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Assoggettabilità delle “società pubbliche” alle procedure concorsuali: le mobili frontiere tra socialità e profitto

Simone Alecci

subject

società pubblicafallimentoorganismo di diritto pubblicoSettore IUS/01 - Diritto Privatolcsh:LawSocietà pubblicheProcedure concorsualiImpresa pubblica.procedura concorsulaelcsh:K

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Trib. Palermo 24 ottobre 2014, Est. Vacca, già segnalata da questa rivista, irrompendo nel magmatico scenario dell’immunità fallimentare delle società partecipate dagli enti territoriali cui è affidato lo svolgimento di un servizio pubblico, ripudia risolutamente quella concezione sostanzialistica dell’impresa pubblica che proprio in questo distretto giudiziario era attecchita con maggior afflato sistematico (cfr. Trib. Palermo, 8 gennaio 2013, nell’ambito del tormentato affaire Gesip S.p.A.). La dichiarazione dello stato d’insolvenza dell’Ato Belice Ambiente S.p.A. in liquidazione, una delle peculiari dimensioni societarie deputate dal legislatore regionale alla riorganizzazione delle modalità di gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti, costituisce il discutibile esito di un articolato ordito motivazionale la cui premessa, ove calibrata entro i giusti argini, non può che rivelarsi pienamente condivisibile. Ed invero, laddove afferma da una prospettiva incentrata sul profilo causale che il crisma della lucratività rappresenta un elemento essenziale ed imprescindibile della dimensione societaria (cfr., con riferimento alle società per azioni di diritto singolare, G. MARASA’, Società speciali e società anomale (Voce), in Enc. giur., Roma, 1993, XXIX, 1), l’organo giudicante non fa altro che rimarcare che l’impresa rispecchia un’unica fattispecie astratta, indipendentemente dalla circostanza che ad esercitarla sia un soggetto pubblico o privato, ragion per cui bandire dal suo statuto fenomenologico il fine lucrativo equivarrebbe a snaturarla.

http://dirittocivilecontemporaneo.com/wp-content/uploads/2015/01/Alecci.pdf