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RESEARCH PRODUCT

LA VERSIONE ITALIANA DELLA CECA (CHILDHOOD EXPERIENCE OF CARE AND ABUSE): L’INTERVISTA PER LA RILEVAZIONE EMPIRICA DELLE ESPERIENZE DI CURA ED ABUSO NELL’INFANZIA

Francesca GiannoneCinzia Guarnaccia

subject

Settore M-PSI/07 - Psicologia DinamicaChildhood Experience of Care and Abuse (CECA) abuso maltrattamento intervista clinica

description

La Childhood Experience of Care and Abuse–CECA (Bifulco et al. 1994), recentemente adattata per la popolazione italiana (Giannone, Schimmenti et al. 2011) è considerata il criterio gold standard per la rilevazione delle esperienze di cura ed abuso vissute in età infantile e adolescenziale. Si tratta di un’intervista retrospettiva semistrutturata, utilizzabile con soggetti giovani e adulti, che esplora le esperienze vissute fino ai 16 anni di età con i genitori ed altre figure significative. È ampiamente riconosciuto in letteratura come contesti relazionali ed esperienze infantili abbiano un ruolo determinante nella strutturazione del Sé (Bifulco e Moran 1998; Fonagy et al. 2002; Giannone et al. 2010, Stern 1971,1998). Tali esperienze necessitano, pertanto, di un’accurata valutazione. Il compito centrale della CECA consiste nell’identificare configurazioni relazionali specifiche, classificate secondo criteri condivisi, che associano a particolari “storie sulle relazioni” peculiari dimensioni dell’esperienza. Le rilevazioni effettuate mediante la CECA sono behavioral-oriented, basate sulla descrizione di specifici comportamenti ed eventi vissuti piuttosto che rappresentazioni e risonanze emotive, fornendo così al clinico informazioni accurate e sensibili su cui effettuare la valutazione (Bifulco, Moran, 1998). L’uso di un’intervista clinica quale la CECA, pur potendo andare incontro a specifiche difficoltà di categorizzazione fornisce, se somministrata con cura, utili informazioni sulla storia evolutiva degli individui, evidenziando le condizioni di rischio psicologico e psicosociale presenti nel contesto in cui i soggetti erano inseriti ed i fattori che possono aver assunto una funzione protettiva nello sviluppo (Schimmenti e Bifulco 2008). Ciò può consentire di prendere decisioni più consapevoli circa il trattamento clinico, affinando (con l’ausilio dei dati empirici) la conoscenza del fenomeno e l’elaborazione di obiettivi, strategie e metodologie di lavoro.

http://hdl.handle.net/10447/60345