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IL BENE DELLA DIGNITÀ UMANA IN SOCCORSO DELLA LEGGE MERLIN? : SULLA SENTENZA 141/2019 DELLA CORTE COSTITUZIONALE IN MATERIA DI FAVOREGGIAMENTO E RECLUTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE
Francesco Parisisubject
"Recruitment" and "aiding and abetting" prostitutionLegge MerlinDignità vulnerabilità e autodeterminazione nel sistema penaleProstitution LawConstitutional CourtDignity vulnerability and sexual self-determination in the criminal justice systemCorte CostituzionaleSettore IUS/17 - Diritto PenaleReclutamento e favoreggiamento della prostituzionedescription
Con la sentenza 141/2019 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dei reati di “reclutamento” e di “favoreggiamento” della prostituzione, proposta dalla Corte d’Appello di Bari. A partire dalla vicenda oggetto di giudizio, e dopo una preliminare indagine sui modelli di regolamentazione normativa della prostituzione volontaria e sui dubbi di legittimità costituzionale espressi dalla ordinanza di remissione, ci si sofferma su taluni aspetti critici della decisione. Nella prospettiva dell’Autore, la scelta di prostituirsi ha una inscindibile doppia natura (sessuale ed economica) e dunque una plurima copertura costituzionale; discutibili sono i nessi causali fra condotta agevolatrice del terzo ed eventuali pericoli per libertà, sicurezza e dignità delle persone che si prostituiscono; le nozioni di dignità umana e di vulnerabilità, specie se interpretate in senso oggettivo, sono inidonee a svolgere le funzioni che si addicono al bene giuridico in materia penale e si prestano ad essere utilizzate in senso marcatamente paternalista. Contro i rischi di un “diritto penale tutorio” e di una visione deresponsabilizzante dell’individuo, si auspica che le relazioni fra autodeterminazione sessuale e dignità della persona siano interpretate alla luce di un generale principio di laicità dell’ordinamento. The Italian Constitutional Court (141/2019) rejected the issue on the constitutional legitimacy of the crimes of "recruitment" and "aiding and abetting" prostitution, as proposed by the Court of Appeal of Bari. After a preliminary investigation on the normative regulatory models of voluntary prostitution, as well as on the doubts of constitutional legitimacy expressed by the Court of Appeal, we focus on some critical aspects of the decision. In the Author's perspective, the choice of prostitution has a double nature (sexual and economic) and therefore a multiple constitutional protection. The causal links between the behavior of facilitating prostitution and the dangers to freedom, security and dignity of the prostitutes are questionable. The notions of human dignity and vulnerability, especially if interpreted in an objective sense, are unsuitable for performing the functions that are suited to the “legal good” in criminal matters and lend themselves to being used in a paternalistic view. Against the risks of a criminal law as “guardian of protected adults”, the relationships between sexual self-determination and the dignity of the person should be considered according to a general principle of secularism.
year | journal | country | edition | language |
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2019-01-01 |