di assedi e invasioni del passato e incursioni piratesche e ottomane del presente, offrendo pure la preziosa testimonianza di una sorta di paesaggio antropico che ritrae le diverse anime del popolo siciliano.

http://hdl.handle.net/10447/74310