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La parola chiave «infinito» nello studio della natura sviluppato dai presocratici

M Rancadore

subject

History of philosophy infinity infinite physiology pre-SocraticsSettore M-FIL/06 - Storia Della Filosofia

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Il concetto di ‘infinito’ sta alla base della ‘fisiologia’, ovvero dell’indagine sulla Physis-Natura, sviluppata dai presocratici a partire dalla Scuola di Mileto sino alla Scuola di Abdera. Sia i primi pensatori della Ionia, a cominciare da Anassimandro, sia gli atomisti con a capo Democrito, infatti, hanno contribuito a elaborare la prima forma di ‘filosofia’ incentrata sulle parole chiave «infinito» e «finito». Alla luce di questi concetti, andrebbe allora rivisitata la filosofia del periodo ellenico ed ellenistico-romano per ritrovare le fondamenta della ‘scienza della natura’ nella sua duplice connotazione di fisica e di matematica. La diade infinito-finito, inoltre, potrebbe essere posta a confronto con altre dualità: in primo luogo con ‘vuoto-pieno’ e, in secondo luogo, con ‘discreto-continuo’. Sarebbe perciò opportuno ripercorrere le tappe salienti dello studio sulla natura compiuto dai presocratici, studio che in età moderna è stato declinato come ‘filosofia della natura’, sino ad assumere lo statuto contemporaneo di ‘scienza della natura’ incentrata sui principi dell’osservazione e dell’esperimento. Nell’articolo si evidenzia in particolare il ruolo di primo piano rappresentato da Anassimandro, cui si deve l’elaborazione della parola chiave «in-finito» oggetto di diverse interpretazioni nel corso dei secoli. The concept of “infinity” lies at the basis of the “physiology,” i.e. the investigation of the Physis-Nature, developed by the pre-Socratics starting from the School of Miletus up to the School of Abdera. Indeed, both the earliest thinkers and Anaximander in Ionia and the atomists led by Democritus, contributed to developing the very first form of “philosophy of nature” focused on the keywords “infinite” and “finite.” According to these concepts, the philosophy of the Hellenic and Hellenistic-Roman periods should be revisited in order to return to the roots of the “science of nature” in its dual physical and mathematical connotation. Furthermore, the infinite-finite duality can be compared with other dualities: firstly with the “empty-full” duality and, secondly, with the “discrete-continuous” one. One should therefore retrace the salient stages of the study of nature as developed by the pre-Socratics, a study that in the modern age was to become the “philosophy of nature,” until it acquired its current, definitive status of “science of nature,” based on the principles of observation and experiment. The article highlights in particular the leading role played by Anaximander, who developed the keyword “in-finite,” which has been interpreted in many different ways over the centuries.

http://hdl.handle.net/10447/434445