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RESEARCH PRODUCT

"Hoc opus fodit Pirus Martini de Pisis". Note su un capolavoro di oreficeria toscana con smalti del XIV secolo a Geraci Siculo

Giovanni Travagliato

subject

smaltioreficeriaPiro di MartinogoldsmithingSettore L-ART/01 - Storia Dell'Arte MedievaleGeraci SiculoPisaenamelFrancesco Ventimiglia

description

Il prezioso ostensorio, trasformato in reliquiario nel XVII secolo, conservato nel tesoro della Chiesa Madre di Geraci Siculo (PA), è già noto da tempo agli studiosi perché firmato dall'orafo pisano Piro di Martino (lettura dell'iscrizione corretta, piuttosto che "Pino di Sammartino"). Il saggio, che per la prima volta ne descrive gli smalti traslucidi, propone una datazione alla seconda metà del XIV secolo per ragioni stilistiche e ne attribuisce la committenza al conte Francesco II Ventimiglia. The precious monstrance, transformed into a reliquary in the 17th century, kept in the treasury of the Mother Church of Geraci Siculo (PA), has long been known to scholars because it was signed by the Pisan goldsmith Piro di Martino (reading the inscription correctly, rather than "Pino di Sammartino"). The essay, which describes its translucent enamels for the first time, proposes a date to the second half of the 14th century for stylistic reasons and attributes its commission to Count Francesco II Ventimiglia.

https://hdl.handle.net/10447/75202