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RESEARCH PRODUCT
La flessibilità dell’organizzazione biologica. Strutture e funzioni alla luce di un modello gerarchico e pluralista dell’omologia
Claudia Rosciglionesubject
lcsh:BH1-301010506 paleontology060101 anthropologylcsh:Fine Artshierarchical paradigm06 humanities and the arts01 natural sciencesanalogyanalogialcsh:AestheticsHomologyPhilosophyOmologiaparadigma gerarchicoesattamentoexaptation0601 history and archaeologylcsh:NOmologia Analogia Flessibilità esattamente organizzazioneSettore M-FIL/06 - Storia Della Filosofia0105 earth and related environmental sciencesdescription
Ciò che si intende mettere in evidenza nel presente saggio è come l’assunzione di un paradigma gerarchico dell’organizzazione biologica consentirebbe di fornire una nuova formulazione del concetto di omologia e conseguentemente dell’unità dell’evoluzione. Si vedrà, infatti, come i concetti di omologia, analogia, omoplasia, convergenza e parallelismo possano essere considerati al di fuori delle opposizioni omologia vs. analogia, omogenia vs. omoplasia, parallelismo vs. convergenza. Piuttosto tali concetti si riferiscono a piani e livelli biologici che sono diversi, ma in relazione l’uno con l’altro nel mondo complesso dell’evoluzione, poichè il mondo biologico è esso stesso gerarchico, ossia è organizzato in molteplici piani e livelli che coesistono senza annullarsi l’un l’altro. L’evoluzione dipende da vincoli strutturali così come dalla selezione naturale, ma anche da eventi contingenti ed imprevedibili che non sono inscritti nelle strutture e nei processi ontogenetici o nei processi di adattamento per selezione naturale anche se a questi correlati. Tale prospettiva gerarchica, che conduce a riconoscere molteplici livelli biologici, avrebbe il vantaggio epistemologico di allargare i confini del concetto di omologia e di renderlo mobile e flessibile. Questo, se, come vedremo, accade per l’omologia strutturale e quella di sviluppo, si verifica anche in relazione al comportamento. L’applicazione del concetto di omologia a vari livelli di organizzazione biologica ed il riconoscimento che l’omologia ad un livello non richiede o implica necessariamente l’omologia ad altri livelli, è estendibile anche al comportamento ed alle strutture che a questo sottostanno. Ciò che intendiamo mettere in evidenza è come l’affermazione di un paradigma gerarchico dell’organizzazione biologica non soltanto consente di rimodulare il piano dell’omologia e, dunque, dell’unità nell’evoluzione, ma in relazione a questo anche il piano di tutto ciò che è non omologo. The aim of this paper is to show that the assumption of a hierarchical paradigm as regards the biological organization allows giving a new formulation to the concept of homology, and accordingly to the unity of evolution, that can be also extended to all what is not homologous. It is argued that the concepts of homology, analogy, omoplasy, convergence and parallelism do not need to be considered in terms of the opposition homology vs. analogy, omogeny vs. omoplasy, parallelism vs. convergence. Rather, such concepts point to planes and levels that are different but intersect one another in the complex world of the evolution, since the biological world itself is hierarchical, namely it is organized in various planes and levels that coexist without cancelling one another out. The evolution depends on structural constraints as well as natural selection but also on contigent and unpredictable events that are not inscribed in the ontogenetic structures and processes or in the adaptive pathway through natural selection even though they are correlated with both. From the epistemological standpoint the hierarchical view that acknowledges many biological levels has the advantage of extending the range of the concept of homology and making it more flexible. This holds for the structural and the developmental homology but also for the behavioural perspective. As the concept of homology is applied to the various levels of the biological organisation in such a way that the recognition of the homology at one level does not imply its recognition at any other level, so the concept of homology can be applied in the same way to the behaviour and its underlying structures.
year | journal | country | edition | language |
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2016-09-01 |