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Casamento
Lucano, i Mani di Cartagine e i presupposti dell'epos
Analisi dei riferimenti a Cartagine nella Pharsalia di Lucano
The Eloquence of Publius Sulpicius Rufus and Gaius Aurelius Cotta in Cicero's Brutus
The purpose of this chapter is to investigate the personalities of Publius Sulpicius Rufus and Gaius Aurelius Cotta, that illustrate the Roman eloquence at the beginning of the first century BC with particular regard to the wide section of the Ciceronian Brutus, the treatise in which they are protagonists of an intense confrontation in order to reflect on different styles of eloquence. On the other hand, a survey on the characteristics of their eloquence, conducted in the absence of direct evidence that provides objective feedback about their oratorical qualities, also makes possible to analyse the importance (and in some cases the indispensability) of Cicero’s opinion.
Longe vehementissimus… adfectus: l’esperienza del pianto nell’eloquenza latina tra parola e immagine
Fin da Aristotele le emozioni sono ‘arruolate’ alla causa della retorica, determinando una linea che farà da apripista alle esperienze successive, dalla Grecia a Roma. Proprio all’interno di un più generale interesse per il rapporto tra emozioni e retorica da una parte, tra parola e immagine dall’altra, si situa il pianto, oggetto, a Roma, di notevole considerazione. Le lacrime costituiscono infatti un elemento nevralgico dell’eloquenza latina: il potere del pianto appare costantemente ricercato, perseguito con cura, ma anche, per converso, temuto, e per questo messo alla berlina, demonizzato. Proprio questo rapporto, che permette tra l’altro di misurare la distanza tra la cultura antica e …
Le tragedie del corpus senecano
Si ritiene opportuno offrire, sia pur in rapida sintesi, la ricostruzione dello sviluppo drammatico delle singole tragedie di Seneca. Ripercorrere le vicende rappresentate è un modo per interpretarle, entrando un po’ più da vicino dentro l’officina creativa dell’autore. Anche dalla semplice operazione di rilettura emergerà il rapporto dialettico con il mito, meglio con i miti, che dalla Grecia a Roma hanno già intensamente vissuto una storia inesausta di continue ricodificazioni. Seneca: tragedies plot
Sic astra mereri. Un’analisi della Controversia de statua viri fortis di Draconzio
Nel contesto dell’Africa vandalica del quinto secolo si distingue una singolare reviviscenza degli studi retorici e, segnatamente, declamatori. Sotto questo profilo, emerge con particolare rilievo uno dei Romulea di Draconzio; si tratta del numero 5 della raccolta, dal titolo Controversia de statua viri fortis. Nel componimento, una esercitazione retorica elaborata in versi esametrici, l’autore riattualizza un motivo topico delle scuole di declamazione, il contrasto tra un dives ed un pauper, arricchendolo di molteplici stratificazioni letterarie, da Virgilio a Lucano soprattutto, che tuttavia non celano lo straordinario interesse draconziano ad intestarsi un certo aggiornamento delle prati…
Le Troiane. Saggio introduttivo, nuova traduzione e note
Una donna entra in scena, schiacciata dagli innumerevoli lutti e dal crollo di un regno, che il suo corpo piegato s’incarica di rappresentare. È Ecuba, ultima sovrana del grande impero troiano. La lunga notte di Troia si è appena conclusa; l’alba di un nuovo giorno, offuscato dal fumo degli incendi, segna l’avvio del dramma. La guerra è finita, i Greci hanno vinto, ma i pesanti rovesci di fortuna imposti ai Troiani non cessano di imporre ulteriori sofferenze. La principessa Polissena e il piccolo Astianatte, il figlio prediletto di Ettore, dovranno morire; le prigioniere troiane, protagoniste indiscusse di canti dolenti, partiranno presto alla volta della Grecia, schiave di odiosi padroni. …
Recensione a BART HUELSENBECK, Figures in the Shadows. The Speech of Two Augustan-Age Declaimers, Arellius Fuscus and Papirius Fabianus, Berlin-Boston, De Gruyter 2018
Review of the volume that is configured as an essay on the declamatory phenomenon as a whole, but above all as a reading entirely internal to the first corpus of declamatory texts by Seneca il Vecchio that has come down to us
Ps. Quintiliano decl. min. 287, testo, traduzione e commento
Testo critico rivisto, traduzione e commento di Ps. Quintiliano declamatio minor 278
Nullum... sine nomine saxum. Lucano e le 'rovine' della storia
The paper analyzes the well-known episode of Caesar visiting the ruins of troy (Luc. 9,9 50-999), focusing in particular on the poet’s desecrating voice, a voice against the Virgilian interpretation of history. Through Caesar’s gestures, words and prayers, Lucan expresses a critical judgment of his actions and of those who, among his successors, first of all Augustus, had advanced the project of a glorious re-founding of Troy. A project destined to be blatantly denied by history.
Il teatro di Seneca
Form, functions and carachters of Senecan Drama
Quid meruere nepotes. Responsabilità e merito nella Pharsalia di Lucano
Il contributo indaga l’epos lucaneo ricostruendo i contesti in cui compaiono nel poema meritum e derivati, immagini che coinvolgono tanto la nozione di merito quanto quella di responsabilità. Si tratta di un’oscillazione ben visibile ed operante all’interno dell’opera, dove tali accezioni tornano con frequenza a scandire tanto le azioni dei protagonisti quanto i severi giudizi del narratore. The paper deals with Lucan’s Pharsalia, reconstructing the contexts in which meritum and derivatives appear, images that both involve the notion of merit as that of responsibility. It is a highly visible and active presence within the poem, where such meanings frequently appear, characterizing both the …
Patres non tantum natura. L'expositio di minori nelle declamazioni in lingua latina. Il caso di Ps. Quint. min. 278
L’expositio di minori è notoriamente un motivo che torna con insistenza nella letteratura antica, greca e latina. Alcuni generi letterari come la commedia o il romanzo trovano una precisa ragion d’essere nell’abbandono di un minore, sicché l’evoluzione dell’opera viene di fatto a coincidere con i lunghi e complessi passaggi che porteranno al rinvenimento di tracce certe utili alla ricomposizione di nuclei familiari e alla riacquisizione alle famiglie di provenienza di giovani rimasti lungamente lontani. Nondimeno, questo accade anche nell'ambito della letteratura declamatoria; di un caso in particolare - la decl. min. 278 dello Ps. Quintiliano - ci s'intende occuparsi
Ps. Quint. 278: testo, traduzione, commento
Testo critico rivisto, traduzione e commento di Ps. Quintiliano declamatio minor 278
Ps. Quint. decl. min. 266 testo, traduzione e commento
Testo rivisto criticamente, prima traduzione in lingua italiana e commento di Ps. Quint. decl. min. 266
Ps. Quint. decl. min. 277: testo, traduzione e commento
Testo rivisto, traduzione, commento di Ps. Quint. declamatio minor 277
Ante oculos. Elementi di cultura visuale nell'eloquenza ciceroniana
Within the vast area of research relating to visual strategies as a rhetorical means par excellence, the paper deals with Cicero’s way of using the term ante oculos and other related expressions in the orations. Due to the frequent and seemingly deliberate use of these expressive means, we can assume that there was a precise communication strategy aimed at exploiting the potential of rhetoric to connect, in an effective and productive way, image and speech, visual strategies and the evocative power of words.
Un modello per la retorica: la presenza di Virgilio nell’Institutio Oratoria di Quintiliano
L’article analyse la présence de citations de Virgile dans l’Institution Oratoire de Quintilien. La présence de Virgile dans l’œuvre de Quintilien est l’un des premiers témoignages de la diffusion de la production du poète mantouan dans les pratiques scolaires, avec une nette préférence pour la doctrine relative à l’elocutio mais aussi, comme on peut le voir dans Inst. Or. 12.1.25, pour la revendication du rôle fondamental de l’orateur dans la société romaine.
Hectoris spolium. (Sen. Troad. 990). Una controversa rappresentazione di Ecuba nelle Troiane di Seneca
In the invective that Hecuba addresses to Ulysses in Troad. 990-991 Leo was the first to judge the expression Hectoris spolium feret / qui tulit Achillis? interpolated. Retracing the history of the interpretation, the paper considers the verses authentic: they offer a brilliant line of the queen, who ironically defines herself as Hectoris spolium.
Un augurio di invecchiare: Sen. Phaedr. 820-823
The paper aims to offer an interpretation of Senecan Phaedra 821-823. In them, the wish to grow old addressed to Hippolytus should be interpreted on the one hand through the poetic tradition (Augustean in particular), on the other as a warning that the chorus directs to the prince no less guilty than Phaedra.
Monumenti ‘contro’: spazio, memoria e lotta politica in Roma antica. A proposito di Cic. Phil. 14, 32-33
The paper deals with a proposal by Cicero in the fourteenth Philippic aimed at erecting a public tomb for the brave soldiers who died in the battle of Forum Gallorum. This proposal hides the orator’s desire for a monument, perhaps strategically placed in a prominent position in the Campus Martius, which would combine the celebration of the fallen with a firm condemnation of Antonius, who is, in the opinion of Cicero, a hostis publicus.
Il gravis morbus degli scholastici. Esempi tratti dalla storia (e dall’arte) nell’opera di Seneca il Vecchio
Within a broader reflection on the presence of history in declamatory literature, the paper deals with some of Seneca’s controversies in which the thema concerns undisputed protagonists of ancient art, observing the way in which declaimers converge within the fields of interest of the school fundamental reflections on issues related to art and the role of the artist.
Quantum potero voce contendam. La pro Ligario di Cicerone nel giudizio di Quintiliano
The paper analyses one of the last voices of the Ciceronian oratory, the Pro Ligario. After a reconstruction of the context in which the oration was produced, the attention is focused on the reception of the text by Quintilian, who on several occasions in the Institutio oratoria shows particular interest for the multiple problems connected to it, identifying the peculiar characteristics.
Dalla parte dei Decii. Lucano e la storia esemplare di Roma
The paper deals with the references to the exemplary history of the Decii in Lucan’s Pharsalia. Particular attention is focused on the model of virtue and self-sacrifice towards the State they embody. However, while they ennoble the pars Pompeiana, they nevertheless show the fragility of Pompey’s fate, increasing the sense of an imminent catastrophe: the virtuous model of the Decii is in fact not replicable. The subversion produced by civil war makes it now out of date: tragedy, not history
Recensione a S. Rey, Les larmes de Rome, Le pouvoir de pleurer dans l’Antiquité, Paris 2017
Recensione volume
Quo plura possis, plura patienter feras. Agamennone modello di sapienza nelle Troiane di Seneca
The paper deals with the quarrel between Pyrrhus and Agamemnon in the Troades, with an analysis of Greek and Latin antecedents, focusing in particular on the characterisation of the Achaean commander. The character of Agamemnon, who embodies the suffering of the defeated, shows a new model of royalty in line with Senecan ideology.
La spada di Tuberone. Una citazione della pro Ligario nell’Institutio oratoria di Quintiliano
Cicero's Pro Ligario is frequently mentioned in Quintilian’s Institutio Oratoria. The author is very aware of the importance of the text for the social and historical context in which it was pronounced and for the ambiguous presence of Caesar. Among these quotations stands out in the treaty the evocation of the sword of Tubero (Cic. Lig. 9) in five different contexts that confirm the Quintilian’s remarkable interest for this text.