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Francesca Paola Di Lorenzo

La priorità della giustizia come epieicheia in Aristotele e Rawls

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Giustificazione epistemica e responsabilità cognitiva nel Teeteto

Sullo sfondo di un'interpretazione della critica al relativismo e allo scetticismo sofistico nel Teeteto che individua come suo esito la delineazione di un'epistemologia del dialeghesthai elenchico incentrata su una concezione fallibilista della verità come homologhia, il saggio cerca di mostrare come in questo dialogo platonico emerga il modello di un rapporto mente-mondo mediato concettualmente e razionalmente, diverso sia dal modello sofistico di conoscenza come passiva aisthesis, sia da quello di una pura conoscenza non contaminata dalla percezione che Platone sembrava voler sostenere con la Teoria dei due mondi. Una tale ipotesi di lettura è centrata sull'identificazione del nucleo più…

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L'episteme e la sua giustificabilità razionale nella terza definizione del Teeteto: verso una teoria della responsabilità cognitiva

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Etica e conoscenza nel pensiero di Theodor W. Adorno:verità, solidarietà e progresso morale

L’ipotesi interpretativa proposta dal saggio è che nel pensiero di Adorno la critica alla razionalità identificante implichi, insieme allo sviluppo di una alternativa teorica micrologico-costellativa capace di sfuggire alla hybris del pensiero, un’etica della solidarietà, della responsabilità e dell’autonomia come base del progresso morale. Laddove il pensiero identificante, in quanto assimilazione del non-identico e negazione dell’alterità, è la sublimazione epistemologica dell’istinto primordiale di autoconservazione, la metodologia micrologico-costellativa fornisce un criterio di verità e giustificazione comprensivo degli effetti potenziali e delle conseguenze delle nostre teorie rispett…

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Perception, Normativity and Action in Contemporary Philosophy of Mind and Cognitive Science

Working on the background of a view of mind as “in action”, as pragmatically shaped by its own dynamic interactions with the world, emerging from the achievements of contemporary philosophy of mind (from Searle to enactivism)and cognitive science (from Gibson to Goodale and Milner)I aim to propose a view of perception as a form of human activity of which we are responsible, and in which our “commitment” to truth and rationality can take place. Against some recent phenomenalist and antirepresentationalist views of perception I'll try to show that the action-oriented character of perception does not challenge its rational constraint to a right representation of the state of affairs which it i…

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Adorno e il "divieto linguistico" (Sprachverbot) beckettiano: possibilità e limiti della comunicazione come pratica della differenza nel pensiero di Theodor W. Adorno

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Normativity and collective recognition in Searle's account of language and social ontology

Prendendo le mosse dalla tesi di John Searle che le istituzioni sono create e mantenute grazie al riconoscimento collettivo di funzioni di status secondo la forma logica “X conta come Y in C”, analizzO il ruolo cruciale delle regole costitutive nel percorso teorico searleano da Speech Acts a Making the Social World. Rendendo esplicito il parallelismo tra le regole costitutive che sottendono la realtà istituzionale e quelleche governano gli atti linguistici, miro a derivare da esse i criteri normativi per la valutazione razionale sia degli atti linguistici sia degli atti istituzionali. Mostro come tali criteri consentano di distinguere tra riconoscimento collettivo razionalmente motivato e r…

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Etica e conoscenza nel pensiero di Theodor W. Adorno: solidarietà, verità e progresso morale

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Vincoli universali del linguaggio e impegni deontici nella costruzione della realtà sociale

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ESPERIRE MIMETICO E RAZIONALITÀ NEL MODELLO ADORNIANO DI RAPPORTO MENTE-MONDO.

Il saggio ricostruisce il ruolo cognitivo e razionale della mimesi nel modello adorniano di conoscenza come “differenziazione”. Vi è proposta un’interpretazione della capacità del “pensare per costellazioni” e del linguaggio di “cogliere la cosa”, che ne evidenzia la lontananza dal “vecchio realismo della rappresentazione oggettiva (der alte Abbildrealismus)”. Esso mira anche a rendere esplicito come il modello adorniano di conoscenza sia in grado di dar conto di alcune recenti acquisizioni neurofisiologiche su un livello mimetico di rapporto mente-mondo, e come esso contribuisca ad una convincente interpretazione, razionalista ed antiintellettualista ad un tempo, di alcune loro implicazion…

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Introduzione. Mutamenti paradigmatici e nuovi modelli nel dibattito contemporaneo su razionalità, verità e mente.

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Adorno e il "divieto linguistico" (Sprachverbot)beckettiano:possibilità e limiti della comunicazione come pratica della differenza nel pensiero di Theodor W. Adorno

La critica del linguaggio come “definizione”, delle sue distorsioni della realtà e del suo status come veicolo di dominio e potere è strettamente connessa, nel pensiero di Adorno, con la tematizzazione sistematica del funzionamento del linguaggio come “rappresentazione” (Darstellung). Secondo l’ipotesi interpretativa presentata in questo saggio il linguaggio come rappresentazione, in quanto capace di rendere giustizia alle cose tenendo conto dei loro tratti peculiari individuali, è il modello della procedura micrologico-costellativa di conoscenza ricostruito da Adorno, che egli ritiene capace di sfuggire alla hybris del pensiero identificante. Nel saggio si sostiene anche l’ipotesi teorico-…

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The Role of Searle's Constitutive Rules for the Rational Criticizability of Institutional Reality

My hypothesis is that we can derive the normative conditions that institutions and institutional acts have to meet in order to be rationally acceptable/recognizable from the logical structure of institutional reality. Developing Searle's achievements on the constitutive role of speech acts in the construction of institutional reality and on their character of institutional acts, I'll show that the same types of constitutive rules underlying illocutionary acts also underlie institutional reality. I’ll then argue that we can derive a specific set of normative criteria for the rational criticizability of institutional acts from these constitutive rules in the same way that we can derive normat…

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La mente in azione. Prefazione a J.R. Searle, Coscienza, Linguaggio, società, a cura di Ugo Perone.

Il saggio mette in evidenza la fecondità teorica del naturalismo biologico di Searle nel far fronte al problema della causalità mentale, soffermandosi in particolare sulla centralità che in tale quadro teorico assumono i concetti di causalità bottom up no time gap e causalità sistemica, sulla base dei quali la prospettiva searleana può confrontarsi proficuamente con alcune tra le più recenti acquisizioni delle neuroscienze. La naturalizzazione non riduttiva del mentale prospettata da Searle consente al filosofo americano di affrontare in modo convincente le tematiche relative alla struttura della razionalità umana e della realtà istituzionale.

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Diritti umani e libertà di espressione. La priorità del principio della inviolabilità della "dignità umana" nella dichiarazione universale dei diritti umani e le sue implicazioni per una possibile "regolazione" della libertà di parola.

Il saggio esamina la questione del conflitto tra modelli libertari e critici del diritto alla libertà di espressione sul problema della possibile regolamentazione di tale diritto in relazione a casi di “hate speech” e di altre forme di espressione tese alla svalutazione simbolica dei soggetti di volta in volta feriti e offesi e al perpetuarsi di rapporti di dominio. Attraverso l’analisi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali si mette in rilievo come già in tali documenti emerga il principio della inviolabilità della dignità umana e del pari rispetto della dignità e della libertà …

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Sources and Boundaries of Institutional and Linguistic Normativity. Towards a Critical Social Ontology.

Since Hegel and until speech acts theory and contemporary social ontology it came to full development the idea that most of reasons, duties, rights, entitlements, have to do, against Kant, with our participation to social, linguistic and institutional practices of the lifeform to which we belong rather than or more than with our dealing with “substantive moral principles”. But if we accept, with Hegel, that every individual rational determination of the will is justified as such only as a part of our collective Sittlichkheit (Hegel, 1967, cf. Di Lorenzo Ajello, 2009); if we accept from speech acts theory that there are commitments, rights and entitlements specific to every type of speech ac…

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Abstract. Sources and Boundaries of Institutional and Linguistic Normativity. Towards a Critical Social Ontology.

The talk explores the problem of how it is possible to rationally judge an institutionally justified act if, from Hegel to contemporary social ontology, we accept that human reason is necessarily embedded in particular lifeforms and institutional settings. The talk argues that there is a specific, moral criterion of fairness built in every institutional and communicative act, which requires us to respect human dignity in each one of our institutional or communicative acts, and that this criterion can be justified through a linguistic, deflationary reinterpretation of Kant's categorical imperative of universalization of reasons for action.

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