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Caterina Scaccianoce

La completezza delle indagini nel procedimento di archiviazione e nell'udienza preliminare: omogeneità di finalità?

E' acclarato che la «completezza delle indagini» è regola che la Corte costituzionale, con la nota sentenza n. 88 del 1991, ha posto a presidio della effettivita` del principio di obbligatorietà dell’azione penale. La Corte ha, infatti, chiarito come la ‘‘completezza delle indagini’’ assurga a vero e proprio ‘‘valore’’ del rito penale e sia funzionale ad evitare processi inutili, nel rispetto dell’obbligatorieta` dell’azione penale. Il dovere di completezza, pertanto, funge da limite contro eventuali forme di esercizio apparente dell’azione penale, dovendo il pubblico ministero evitare operazioni superflue. Il relativo controllo è affidato al giudice per le indagini preliminari nel caso di …

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The principle of mandatory criminal prosecution and the independence of public prosecutors in the Italian criminal justice system

The purpose of this article is to explain the reasons for adopting, in Italy, the principle of mandatory criminal prosecution. This rule is closely connected to the role and functions of Italian public prosecutors. The supreme guarantee deriving from the rule governing the mandatory status of criminal prosecution is to safeguard the equal treatment of all citizens before criminal law. This is possible only if criminal prosecution is the responsibility of a public body carrying out public functions without any external interference. This is the reason for the independence of public prosecutors from the other powers of the state. But, there has been a tendency to separate the status of public…

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Sulla prova in appello: ancora una lettura del giudizio di seconda istanza quale novum iudicium

La Corte di cassazione, con la pronuncia in commento, affronta il tema della rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appello, ponendo l’accento sin da subito su due assunti che, almeno sul piano giurisprudenziale, sembrano indiscussi: da un lato, il carattere eccezionale dell’istituto, in coerenza con la presunzione di completezza dell’accertamento probatorio che caratterizza il giudizio di primo grado , e, dall’altro, il dovere in capo al giudice procedente di motivare in modo congruo, logico e corretto le ragioni che, nella discrezionalità pure concessagli, lo abbiano persuaso a non accogliere le richieste probatorie delle parti . Poste tali premesse, la Corte ritiene fondate le ce…

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Il controllo sul potere cautelare dopo la legge n. 47 del 2015

L’Autrice, dopo avere analizzato brevemente l’assetto anteriforma in tema di rapporti tra i requisiti dell’ordinanza di custodia cautelare previsti dall’art. 292 c.p.p. e il potere di annullamento del tribunale del riesame ex art. 309 c.p.p., si sofferma sulle novità introdotte dalla legge n. 47 del 2015 in tema di motivazione cautelare e sulle relative ricadute in ordine al discusso potere di integrazione delle ragioni del primo giudice riconosciuto al tribunale della libertà.

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Indagato "virtuale" e contraddittorio

Le ordinanze in commento offrono l’opportunità di ripercorrere l’iter esegetico nel quale si è in passato imbattuta la Corte Costituzionale in tema di limiti soggettivi ravvisabili nell’art. 403 c.p.p., per coglierne gli aspetti più volubili ai quali si è successivamente ancorato il legislatore del 1997 nel ribaltare l’orientamento puntualizzato con le due note pronunce del 1994 . Nel caso specifico il Giudice ha deciso di annullare l’ordinanza con la quale era stato ammesso l’esame dei periti indicati nella lista del pubblico ministero e della parte civile in ordine agli esiti di un incarico peritale che era stato loro conferito nel corso di un incidente probatorio svoltosi nell’ambito di …

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Condizioni di detenzione e cooperazione giudiziaria: verso una rafforzata tutela della dignità del detenuto

La necessita di un equilibrio tra “certezza della pena” e “rieducazione del condannato” postula che la pena consista in un trattamento umano e rispettoso della dignita della persona. Posta tale premessa, l’Autrice mette in relazione il fenomeno della sovrappopolazione carceraria con i principi che stanno a base della cooperazione giudiziaria, di cui il MAE rappresenta la prima concretizzazione, per rilevarne le possibili alterazioni dei rapporti tra le autorita giudiziarie, in particolare quando si tratta di accogliere o rifiutare la consegna del condannato a pena detentiva. In tale contesto sembra apprezzabile il nuovo approccio della Corte di Lussemburgo che, nella decisione del 5 aprile …

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Aspetti procedimentali del ricorso straordinario per cassazione

Dopo avere inquadrato l'istituto del ricorso straordinario per cassazione, rimarcandone la natura "biforme", l'Autrice si sofferma sulla legittimazione, sulla forma e sui termini per la relativa presentazione. Particolare attenzione è posta al vaglio preliminare di inammissibilità e alla successiva udienza dibattimentale ove il ricorso sia ammissibile. In ultimo sono delineate le prospettive di riforma con particolare riguardo al disegno di legge n. 2067 volto a garantire l'efficienza del sistema giudiziario penale e la durata ragionevole del processo, prendendo in esame le modifiche in tema di ricorso per cassazione, sia ordinario che straordinario.

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La legge-delega sulla tenuità del fatto nel procedimento ordinario

L'Autrice si sofferma anzitutto sui criteri ispiratori della delega in materia di pene detentive non carcerarie, quindi focalizza l'attenzione sulla direttiva ove è stabilito di configurare la tenuità del fatto come causa di esclusione della punibilità, nonché sulle direttive in tema di parametri di tenuità, vale a dire la tenuità dell'offesa e la non abitualità del comportamento. Non manca una riflessione sul ruolo della persona offesa e sulla tutela dell'azione civile. Infine si prospettano le necessarie modifiche al sistema processuale che dovranno essere approntate in seguito all'innesto del nuovo congegno nei segmenti processuali, tenuto conto anche della dimensione costituzionale dell…

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La elección del legislador italiano de 1988: garantizar el derecho de defenderse con el auxilio de un experto

Nell’attuale sistema processuale italiano, quando l’accertamento probatorio richiede la soluzione di questioni di natura «tecnica, scientifica o artistica», l’efficacia del diritto di difesa impone che l’imputato possa avvalersi di soggetti dotati delle necessarie competenze, permettendogli di controllare il procedimento cognitivo e decisionale del giudice attraverso un contraddittorio tecnicamente adeguato. Ne deriva che il diritto alla prova tecnica non può essere concepito come lo era nel sistema processuale penale abrogato, di stampo prevalentemente inquisitorio, ossia quale mero potere sollecitatorio, dovendosi ritenere che anche nel campo tecnico-scientifico spetti alle parti un vero …

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Giudizio abbreviato (dir. proc. pen.)

Nell’ambito della giustizia penale differenziata, il giudizio abbreviato si inserisce nel solco dei procedimenti speciali deflativi del dibattimento. Riformato dalla l. n. 499/1999, esso presenta caratteristiche del tutto nuove rispetto all’impianto originario, costituendo oggi un modello deflativo dall’accesso automatico: all’imputato, infatti, è riconosciuto un vero e proprio diritto a rinunciare al contraddittorio per la prova in cambio di un apprezzabile effetto premiale in caso di condanna.

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Chiaroscuri della mediazione penale nel 'rito di pace'

Nel processo penale irrompe una nuova logica: quella della «relazione diadica tra ‘aggressore e aggredito’», che sembrerebbe «‘l’orizzonte di senso’ del rito innanzi al giudice di pace per i reati perseguibili a querela, contribuendo, così, a scolpire un nuovo modello di ‘giustizia sociale’, il cui paradigma connotativo è la mediazione, vero quid novi visibile in filigrana nella struttura del d.lgs. n. 274/2000». Tuttavia non pochi sono i chiaroscuri del nuovo congegno che l'Autrice mette in risalto.

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Commento all'art. 383 e 385 c.p.p.

L'Autrice, riportando giurisprudenza e dottrina, commenta gli articoli del codice di procedura penale in tema di facoltà di arresto da parte dei privati e di divieti di arresto o di fermo in determinate circostanze.

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Pena "illegale", giudicato, Corte europea: dall'affare "Scoppola c. Italia" alle Sezioni Unite "Ercolano"

Dopo essersi soffermata sul principio dell'intangibilità del giudicato rilevandone la necessità a dovere cedere di fronte alle sollecitazioni europee, l'Autrice focalizza l'attenzione sul canone di retroattività della lex mitior così come interpretato nella sentenza europea "Scoppola", donde il nuovo parametro di costituzionalità nell'ordinamento interno. Il discorso quindi si sposta sui fratelli c.d. minori di Scoppola, rispetto ai quali le Sezioni Unite Ercolano hanno sollevato incidente di costituzionalità a cui segue la sentenza costituzionale n. 210/2013 e la conseguente pronuncia delle Sezioni Unite, analizzate entrambe dall'Autrice che infine si sofferma sui nuovi scenari.

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Commento all'art. 385 c.p.p.

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Commento agli artt. 341-346 c.p.p.

Il commento ha ad oggetto le condizioni di procedibilità, in particolare l'istanza di procedimento, la richiesta di procedimento e l'autorizzazione a procedere, che vengono anzitutto inquadrate nel sistema e poi analizzate dall'Autrice mettendo in evidenza gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali più significativi. Viene analizzata altresì la disciplina in caso di difetto di una condizione di procedibilità, con apertura alla riproponibilità dell'azione, nonché quella relativa alla sorte degli atti compiuti in mancanza di una condizione di procedibilità.

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Sui limiti temporali delle nuove contestazioni: una questione da ripensare

Gli artt. 516 e 517 c.p.p. consentono al pubblico ministero di modificare o ampliare l’accusa nel corso del dibattimento. Resta aperta, tuttavia, la questione se le nuove contestazioni possano essere effettuate prima dell’inizio dell’istruzione dibattimentale e soprattutto sulla scorta di elementi conoscitivi già compresi nel materiale delle indagini preliminari raccolto nel fascicolo del pubblico ministero ma non formalizzati nell’atto che instaura il dibattimento.

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Dal riconoscimento "automatico" al riconoscimento "implicito": una tesi poco convincente

L’Autrice, dopo avere dato conto dell’evoluzione normativa in tema di mandato di arresto europeo e mutuo riconoscimento, contesta la tesi adottata dalla Suprema Corte, secondo cui la richiesta ex art. 18, lett. r), L. n. 69/2005 si fonderebbe sul riconoscimento “implicito” della sentenza straniera da parte dell’interessato, che, pertanto, perderebbe l’interesse a dedurre eventuali violazioni del diritto a un processo equo, ritenendola ormai superata alla luce delle nuove regole introdotte dal D.lgs. n. 161/2010 e dall’art. 4 bis della decisione quadro 2002/584/GAI, così come emendata nel 2009, in virtù delle quali l’autorità richiesta è tenuta al “formale” riconoscimento del provvedimento d…

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Commento agli articoli 383 e 385

L'Autrice, riportando giurisprudenza e dottrina, commenta gli articoli del codice di procedura penale in tema di facoltà di arresto da parte dei privati e di divieti di arresto o di fermo in determinate circostanze.

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Approvvigionamento di flussi e dati tramite il dispositivo telefonico altrui

Il contributo affronta il tema delle indagini digitali tramite dispositivo telefonico. Ci si chiede mediante quali mezzi di ricerca della prova si possono acquisire tutte le informazioni utili alle indagini contenute in un telefono cellulare e se, per il buon esito delle stesse, sia consentito servirsi incondizionatamente del dispositivo, procedendo a una immediata ispezione o perquisizione, ovvero se non sia più opportuno che l'apparecchio venga sottoposto a sequestro e, con l'ausilio di esperti, procedere all'analisi e all'acquisizione dei dati ivi contenuti mediante un accertamento tecnico che, in molti casi, può assumere il connotato della irripetibilità. Ci si chiede, inoltre, se è rag…

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Mancanza dei gravi indizi di colpevolezza e infondatezza della notizia di reato: un parallelismo del tutto sconfessato dalla Corte Costituzionale

Non stupisce che anche l'ipotesi di "imputazione coatta" di cui all'art. 405, comma 1 bis, c.p.p., introdotta dalla "Legge Pecorella", sia stata dichiarata incostituzionale nel contesto di un disegno volto a ripristinare lo status quo delle norme processuali prima dell'incisivo intervento del legislatore del 2006. L'Autrice ripercorre il ragionamento della Corte avallandone interamente i passaggi logici argomentativi con i quali è stato troncato il tentativo di limitare l'autonomia del pubblico ministero nell'esercizio del potere d'azione.

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La 'cestinazione' delle pseudonotizie di reato. Ristampa emendata e aggiornata

Il lavoro intende prospettare un’esposizione sintetica e nel contempo completa che introduca le più importanti questioni interpretative sottese solitamente a quelle ‘prassi devianti’, troppo spesso presenti nelle dinamiche processuali, che mettono in luce proprio i limiti connaturali all’attuale assetto dei doveri e dei poteri del pubblico ministero. Restare inerti davanti alla loro crescente diffusione senza riflettere sui possibili rimedi, rintracciabili anche nei labirinti del processo, rischia di condurre allo svuotamento di principi costituzionali, tra cui quello dell’obbligatorietà dell’azione penale, che vanno difesi in vista di preavvertiti indizi che vorrebbero vederli fortemente a…

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"Ingiustizia formale" della custodia preventiva e "causa sinergica": le Sezioni Unite contemperano il diritto all'equa riparazione con la condotta

Le Sezioni unite, in nome della natura solidaristica della riparazione per l'ingiusta detenzione, hanno ritenuto di aderire all'indirizzo che omologa le fattispecie previste dai commi 1 e 2 dell'art. 314 c.p.p. quanto alla operatività, ai fini del riconoscimento del diritto all'equo ristoro, della condizione ostativa della condotta dolosa o gravemente colposa del soggetto passivo del provvedimento coercitivo. Resta estranea, tuttavia, una sola ipotesi: quella della obiettiva ingiustizia della custodia cautelare accertata ex ante con decisione irrevocabile.

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Una ventata di «legalità probatoria» nel giudizio di seconda istanza

Ancora una volta, la Suprema Corte, in conformità ai dicta della Corte e.d.u., pone l’accento sulla necessità dell’assunzione della prova orale in appello nella ipotesi in cui il giudice intenda apprezzarne diversamente l’attendibilità e, sulla base della nuova lettura, ribaltare l’esito assolutorio di primo grado. Nel caso di specie si rimprovera alla Corte d’appello di avere operato una valutazione negativa di attendibilità dei testimoni della difesa, rilevandone incoerenze e contrasti, senza, tuttavia, chiamare i medesimi testimoni a spiegare le imprecisioni riscontrate. Tale grave omissione ha, secondo la Cassazione, reso gli esami «incompleti e parziali e, come tali, non suscettibili d…

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Riforma in peius della sentenza di assoluzione senza rinnovare la prova orale. Una decisione che fa discutere

La Corte di cassazione, con la pronuncia annotata, affronta un aspetto critico del vasto e complesso tema concernente la prova in appello, quello della possibilità per i giudici di secondo grado di procedere alla rivalutazione della prova orale precedentemente formata senza averne rinnovato l’assunzione. Secondo la Consulta, la Corte d’appello, nella specie, non avrebbe operato, come sostenuto dai ricorrenti, una pura e semplice ri-valutazione delle dichiarazioni della persona offesa, avendole apprezzate alla luce di ulteriori elementi, trascurati dal primo giudice, e valorizzati dal secondo. Mascherata, quindi, come una ri-lettura del quadro probatorio già formato nel primo giudizio, integ…

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Denunce anonime e attività "pre-procedimentale" del pubblico ministero

Di fronte a un panorama giurisprudenziale che sancisce la nullità dei decreti di perquisizione e sequestro emanati a seguito di una denuncia anonima, la sentenza in commento rappresenta una meteora pericolosa che potrebbe legittimare attività poste in essere a iniziativa della polizia giudiziaria e finanche del pubblico ministero sostanzialmente ricusate dalla regola esclusoria che, pure nel sistema vigente, si è voluto adottare in tema di anonimi. Tuttavia, la chiusura all'anonimo non è stata prevista come assoluta, ma si è cercato di salvaguardare la possibile plausibilità del suo contenuto . Qui il vero nodo della querelle: le modalità concrete dell'utilizzo della denuncia anonima, sotto…

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Mancanza di gravi indizi di colpevolezza e infondatezza della notizia di reato: un parallelismo formalmente riconosciuto dal legislatore?

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Ancora in tema di rinnovazione della prova orale in appello

Torna ad essere affrontata dalla Suprema Corte la questione della necessità, per il giudice d’appello che intende riformare la sentenza di primo grado, di raccogliere nuovamente innanzi a sé la prova orale. I giudici di legittimità hanno annullato la sentenza emessa dalla Corte d’appello di Bari con la quale, in riforma della prima decisione di condanna, era stata affermata la non colpevolezza degli imputati sulla base di una diversa lettura delle dichiarazioni rese dalla persona offesa. Il giudice d’appello, in particolare, senza disporne la rinnovazione, le ha valutate intrinsecamente inattendibili, alla luce delle discrasie emerse tra quanto riferito in denuncia e quanto dichiarato al pu…

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Prova tecnica e appello penale

Affinché il giudice d’appello eserciti un controllo effettivo sulla razionalità delle argomentazioni scientifiche riportate in sentenza è indispensabile che s’instauri un contraddittorio tecnico efficace. A tal fine, come hanno statuito le Sezioni unite, la rinnovazione obbligatoria della prova dichiarativa (art. 603, comma 3° bis, c.p.p.) va estesa anche all’esame degli esperti. Tuttavia, il grande consesso ha lasciato fuori dai confini operativi del congegno talune ipotesi in cui, invece, parrebbe sufficiente il solo contraddittorio cartolare, facendo salvo il potere discrezionale del giudice di rinnovare l’istruzione, attorno al quale, come noto, si annidano incertezze interpretative di …

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L'inazione del pubblico ministero

L'Autrice affronta il tema dell'azione penale, soffermandosi anzitutto sui rapporti tra il concetto di azione e quello di pretesa punitiva che vengono analizzati tenendo conto dei profili storici della loro evoluzione e della successiva crisi di categorie dovuta al mutamento dei contenuti delle norme. L'analisi si sposta sul potere di azione del pubblico ministero e sul canone di obbligatorietà, per poi dirigersi sulle zone franche dai controlli sull'inazione del pubblico ministero nell'alternarsi delle vicende legislative in materia di archiviazione. Segue una riflessione sulla discrezionalità del pubblico ministero, ove è rimarcata la degenerazione di determinate forme di inazione diretta…

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Commento all'art. 421-bis c.p.p.

Il commento ha ad oggetto la disciplina del potere di integrazione delle indagini riconosciuto al giudice dell'udienza preliminare quando rileva la incompletezza delle stesse. Si tratta di un potere introdotto dalla c.d. legge Carotti insieme al potere di integrazione probatoria ex art. 422 c.p.p. Vengono affrontate le questioni più controverse sul tema, con particolare riguardo alla nuova fisionomia dell'udienza preliminare a seguito di tali innesti ad opera del legislatore del 1999.

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La retroattività della lex mitior nella lettura della giurisprudenza interna e sovranazionale: quali ricadute sul giudicato penale?

Dopo un breve inquadramento sistematico del principio di retroattività della legge penale più favorevole, l’Autrice si sofferma sulle più importanti pronunce sul tema emesse sia dalla Corte costituzionale sia dalle Sezioni Unite, ponendo l’accento sull’incidenza che ha avuto la sentenza “Scoppola” della Corte EDU del 17 settembre 2009, con la quale i Giudici di Strasburgo, mutando il precedente orientamento, hanno affermato che l’art. 7, § 1 della Convenzione non garantisce solamente il principio di non retroattività delle leggi penali più severe, ma impone altresì che, nel caso in cui la legge penale in vigore al momento della commissione del reato e quelle successive adottate prima della …

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In tema di reciproco riconoscimento delle sentenze penali: ancora una pronuncia che invoca, forse inopportunamente, il primato del diritto dell’Unione sul diritto interno più favorevole

Con la decisione dell’8 novembre 2016, la Corte di Giustizia (Grande Sezione), nel procedimento penale a carico di Ognyanov, ha ritenuto che l’art. 17, commi 1 e 2 della decisione quadro 2008/909 / GAI del Consiglio, del 27 novembre 2008, in tema di reciproco riconoscimento delle sentenze penali che irrogano pene detentive o misure privative della libertà personale, come modificata dalla decisione quadro 2009/299 / GAI del Consiglio, del 26 febbraio 2009, deve essere inteso nel senso di impedire l’applicazione di una norma nazionale che autorizzi lo Stato di esecuzione a concedere alla persona condannata una riduzione di pena a motivo del lavoro da essa svolto durante la sua detenzione nell…

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Commento agli artt. 612-615 c.p.p.

Si commentano gli artt. 612-615 del codice di procedura penale in tema di ricorso per cassazione, mettendo in evidenza le questioni giurisprudenziali più controverse alla luce anche degli orientamenti dottrinali più accreditati sulla sospensione dell'esecuzione della condanna civile, sulla partecipazione dei difensori, sulle peculiarità del dibattimento, nonché sulla deliberazione e pubblicazione della sentenza.

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PROVA TECNICA E CONTRADDITTORIO NEL PROCESSO PENALE

When science and the criminal process come into contact, cognitive mechanisms are set in motion aimed at reorganizing knowledge belonging to worlds other than the legal one. In this context, the actors of the trial scene are forced to move on a hybrid terrain in which judicial epistemology and scientific epistemology mix. Such a fascinating picture pushes the scholar of the criminal process to seek interpretations suitable for explaining the multiple dilemmas that the phenomenon entails. Starting from a historical-legislative excursus of the expert evidence, the proposed analysis examines the different channels through which expert knowledge enters the process, starting from the investigati…

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Il diritto di difesa tra effettività e necessità: il garantismo prevale nella lettura interpretativa delle sezioni unite

Le Sezioni unite rimarcano l’effettività del diritto di difesa risolvendo un contrasto sorto in merito al regime della nullità derivante dalla mancata notifica dell’avviso di fissazione dell’udienza camerale ex artt. 666 e 678 c.p.p. al difensore di fiducia tempestivamente nominato. Si tratta di nullità assoluta, insanabile e rilevabile anche d’ufficio, in quanto la presenza del difensore d’ufficio, o del suo sostituto designato sul momento dal giudice, è lesiva dei principi del giusto processo qualora vi sia stata regolare nomina del difensore di fiducia

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Prescrizione del reato, vizio di motivazione e rinvio al giudice civile: quali implicazioni sul favor innocentiae?

Le Sezioni unite optano per il trasferimento dell’azione civile nella sua sede naturale nel caso di mancanza di motiva- zione sulle statuizioni civili da parte della corte d’appello che, ex art. 578 c.p.p., dichiara il reato prescritto. L’Autrice, dopo avere messo in luce alcune incongruenze del percorso seguito dai giudici di legittimità, individua più di una ragione che avrebbe dovuto indurre la Corte a concludere diversamente.

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La Corte costituzionale apre al divieto di retroattività del novum penitenziario in malam partem.

With a courageous judgment, the Constitutional Court extends the application scope of art. 25, par. 2, Cost. in the criminal enforcement sector. Censoring the living law, the Court states the prohibition of the retroactivity of the measures more afflictive introduced by law no. 3 of 2019 to convicts who committed the fact before its entry into force. The Author, after dwelling on the new paradigm of "European legality", retraces the salient passages of the decision, from which it draws the innovative message of the Judge of the laws.

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Potere d'azione del pubblico ministero

All’epoca della riforma del codice di procedura penale del 1989 era maturata nel dibattito scientifico l’esigenza di un parallelo ‘riordino’ dell’assetto istituzionale dell’ufficio del pubblico ministero: occorreva sagomare una disciplina dell’organo inquirente in linea con le sostanziali modifiche processuali che volgevano verso un giudizio dai caratteri tendenzialmente accusatori. L'Autrice si sofferma su alcuni punti focali. Anzitutto sul valore irrinunciabile dell’indipendenza del pubblico ministero; poi sula superfluità del processo quale criterio guida per l’esercizio e il controllo del ‘potere d’azione’. In seguito viene analizzato il principio di obbligatorietà in relazione al ‘pote…

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Diritto al colloquio tra garante e detenuto: quando il potere giurisdizionale è presidio di effettività dei diritti dei detenuti e delle funzioni del Garante

Il provvedimento in commento lascia presagire dinamiche penitenziarie che potrebbero rivelarsi virtuose. Con esso, infatti, il Tribunale di Sorveglianza di Perugia, accogliendo il reclamo presentato dal condannato, ha adottato una soluzione che consegna alla figura del garante dei diritti dei detenuti la meritata centralità rispetto alla congenita funzione di presidio che svolge anche rispetto alla giurisdizione rieducativa, consolidandone la effettività della sua azione.

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Commento agli artt. 610 c.p.p.

Il commento riguarda l'articolo 610 del codice di procedura penale in tema di ricorso per cassazione. Vengono affrontate le questioni relative all'inammissibilità dei ricorsi per cassazione, l'assegnazione dei ricorsi alle sezioni, la fissazione dell'udienza, il divieto di presentare nuovi documenti e gli interventi di riforma legislativa.

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Correctness of judicial information and impartiality of the judge: the distortions of the media criminal trial

This analysis, which focuses on the difficult relationship between criminal justice and judicial information, examines only some of the most controversial aspects, starting with an undisputed premise, namely that over time the function of communication in judicial matters has changed, evolving from informative to formative. I will reflect on the hiatus between the real justice as exercised in courtrooms and justice perceived by the public through media narratives, paying particular attention to the distortions of the so-called media trial and the resulting bias in the exercise of judicial power. Finally, we will consider possible solutions, which, in a perspective of striking a balance betw…

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IL POTERE DELLA C.D. CESTINAZIONE DEL PUBBLICO MINISTERO

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Ancora dubbi di legittimità sulla disciplina delle intercettazioni 'casuali' del parlamentare

L’art. 6 della l. 140/2003 continua a destare sospetti di illegittimità costituzionale a causa della guarentigia riconosciuta ai parlamentari che, secondo i giudici rimettenti, risulta ingiustificata, risolvendosi in un “privilegio irrazionale” che mira a tutelare la riservatezza delle comunicazioni del parlamentare piuttosto che lo svolgimento della sua funzione. Con questi ultimi interventi la Corte costituzionale ha colto l’occasione per chiarire alcuni aspetti fondamentali della disciplina ridisegnata a seguito della sent. n. 390 del 2007, per un verso, individuando nella reale intentio investigationis la chiave per accedere o alla procedura dettata per le intercettazioni “indirette” (a…

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Giudizio abbreviato

Nell’ambito della giustizia penale differenziata, il giudizio abbreviato si inserisce nel solco dei procedimenti speciali deflativi del dibattimento. Riformato dalla l. n. 499/1999, esso presenta caratteristiche del tutto nuove rispetto all’impianto originario, costituendo oggi un modello deflativo dall’accesso automatico: all’imputato, infatti, è riconosciuto un vero e proprio diritto a rinunciare al contraddittorio per la prova in cambio di un apprezzabile effetto premiale in caso di condanna. Destando ulteriori perplessità, sul nuovo assetto è nuovamente intervenuto il legislatore con le leggi 23 giugno 2017, n. 103 e 12 aprile 2019, n. 33.

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