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Maurizio Vesco
I luoghi del grano nelle città del Mediterraneo in età moderna
Il contributo offre una sintesi degli aspetti salienti e dei casi studio trattati in occasione del VII congresso AISU, nella sessione intitolata "I luoghi del grano nelle città del Mediterraneo in età moderna", introdotta e coordinata dai due autori del contributo. La questione del rapporto tra spazio urbano e “luoghi del grano”, reciproche interferenze e condizionamenti, è al centro di una riflessione che punta l'attenzione in particolare su fenomeni insediativi e ricerche tipologiche, per un verso, e, per altro sulle declinazioni del binomio difesa/ostentazione in relazione ai luoghi di stoccaggio e commercializzazione del grano nelle città mediterranee in età moderna.
Siciliani in terra d'Africa: la rifondazione di Tripoli tra Ferdinando il Cattolico e Carlo V
Una domenica sera dell’agosto del 1510 Palermo vista dal mare doveva brillare, illuminata com’era dalle lanterne accese poste alle porte e alle finestre delle case: le luminarie, durate tre giorni, facevano seguito a una solenne processione che aveva attraversato la città per concludersi nella Cattedrale dove l’Arcivescovo aveva celebrato una messa in ringraziamento della «prospera nova di la victoria et conquesta dila chita di Tripuli di la secta maugmetana», giunta in verità alla corte della capitale siciliana con un qualche ritardo. Già Trasselli, ormai quasi quaranta anni fa, mise in evidenza il ruolo, trascurato allora come oggi, del Regno di Sicilia nella conduzione dell’impresa di Tr…
Palazzo Alliata di Pietratagliata, già Termine
Palazzo Termine Pietratagliata esemplifica bene, con le sue vicende plurisecolari, la storia complessa e stratificata della gran parte delle residenze nobiliari palermitane, risultato di una successione pressoché ininterrotta di interventi di ampliamento, di consolidamento strutturale, di ammodernamento distributivo degli interni, di aggiornamento stilistico degli apparati decorativi. Il suo portale, d'altro canto, appare come uno degli elementi del prospetto meno manomessi e con il suo sesto lievemente acusesto testimonia a quella data la lenta transizione verso l’architettura rinascimentale, lentezza ascrivibile al consapevole radicamento in Sicilia dei saperi e delle tradizioni costrutti…
Michelangelo Blasco versus Ferdinando Fuga: una nuova attribuzione per il ponte sul Milicia in Sicilia
The finding at the National Library of Spain of an eighteenth-century engraving of the bridge over the river Milicia, along the coast to the east of Palermo, is a chance not only to shed light on the complex history of the design and construction of one of the main Sicilian bridges, but also to attribute the real paternity rather than to the famous architect Ferdinando Fuga to the lesser-known military engineer, serving the Austrian Crown, Michelangelo Blasco, whose long and successful career is reconstructed: from Sicily, through Milan, Wien and Lisbon, to the uncharted territory of Brazil.
Il campanile sull'abside della chiesa Madre di Caltagirone
Il saggio, attraverso l’individuazione e l’interpretazione di una copiosa documentazione archivistica, prova a formulare una ipotesi sulla possibile configurazione del campanile della chiesa Madre di Caltagirone ai primi decenni del Seicento e in particolare a seguito dell’intervento di consolidamento (ma forse anche di ammodernamento), condotto dallo scultore-architetto Giovan Domenico Gagini, in concomitanza del cantiere da questi diretto per l’ampliamento della chiesa madre calatina. Vengono così avanzate proposte riguardo ai possibili modelli compositivi e linguistici adottati, tra questi in primo luogo quelli offerti dai Libri di Sebastiano Serlio, provando al contempo a ricostruire il…
Palazzo Cusenza Marchese
Fenomeni insediativi sulle mura del Cassaro a Palermo: un caso di studio
Dalla Ruga Magna alla Strada Maqueda. Note sull’abitare a Palermo nella prima età moderna
La via del Bosco, l’antica ruga Magna dell’Albergheria, ha rappresentato per secoli, dal medioevo sino alla fine del Cinquecento, il centro nevralgico dell’intero quartiere e non molto sarebbe cambiato anche dopo il tracciamento della strada Nova o Maqueda, il monumentale rettifilo aperto per sventramento nell’anno 1600 nel tessuto denso e compatto della città di Palermo. La configurazione della strada cinquecentesca, caratterizzata da non molti edifici di grande estensione e altezza, era diversa rispetto a quella che avrebbe acquisito nel Settecento e che avrebbe mantenuto, nonostante il degrado e la decadenza, sino ai giorni nostri. Non era ancora il tempo dei grandi palazzi nobiliari, an…
Una strada tra due fondali nella Palermo della Rinascenza: la via di Porta di Castro e il piano del viceré Medinaceli.
Fondare una città nella Sicilia di età moderna: dinamiche territoriali e tecniche operative
Il saggio, grazie anche al ricorso a nuova documentazione archivistica, prova a fare luce su procedure e tecniche operative alla base di quello straordinario fenomeno insediativo che avrebbe condotto in Sicilia, nel giro di due secoli e mezzo, tra Cinque e Settecento, alla fondazione di oltre un centinaio di città nuove e indotto profonde e radicali trasformazioni sulla società nel suo insieme. The essay, thanks to the use of new archival documentation, tries to shed some light on procedures and operating techniques underlying that extraordinary settlement phenomenon that would have lead in Sicily to the foundation, in two and a half centuries, between the Sixteenth and Eighteenth centuries…
Palazzo Sottile
Pietro Antonio Tomasello de Padua : un ingeniero militar véneto en la Sicilia de Carlos V
En 1522 el virrey de Sicilia, Ettore Pignatelli, conde de Monteleone, inició una gran campaña para fortalecer las defensas de las principales ciudades de la costa de Sicilia: Palermo, Trapani, Milazzo, Siracusa y, algunos años más tarde, incluso Messina. El ingeniero real Pietro Antonio Tomasello de Padua, un técnico militar Veneto, pidió renovar el sistema de defensas de la isla, con la introducción por primera vez de bastiones circulares y poligonales en fortalezas y murallas de la ciudad. La obra, desconocida hasta ahora, de este importante ingeniero militar activo en Sicilia desde 1523 hasta 1537, año de su muerte, está siendo reconstruida con una importante documentación de archivo. La…
"L'urbanistica si identifica con la sua storia": Edoardo Caracciolo e la disciplina storico-urbanistica
«L’urbanistica si identifica con la sua storia»: con una affermazione così forte Edoardo Caracciolo nel lontano 1950 intitolava un articolo destinato alla rivista «Le Opere». Il saggio indaga il complesso rapporto tra urbanistica e storia nel pensiero e nell'opera di uno dei padri non solo dell'urbanistica, ma anche della storia della città in Italia.
Ingegneri militari nella Sicilia degli Asburgo: formazione, competenze e carriera di una figura professionale tra Cinque e Seicento
During the Sixteenth century and the first half of the following one, Sicily played a key role in the strategy of defense of the Spanish Empire from the looming Turkish threat, being an island considered as a baluarte against the Turks. Yet despite this absolute centrality in the military policy of the Spanish monarchy, till now historical research has preferred to provide broader spectrum interpretations at the expense of in-depth studies on individual technicians or overall pictures about the figure of the military engineer. We will present a synoptic view attesting the time period of activity covered by each military technician working for the kingdom of Sicily, within a wider study conc…
Un cantiere barocco a Palermo: il palazzo di Diego Aragona e Tagliavia, duca di Terranova (1640-1642)
Nel 1640 aveva avvio a Palermo il cantiere per l’ampliamento e l’ammodernamento di uno dei più prestigiosi palazzi cittadini, quello di don Diego Aragona Tagliavia, duca di Terranova, principe di Castelvetrano, Grande di Spagna, insignito del Toson d'Oro, membro del Consiglio d'Italia e di quello di Guerra, Grande Almirante del Regno di Sicilia, più volte ambasciatore ordinario di Filippo IV presso le più importanti corti europee, una figura autorevole nella storia della Sicilia e della Spagna della prima metà del Seicento, nonchè importante committente di opere di architettura e fondatore di più d'una città nuova nei suoi immensi feudi siciliani. Il progetto, redatto dall'architetto ducale…
Hic situs Emmanuel, plangite Sicelides. Le esequie reali di Emanuele Filiberto di Savoia nella cattedrale di Palermo
Lo studio prende le mosse dal ritrovamento presso la Biblioteca Nacional de España di una rara incisione seicentesca raffigurante le esequie solenni del giovane viceré Emanuele Filiberto di Savoia, celebrate a Palermo il 26 e 27 agosto del 1624 con la realizzazione di complessi apparati effimeri e la costruzione di un monumentale catafalco, per il quale si propongono adesso nuove ipotesi attributive. La stampa si rivela essere la più antica raffigurazione oggi nota dell'interno della cattedrale palermitana, acquisendo così un innegabile valore di testimonianza iconografica per lo studio e delle architetture effimere in ambiente ispanico e del tempio normanno nella sua perduta configurazione.
Committenti e capomastri a Palermo nel primo Cinquecento: note sulla famiglia de Andrea e sull'attività di Antonio Belguardo
Palazzo Plaia di Vatticani
Giardini intus urbem nella Palermo del Cinquecento
Fino a non molto tempo fa poco era noto riguardo alla presenza nel XVI secolo a Palermo di un vasto ed articolato sistema di giardini produttivi ed ornamentali che occupavano buona parte del territorio urbano intramoenia, conferendogli così una certa identità di “green city” della prima età moderna. Sarà proprio nel corso del Cinquecento che i giardini intus urbem palermitani, eredità di un passato ancora non lontano oscillante tra gusto tardogotico e piena Rinascenza, e dei quali nel saggio si prova a indagare modelli culturali ed estetici di riferimento nonché caratteri ed elementi compositivi, saranno via via cancellati con l’attuazione di piani di lottizzazione di iniziativa privata, da…
Cantieri e maestri a Palermo fra tardogotico e rinascimento: nuove acquisizioni documentarie
La fortuna di un modello nell'urbanistica siciliana d'età moderna
La solenne e affollata cerimonia celebrata a Palermo il 21 dicembre 1608 non segnava soltanto l’avvio del cantiere dei Quattro Canti, suggellava anche la conclusione di una campagna di interventi urbanistici extraordinaria che, avviata a partire della metà del XVI secolo, aveva avuto nella realizzazione delle strade Maqueda (1600) e Villalba (1603) i suoi ultimi atti. I Quattro Canti palermitani, nonostante le difficoltà e le lentezze del cantiere, dovettero riscuotere da subito uno straordinario successo, anche grazie alla loro immancabile presenza in atlanti, vedute e incisioni che presto li avrebbero fatti conoscere a un pubblico assai vasto, conferendo loro quel valore iconico per la ci…
Pianificazione e investimento immobiliare nel Cinquecento: i Ventimiglia e le Case Nove a Palermo
Fu durante il corso del Cinquecento, come recenti studi hanno dimostrato, che Palermo acquisì quella struttura urbana che avrebbe mantenuto pressochè inalterata sino alle soglie dell’età contemporanea. Una serie numerosa di interventi di lottizzazione attuati per iniziativa privata senza soluzione di continuità lungo tutto il XVI secolo condussero alla urbanizzazione di vaste porzioni del territorio intramurario ancora, a quella data, occupate da orti e viridaria, retaggi materiali della città tardomedievale. Anche uno dei molti rami in cui si articolava la famiglia Ventimiglia, una delle più autorevoli e prestigiose dell'aristocrazia siciliana, prese parte a questo processo di crescita e t…
Ricostruire, 1. Quaderni della sezione SfeRA. Storia e Rappresentazione del Dipartimento di Architettura dell'Universit\xe0 degli Studi di Palermo
Palazzo Termine alla Bandiera: un cantiere lungo tre secoli (1473-1748) / Palazzo Termine alla Bandiera: a work in progress over three centuries (1473-1478)
La ricerca, riguardante uno dei principali edifici tardogotici palermitani giunti sino a noi, seppur attraverso molte significative operazioni di ammodernamento distributivo e linguistico che ne fanno uno straordinario palinsesto dell'architettura palaziale palermitana tra XV e XVIII secolo, prende le mossa dalla individuazione presso archivi di famiglia di una straordinariamente ricca documentazione inedita. Questa consente di addivenire alla risoluzione di alcune importanti questioni di storiografia siciliana relative a datazioni e a determinate soluzioni formali e strutturali, nell'ambito però di una più ampia ricostruzione delle vicende progettuali e di cantiere susseguitesi nel corso d…
Identità dimenticate: il convento della Gancia e l’Ospizio di Beneficenza di Palermo
Il ritrovamento di un corpus di disegni inediti presso l’Archivio di Stato offre lo spunto per ulteriori riflessioni sul programma di rinnovamento urbano promosso a Palermo dai sovrani borbonici e sull’architettura siciliana della prima metà dell’Ottocento, in particolare riguardo alla costruzione di una nuova attrezzatura cittadina, l'Ospizio di Beneficenza, concepito come strumento tanto assistenziale quanto di controllo delle masse inurbate. Alcune delle numerose proposte progettuali, tutte frutto di un vivace dibattito tra istituzioni e tecnici incaricati e illustrate da serie di elaborati grafici, testimoniano poi la precoce diffusione in Sicilia di quella cultura neogotica che avrebbe…
Building the Defenses. The Construction Sites of the Fortifications of Trapani and Palermo in the First Decades of 16th Century
La registrazione quotidiana di tutti i costi, comprese le retribuzioni dei lavoratori, era una prassi nei cantieri delle fortificazioni in Sicilia. Sfortunatamente questi registri sono andati perduti, con l'eccezione di un volume che registra i conti per la costruzione delle fortificazioni di Trapani nel 1527 e nel 1528, e altri due relativi a Palermo, che datano tra il 12 novembre del 1536 r il 23 agosto del 1539. Il registro relativo alle mura di Trapani testimonia l'andamento dei lavori di quello che può essere considerato il primo progetto in Sicilia per l'intero ridisegno delle difese urbiche secondo i principi della fortificazione all'italiana, e di certo la più importante opera dell'…
Pietro Antonio Tomasello da Padova e la fortificazione in Sicilia nel secondo ventennio del Cinquecento
Il Palazzo Celestri di Santa Croce
Il volume indaga la complessa storia costruttiva di uno dei principali edifici tardobarocchi siciliani, il palazzo dei Celestri, marchesi di Santa Croce, a Palermo. Quello che viene restituito è un denso e articolato affresco della capitale siciliana, dal Cinquecento all'ultimo quarto del Settecento: committenti illustri, architetti celebri e maestri dimenticati impegnati in una successione di cantieri che avrebbero condotto, attraverso complesse e travagliate vicende, alla realizzazione di una delle più grandi residenze aristocratiche dell'isola. The book explores the complex construction history of one of the main Sicilian late baroque buildings, the palace of the Celestri family, Marquis…
Il quartiere della Loggia da Ferrante Gonzaga a Domenico Caracciolo: tre secoli di progetto urbano nel cuore di Palermo
Il saggio indaga la storia plurisecolare di una delle aree chiave dell'antica capitale siciliana, il quartiere della Loggia, provando a ricostruire i processi di trasformazione e di ammodernamento dei suoi principali spazi pubblici, strade e piazze che sono state oggetto nel corso di oltre tre secoli di una serrata successione di progetti urbani promossi tanto dal governo vicereale quanto dall'amministrazione municipale, spingendosi sino alle trasformazioni otto-novecentesche conseguenti alla definizione della nuova immagine e della nuova struttura della città contemporanea.
Los signos de la grandeza urbana: el Civitates Orbis Terrarum
Los seis tomos del Civitates Orbis Terrarum, resultado de la labor infatigable de Georg Braun, Franz Hogenberg y de sus colaboradores, sobre todo del pintor Georg (o Joris) Hoefnagel, constituyen un instrumento inigualable para el estudio de la historia de los asentamientos y, más en general, para la comprensión del fenómeno urbano en Europa en la primera edad moderna. Son múltiples los temas sobre los que nos induce a reflexionar el análisis de la valiosa y heterogénea recopilación de plantas y vistas a vuelo de pájaro: la forma urbis, la construcción de apariencias urbanas representativas, la inserción de la ciudad en el paisaje, su relación con el territorio, la singularidad de las técni…
Palazzo Termine Pietratagliata tra tardogotico e neostili. Archivi, cantieri, protagonisti a Palermo
Il volume indaga uno dei principali edifici tardogotici palermitani giunti sino a noi, seppur attraverso molte significative operazioni di ammodernamento distributivo e linguistico che ne fanno uno straordinario palinsesto dell'architettura palaziale palermitana tra XV e XVIII secolo. La ricerca ha preso le mosse dalla individuazione presso archivi di famiglia di una straordinariamente ricca documentazione inedita. Questa ha consentito di addivenire alla risoluzione di alcune importanti questioni di storiografia siciliana relative a datazioni e a determinate soluzioni formali e strutturali, nell'ambito però di una più ampia ricostruzione delle vicende progettuali e di cantiere, tra fondazio…
Un nuovo assetto per il quartiere della Kalsa nel Cinquecento: l'addizione urbana del piano di porta dei Greci
Il saggio porta alla luce, attraverso significative acquisizioni documentarie, l'unica operazione di addizione urbana che la città di Palermo, ancora murata, abbia conosciuto: quella che vide l'ampliamento del quartiere della Kalsa verso mare e il ridisegno della sua cinta muraria, attuati su progetto dell'ingegnere regio Pedro Prado, ma con il diretto coinvolgimento del loro promotore, il viceré Juan de Vega. La ricerca si sofferma anche sugli aspetti del cantiere delle nuove fortificazioni 'alla moderna', nonché su quelli artistici e stilistici legati alla edificazione di una nuova porta urbica, caricata di forti valori simbolici, e al radicamento del linguaggio classicista nella Sicilia …
La scala nell'architettura palaziale cinquecentesca palermitana: continuità e innovazione
Il ruolo preponderante della scala in pietra a vista nel progetto architettonico cinquecentesco , più in particolare con riferimento alla tipologia palaziale, pare essere confermato in ambito palermitano dalla inusuale frequenza di cantieri relativi alla sola realizzazione di nuove scale, intese come elementi di aggiornamento linguistico e di rinnovamento di più antiche dimore, e comunque in grado di conferire loro più di ogni altra cosa un carattere aulico e monumentale.
Diego Aragona Tagliavia, committente di città nuove
E’ ormai acclarato come gli archivi di famiglia rappresentino impareggiabili strumenti di indagine per lo studio dei centri di nuova fondazione. A conferma di questo assunto e a conclusione di lunghe perlustrazioni condotte nell’Archivio Pignatelli Aragona Cortes, conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli, si presentano in questo saggio i primi risultati di una ricerca riguardante il ruolo della famiglia Aragona e Tagliavia, una delle più potenti e prestigiose dell’aristocrazia ispano-siciliana, nel processo di urbanizzazione e popolamento della Sicilia attuato nella prima età moderna. In particolare, l’attenzione si focalizza su uno dei suoi più autorevoli esponenti, il duca Diego I,…
Ecos de Renacimiento en la Sicilia del siglo XVI: arquitecturas para la vida de corte en la edad de Ferrante Gonzaga (1535 – 1546)
L'insediarsi nel 1535 del nuovo viceré di Sicilia Ferrante Gonzaga fu un momento decisivo nel processo di rivitalizzazione culturale dell'isola e per la circolazione di nuovi modelli architettonici e di codici linguistici rinascimentali. Palermo, in quanto capitale della Sicilia, fu presto costretto ad adeguarsi alle mutate richiesta di una vita di corte, adesso più che mai contrassegnata da sofisticati cerimoniali e scandita da spettacolari occasioni festive. In questo modo edific pubblici e spazi urbani furono profondamente rinnovati per divenire la scena solenne per l'autorappresentazione del potere viceregio e, indirettamente, della Corona spagnola.Vennero costruiti una nuova villa e un…
Un piano di espansione per Palermo nel secondo Cinquecento: Guglielmo Fornaya e la fondazione del borgo di Santa Lucia.
Il saggio indaga una "speciale" lottizzazione fra le numerose attuate nella capitale siciliana nel corso del XVI secolo: la sua specificità consiste, infatti, nell'essere stata l'unica condotta in un'area esterna alla cinta muraria. Attuata apparentemente contro ogni ragione di difesa della città, l'iniziativa si intreccia piuttosto con più questioni legate alla realizzazione del Molo Nuovo, la principale infrastruttura portuale del Mediterraneo realizzata in prima età moderna, e con le controverse proposte di espansione urbana formulate dalla Corona che, se realizzate, avrebbe condotto al raddoppio della superficie intramuraria di Palermo, con la costruzione di una nuova "Napoli" siciliana…
Dall'Isola delle Femmine alla marina di Partinico: fenomeni insediativi e costruzione del territorio.
Il saggio traccia un breve profilo sulle dinamiche insediative e il processo di strutturazione territoriale che hanno avuto luogo durante l'età moderna, tra Cinque e Settecento, in un lungo tratto del litorale occidentale palermitano, tra Isola delle Femmine e Partinico. Quest'area che sarebbe stata assai ancora più rapidamente e profondamente trasformata nel corso dell'età contemporanea, specialmente nella seconda metà del Novecento, nel passato era sì antropizzata - almeno dall'età islamica - ma poco o per nulla urbanizzata e popolata. Per questa ragione nel corso di tre secoli vi sarebbero stati realizzati numerosi insediamenti urbani, città di nuova fondazione oggi caposaldi dell'intero…
Palazzi turriti tardogotici a Palermo nell'età dei Re Cattolici: tipi, linguaggio, cultura dell'abitare
Il saggio indaga, attraverso tre esempi significativi di residenze turrite, il palazzo tardogotico palermitano nella seconda metà del Quattrocento, negli anni mitici dell’amministrazione del pretore Pietro Speciale e del regno dei Re Cattolici, analizzandone tipologie, linguaggio e modalità dell’abitare, nel tentativo di restituire l’immagine perduta di una Palermo medievale dallo skyline scandito da torri e merlature. The essay explores, through three important examples of towered residences, the late-Gothic palace in Palermo in the second half of the XV century, in the years of the administration of the legendary pretore Pietro Speciale and under the reign of the Catholic Monarchs, analyz…
La Sicilia di Filippo III in un Discorso militare occultato: uomini, città, territorio
Relazioni e documenti militari costituiscono, quasi per definizione, gli esempi più calzanti di "escrituras silenciadas" e a questo carattere non si sottraggono quelli prodotti dal governo viceregio del Regno di Sicilia, assurto sin dagli inizi del Cinquecento, per via della sua posizione geografica, ad "antemuralla" dell’Impero spagnolo e della cristianità tutta contro il nemico turco. Tra questi va adesso annoverato anche il Discorso militare di D. Antonio Bologna, un importante manoscritto di natura militare di provenienza siciliana, da noi ritrovato presso la Biblioteca Nazionale Centrale Vittorio Emanuele di Roma in uno dei fondi antichi provenienti da biblioteche gesuitiche. L’autore,…
Viridaria e città. Lottizzazioni a Palermo nel Cinquecento
La cartografia a stampa del tardo Cinquecento restituisce di Palermo quella immagine di città densa e compatta, dal tessuto fittamente edificato all’interno di una possente cinta bastionata, che, in assenza di rappresentazioni più antiche, è divenuta una icona della capitale siciliana, caratterizzata però quasi da una sorta di atemporalità. Tuttavia, ogniqualvolta ci si è soffermati a riflettere sulla datazione di quelle parti di tessuto urbano contraddistinte da reticoli viari regolari e maglie a scacchiera – possibili indizi di pianificazione di età moderna – si è giunti a credere che fossero in gran parte riconducibili a interventi eseguiti, tra la fine del Cinquecento e la prima metà de…
Proposte di rinnovamento nella Palermo del tardo Cinquecento: un progetto gesuitico per una strada con fondale
Piazze di mercato porticate a Palermo al tempo del riformismo borbonico: rinnovamento urbano ed indagine tipologica nel "Nulla Caraccioliano".
Vedute del fronte a mare di Palermo nel Settecento
E' a partire dalla metà del XVI secolo, con l'espansione verso sud voluta dal viceré Juan de Vega e la costruzione della classicista porta dei Greci, che prese avvio il processo di definizione in chiave aulica del fronte a mare della città di Palermo. Solo dalla fine del secolo successivo, però, con la sempre maggiore produzione di raffigurazioni e vedute, si assistette al consolidarsi di punti di vista che privilegiavano l'immagine della città presa dal mare da parte di pittori e incisori. Tale scelta divenne così ricorrente da divenire presto quasi una costante dell'iconografia palermitana, parallelamente all'attuazione di progetti architettonici sempre più complessi mirati alla monumenta…
La cinta daziaria di Palermo
Città nuove fortificate del primo Cinquecento: Castellammare del Golfo, Capaci, Carlentini
Sovente la storiografia ha sottolineato la scarsa rilevanza attribuita alle strutture difensive nella progettazione delle città nuove siciliane, strutture che, seppur contemplate nelle formule codificate delle licentiae populandi, non vennero quasi mai realizzate o completate. Questo è vero per le città nuove del Sei e Settecento, numericamente le più numerose e anche le più studiate, ma in altri casi – e più specificatamente nelle fondazioni della prima metà del XVI secolo – il progetto di un nuovo insediamento era anche il progetto del suo sistema fortificato. Non potrebbe essere stato diversamente, tenuto conto dell’enorme sforzo che la Sicilia in quegli stessi decenni stava affrontando …
Antonio Ferramolino da Bergamo, un ingegnere militare nel Mediterraneo di Carlo V
Sono trascorsi ormai trent’anni dagli importanti contributi monografici offerti da Guido Tadini sulla figura complessa e affascinante di Antonio Ferramolino da Bergamo, di certo uno dei più autorevoli ingegneri militari al servizio della monarchia spagnola nel Mediterraneo del primo Cinquecento. Sebbene gli studi più recenti, in particolar modo quelli sull’ingegnere Pietro Antonio Tomasello da Padova, suo predecessore, abbiano in parte ridimensionato quel ruolo “pionieristico” nel processo di potenziamento delle difese siciliane che la storiografia gli aveva attribuito, resta indubbio come la figura di Ferramolino offra molteplici spunti di interesse. La sua lunga attività professionale, do…
L'alluvione di Palermo del 1557 tra rischio idrogeologico, speculazione edilizia e piani di ricostruzione
Il saggio indaga, attraverso nuove significative fonti documentarie, cause e dinamiche di uno dei più drammatici eventi catastrofici che abbiano colpito la capitale del Regno di Sicilia, l'alluvione di Palermo del 1557, adesso ricondotta a scelte ingegneristiche errate e a interventi di prevenzione malfatti. Il contributo analizza, poi, gli importanti interventi di rinnovamento urbano che vennero intrapresi nell'ambito del piano di ricostruzione portato avanti congiuntamente dall'autorità viceregia e municipale.
The Norman myth in the artistic culture of Hapsburgs’ Sicily: identity construction and representation of power
In Sicilia, nell’Ottocento, si assistette in architettura a un revival neonormanno che trovava in quel momento glorioso della storia isolana la legittimazione per rivendicazioni autonomiste mirate alla ricostituzione di un regno di Sicilia finalmente libero dal giogo borbonico e da Napoli. Tuttavia, un fenomeno culturale analogo si era già registrato nel corso del xvi secolo. Nel rinascimento siciliano, infatti, si guardò non soltanto al classicismo e alla Roma dei Cesari, ma anche all’eredità del medioevo normanno, nel tentativo forse di costruire un’identità per un’isola, come la Sicilia asburgica, non libera e melting pot di culture diverse. Il caso del mito normanno presenta, però, in s…
Opere pubbliche di età borbonica in nuovi disegni dell'Archivio di Stato di Palermo.
Palazzo Termine Pietratagliata tra tardogotico e neostili. Archivi, cantieri, protagonisti a Palermo
L'Albergheria nella prima età moderna
Il saggio prende in esame, attraverso nuova documentazione, i processi e dinamiche insediative che hanno condotto alla definizione della struttura urbana dell’antico quartiere palermitano dell’Albergheria in età moderna, approfondendo in particolare il ruolo che la Compagnia di Gesù ebbe, tra Cinque e Seicento, nei processi di trasformazione e ammodernamento del suo tessuto, con l’apertura di piazze e strade nove, frutto di sofisticate elaborazioni progettuali di matrice prima rinascimentale e poi barocca, nonché con la edificazione di vasti complessi conventuali. Nello specifico viene studiato il caso della costruzione del complesso della Terza Casa di Probazione gesuitica con l’annessa ch…
Librai-editori veneti a Palermo nella seconda metà del XVI secolo
Dal rettifilo alla croce: l'apertura di strada Maqueda a Palermo
Sino a questo momento la realizzazione della strada Maqueda è stato oggetto quasi esclusivamente di interpretazioni critiche che ne hanno correttamente sottolineato la valenza simbolica, soprattutto con riferimento alla ostentazione di quella croce espressione di un cattolicesimo fattosi sempre più ortodosso e oltranzista; poco si è detto, invece, sugli aspetti legati ai processi di costruzione materiale di questo spazio urbano, alle operazioni correlate all’apertura per sventramento, nel tessuto denso e compatto di una delle principali città mediterranee, di una arteria stradale lunga quasi 1 chilometro e mezzo e larga oltre 11 metri, un rettifilo che all’anno 1600 costituiva nel panorama …
Il Castellammare di Palermo: un progetto non realizzato di Pietro Antonio Tomasello da Padova
Il saggio, prendendo le mosse dal ritrovamento dei capitoli di fabbrica del 1524 relativi al progetto di radicale ammodernamento della fortezza palermitana del Castellammare, elaborato dall'ingegnere militare Pietro Antonio Tomasello da Padova e solo in minima parte realizzato, ne analizza le scelte progettuali, ricercandone modelli e riferimenti nel contesto mediterraneo negli esordi della fortificazione 'alla moderna', e ne propone sulla base delle fonti alcune ipotesi ricostruttive.
«Per non dar moto alle fabriche»: l'ingegnere regio Scipione Basta e la costruzione della cappella Roano nel duomo di Monreale
«PER NON DAR MOTO ALLE FABBRICHE»: THE ROYAL ENGINEER SCIPIONE BASTA AND THE CONSTRUCTION OF THE ROANO CHAPEL IN THE CATHEDRAL OF MONREALE. In December 1686 the Royal Engineer Scipione Basta, a personality still largely to be investigated but which seems to portend a specific expertise in techno-constructive issues and in particular in structural reinforcement, was appointed by the Viceroyal Government to draw up a technical report concerning some delicate constructive aspects of the project of the architect fra Giovanni da Monreale for the chapel commissioned by the archbishop Roano for the cathedral. Due to the particular configuration of the building to be constructed –a domed octagonal …
Le scale in pietra a vista nel Mediterraneo
Carlo d’Aragona e la politica urbanistica del Senato palermitano: alcuni progetti per il rinnovamento della città
L’otto aprile del 1578 don Carlo Aragona Tagliavia, primo principe di Castelvetrano e primo duca di Terranova, colui che sarebbe stato ricordato sino ai giorni nostri come il Magnum Siculum, figura chiave della storia isolana di età moderna, richiamato a Madrid da Filippo II per nuovi incarichi di governo prestigiosi, si imbarcava con la sua corte al seguito alla volta della Spagna nel porto di Palermo, città in cui non avrebbe più fatto ritorno. Egli aveva già ricoperto più volte e per uno straordinariamente lungo arco temporale la massima carica istituzionale del Regno di Sicilia che un siciliano potesse conseguire, quella, cioè, di presidente del Regno, di fatto "sostituto" del viceré. E…
Ponti di Sicilia (XVI-XIX secolo). Catalogo della mostra
Ad essere esposti sono stati disegni, incisioni, libri, modelli e documenti archivistici, molti dei quali presentati al pubblico per la prima volta, provenienti da archivi, biblioteche, nonché collezioni pubbliche e private, con l'intento di provare a "ricostruire", attraverso le carte le immagini, la storia complessa e stratificata dei ponti siciliani, interpretandone le vicende progettuali e costruttive anche in relazione al più ampio dibattito che ha animato il mondo scientifico europeo, in particolar modo tra XVII e XIX secolo.