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Nuova introduzione al diritto inglese
M Seriosubject
Constitutional Reform Actstoria del diritto inglesecomparazionerule of lawprecedente giudiziarioHuman Rights ActFonti del diritto inglesetrustSettore IUS/02 - Diritto Privato ComparatoMagna Cartadescription
Il passaggio del tempo è già di per sé una ragione sufficiente per consigliare l’aggiornamento di un’opera attraverso la pubblicazione di una sua nuova edizione che contempli anche solo informazioni ed opinioni sopravvenute relative alla materia trattata. Il quinquennio trascorso da quando vide la luce la “Nuova introduzione allo studio del diritto inglese”, prosecuzione ideale e tematica dell’originaria fatica di Giovanni Criscuoli all’inizio del XXI secolo non è, tuttavia, la sola circostanza che mi ha indotto a curare e ad assumere la gravosa responsabilità della rinnovata edizione, sempre avvalendomi dell’indicazione con un asterisco delle parti da me direttamente redatte. Essa si è resa necessaria per almeno due ordini ulteriori di ragioni. La prima costituisce lo sviluppo di un’esigenza già avvertita nel 2016, quella di commisurare alla volontà referendaria contraria alla permanenza della Gran Bretagna nell’Unione Europea manifestata nel giugno di quell’anno i riverberi generatisi nel common law: essi vengono in particolare qui individuati nelle resistenze, o, più appropriatamente, nei contro-limiti posti dalla giurisprudenza della Supreme Court nel settembre di tre anni dopo agli interventi legislativi sul quadro istituzionale complessivo. Di questa correlazione, tracciata nella sentenza resa in via d’urgenza, non poteva qui mancare l’evocazione, anche per rimarcare la capacità giudiziale di costituire un saldo argine al travolgente tentativo della politica di superare i confini della leale collaborazione tra poteri dello Stato nel delicato processo di ricostruzione del tessuto ordinamentale nazionale. Tanto più che l’intervento della corte di ultima istanza è valso a palesare con nettezza di accenti quanto spiccate vadano considerate l’impronta e l’anima costituzionale del common law inglese. Non si poteva, pertanto, omettere di riferire sugli importanti passaggi di quella sentenza in punto di riconoscimento del fondamento costituzionale, nell’accezione tipicamente continentale, del sistema giuridico in cui si colloca. L’altro ordine razionale che ha portato a questa seconda edizione ha natura composita e si rivela tanto nella scelta di accorpare in forma più omogenea taluni temi di carattere storico trattati nella precedente edizione, riducendone l’autonoma illustrazione a fini di contenimento dello spazio del volume in prospettiva di fruizione didattica, quanto nell’attenzione specialmente prestata, seppur in forma espositiva e descrittiva, ad una delle aree maggiormente rappresentative, note e complesse del diritto inglese, quella del trust. Si è tenuto conto di quanto diffusa sia la pratica utilizzazione ai più vari fini dell’istituto e, al contempo, delle grandi difficoltà concettuali che vi sono insite e ne ostacolano spesso una perspicua comprensione all’esterno del paese d’origine, dando spesso vita ad insipienti tentativi di emulazione. Ed allora, di trust non si parla soltanto dal punto di vista storico, che pur viene necessariamente preservato, ma se ne tratteggia l’odierna configurazione, quale è data cogliere nelle riflessioni dottrinarie e negli orientamenti giurisprudenziali. È parso conveniente assorbire talune nuove considerazioni sull’imprescindibile nodo che unisce storia e comparazione giuridica in uno scenario di complessa unitarietà per rendere ancora una volta palese l’intima struttura storica che Giovanni Criscuoli volle sin dall’inizio imprimere all’opera. L’esigenza di racchiudere in un ambito quantitativo ragionevole l’opera, completandola con le parti rinnovate o integrate, ha imposto l’amaro sacrificio della soppressione di alcuni, limitati paragrafi ed il raggruppamento degli argomenti in capitoli (eliminando la suddivisione in Sezioni) il cui essenziale contenuto rimane, tuttavia, assorbito in altri aventi il medesimo obiettivo conoscitivo. Tutte queste circoscritte alterazioni dell’impianto non possono, in ogni caso, nascondere, serbandoli vivi e vitali, la voce, lo stile, lo spirito, la fervida intuizione del suo originario ideatore, Giovanni Criscuoli, verso cui il tributo di gratitudine ed ammirazione rimane nostalgicamente immutato.
year | journal | country | edition | language |
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2021-01-01 |