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AUTHOR
Castiglione Marina Calogera
Parole del Sottosuolo. Lessico e cultura delle zolfare nissene
Attraverso la voce dei minatori ancora in grado di rendere testimonianza delle tecniche e del lessico settoriale della coltivazione dello zolfo, il volume illustra con ricco corredo di etnotesti la specificità di questo ambito etnodialettale. Il lessico settoriale della miniera, identificato come "linguaggio solfaresco", presenta una osmosi continua con il lessico comune e agricolo, da cui era attinta la manodopera del sottosuolo. Un glossario ampio e fondato anche su fonti storico-documentarie, correda il volume.
Recensione a Gabriella Alfieri, I «vestigi dei nomi». L’identità di Catania tra storia e mito, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani 2016
Un volume in cui i nomi propri e le perifrasi nominali scorrono come sciare di lava e si disperdono in rivoli mitici e religiosi per poi lasciare le proprie impronte in ampi e curati capitoli: questa la sensazione che si ha leggendo i quattro “movimenti” sapientemente orchestrati da Gabriella Alfieri e la cui chiave di lettura non va cercata nella prefazione (che manca), ma nelle conclusioni dal titolo esplicito “Perché i nomi?”.
Luigi, “demonio raso” e ex filologo, prima di Pirandello
Il contributo si dedica alla trascrizione, comprensione e contestualizzazione delle poche pagine in dialetto presenti nel Taccuino da Bonn, qui in edizione anastatica. L'autrice inquadra le vicende universitarie di Luigi Pirandello alla luce delle informazioni tratte dagli epistolari e ipotizza, alla luce di fatti testuali ed extratestuali, le pagine indagate siano un lacerto di una lettera non pervenutaci del fratello Innocenzo, a colloquio con il campiere di famiglia.
Leonardo Sciascia (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile
L'introduzione al volume delinea il contesto, i temi, i protagonisti, gli obiettivi del volume, nato a seguito del Convegno tenutosi il 18 e 19 novembre 2019 presso l’Università degli Studi e realizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche in collaborazione con il Centro di Studi filologici e linguistici siciliani, in occasione del trentennale dalla morte di Leonardo Sciascia. The introduction to the volume the describes, the themes, the protagonists, the objectives of the volume, born following the Conference held on 18 and 19 November 2019 at the University of Studies and created by the Department of Humanities in collaboration with the Center of Sicilian philological and linguistic st…
Onomastica folklorica nelle Fiabe di Giuseppe Pitrè, nel suo anniversario
Nel presente contributo si lavorerà ad una prima ricognizione del patrimonio antroponomastico presente nella serie delle Fiabe, censendo i nomi che appaiono sin dal titolo e approfondendo alcuni meccanismi ricorrenti nell’attribuzione del nome dei personaggi fiabeschi, soprattutto femminili. In talune circostanze, la presenza di varianti antroponimiche consistenti, darà conto della volatilità del nome rispetto alla storia narrata e rispetto ai ben più fondanti legami familiari tra i personaggi evidenziati da nomi comuni parentali: è il caso della Fiaba XLIII Pilusedda, conosciuta anche come Suvaredda, Truvaturedda, Mmesta di ligno, Betta Pilusa, Cinniredda. In un solo caso si assisterà ad u…
Un recente progetto di ricerca onomastica in Sicilia. Problemi di lemmatizzazione per i soprannomi etnici
Un recente progetto di ricerca siciliano, finalizzato alla pubblicazione di un repertorio lessicografico, riguarda il campo dell’antroponomastica ed è legato ai cosiddetti blasoni popolari o soprannomi etnici. Il contributo, agganciandosi all'operato di Pietro Massia e alla sua attenzione al territorio, espone le premesse teoriche, l'impianto metodologico, la ricerca sul campo del progetto DASES, sino ai recenti problemi di lemmatizzazione di questo materiale poco omogeneo e variabile. A recent Sicilian research project, aimed at publishing a lexicographic repertoire, concerns the field of anthroponomy and is linked to the so-called "blasoni popolari" or ethnic nicknames. The contribution, …
Prefazione a "SCIASCIARIO DIALETTALE. 67 parole dalle Parrocchie" (di Roberto Sottile)
In questo volume postumo Roberto Sottile illustra 67 lemmi dialettali ricorrenti nella prosa di Leonardo Sciascia, a partire da un nucleo estratto da Le parrocchie di Regalpetra. A partire da questo nucleo, Sottile raccoglie le parole proprie della lingua letteraria di Sciascia, quelle rese oggetto di riflessione metalinguistica in "Kermesse/Occhio di capra" e quelle di origine anglo americana presenti ne "Gli zii di Sicilia". L’attenzione maggiore è posta sugli autoctonismi, parole che non hanno corrispondenti formali o semantici nell’italiano. Marina Castiglione, curatrice della collana, illustra i tempi e i modi in cui il dialettologo ha cominciato a mettere a fuoco questa categoria d'an…
Distìno (di Silvana Grasso)
Marina Castiglione cura l'edizione critica del racconto breve di Silvana Grasso "Distìno", evidenziando gli elementi di continuità e differenza rispetto alla sua precedente produzione letteraria. La parola, in questo racconto inedito, ritrova la sua facies originaria, ma ritorna, con non inusuale spirito di coazione a ripetere di stilemi stilistici e temi, nell’assemblaggio di memorie letterarie e personali, familiari e pubbliche, in una scrittura che procede per affioramenti carsici non in virtù di carenza immaginifica, ma di sempre più distillata estrazione di significati.
L’immagine dei siciliani, nei proverbi “blasonatori” di Giuseppe Pitrè
Quando Giuseppe Pitrè si accinge a raccogliere il corpus dei proverbi siciliani, si accorge che già a partire dal sec. XVII ne erano stati individuati alcuni attinenti allo scontro tra nazioni e città. Nel 1880, quindi, individua un nucleo di proverbi che in seguito definirà “blasoni popolari” e intorno ai quali progetta di produrre un’opera completa riguardante l’intera nazione. Il folklorista palermitano, però, individua in questi proverbi soprattutto la mancata unità del popolo italiano e li considera più una curiosità che un oggetto di studio scientifico. Oggi è possibile, a partire dal corpus di Pitrè, integrare e analizzare questi dati alla luce di categorie interpretative interessant…
Introduzione a "La Sicilia del gesso. Stratificazione, tecniche costruttive e cultura" (Atti del convegno omonimo, Caltanissetta, 12 gennaio 2019)
L'introduzione al volume illustra il percorso e le finalità con cui si è giunti all'organizzazione del convegno "La Sicilia del gesso. Stratificazione, tecniche costruttive e cultura", inserito all'interno delle attività di divulgazione scientifica del Consorzio universitario di Caltanissetta presieduto dal dott. Giovanni Arnone, che ha curato la premessa del volume stesso.
Spigolature onomastiche nel teatro sansecondiano degli anni Venti, tra non nomi ed espressionismo cromatico
La produzione teatrale e narrativa di Pier Maria Rosso di San Secondo si distende per circa un quarantennio tra gli anni ‘10 e gli anni ‘50 del XX secolo. Anni di transizione e di ridefinizione dei ruoli e degli spazi individuali e sociali: i rapporti secolari tra i generi, tra le classi, tra le Nazioni, si stravolgono e approdano attraverso percorsi complessi e conflittuali verso nuovi equilibri mai scevri da lacerazioni. La coscienza di molti autori, basculante e nevrotica, trova nel teatro la dimensione naturale in cui mettere in scena questo sentimento di colpa e dolore, di frantumazione della soggettività e di perdita di punti di riferimento. Cresciuto nel più importante centro zolfife…
Narrare la parrocchia. Kermesse e Museo d'ombre
Quando, nel 1982, per i tipi della Sellerio, uscì Kermesse, lo stesso Sciascia, nel risvolto di copertina, collegò questo titolo alla narrazione della vita popolare della sua Racalmuto. La parrocchia viene narrata da Sciascia attraverso brevi paragrafi titolati con modi di dire, proverbi, voci dialettali, soprannomi, così da ripercorrere a ritroso una narrazione antropologica e, insieme, filologica del tempo passato. L’anno dopo uscì Museo d’ombre di Gesualdo Bufalino, che costruisce una testualità simile per forma, ma molto diversa a livello stilistico. L’articolo mette a confronto i due diversi modi di raccontare il proprio paese d’origine e i propri ricordi, sfruttando il codice dialetta…
Nomi di piante e nomi di santi. San Giovanni nella lessicografia botanica siciliana
A Mario Alinei si deve l’idea che alcune porzioni del lessico della nostra lingua siano più conservative di altre e che esse manifestino traccia, nelle circostanze più fortunate, delle diverse stratificazioni iconimiche prodottesi secolarmente. Il contributo rintraccia, nella lessicografia dialettale siciliana, i tipi lessicali legati alla agiofitonimia, concentrandosi in particolare sulle erbe dedicate a san Giovanni. Si propongono percorsi motivazionali anche alla luce di ipotesi etimologiche inedite.
Le "cose e le parole" scomparse e recuperate. Una proposta per la città e i suoi borghi
L'articolo si configura come una proposta di musealizzazione di oggetti della cultura materiale del nisseno, a partire da una proposta di "Museo dell'oralità", in cui ciascun referente venga corredato da una scheda etimologica e dall'etnotesto raccolto dalla viva voce dei parlanti che ancora riconoscono negli oggetti la funzione-uso.
Dall’uso del gesso alle parole del gesso
Al contrario dello zolfo, che nel secolo scorso ha avuto un racconto socio-antropologico e letterario notevole, il gesso risulta poco narrato. La stessa documentazione orale è povera di proverbi e canti che lo riguardino. Il saggio raccoglie tutto il materiale che è stato possibile reperire nei testi scritti e nelle testimonianze orali, nonché nell’onomastica siciliana. Il contributo si chiude con i derivati e gli alterati di due voci del lessico gipsicolo: carcara e issu. Like most of traditional thechnical lexicons, the lexicon of the chalk manufacturing is made up both of lexemes drawn from common lexicon and of a few exclusive terms. However, it is scarcely recorded in Sicilian dictiona…
Un protocollo per la raccolta dei toponimi orali in Sicilia
Il DATOS sarà un progetto capillare che riguarderà una rete di punti fitta, grazie alla quale ricostruire un sistema onomastico a rischio depauperamento. Il contributo illustra - grazie a solidi riferimenti teorici e ad analoghe ricerche nazionali e internazionalli - metodologia e obiettivi del protocollo da affidare ai ricercatori sul campo, al fine di assicurare omogeneità non soltanto in fase di raccolta, ma anche di output dei materiali. Dalla scelta degli informatori, all'uso della documentazione d'archivio, dalla trascrizione alla classificazione, vengono forniti gli elementi che si renderanno utili per la formazione sul campo.
Il modulo toponomastico in Sicilia: tra ATOS e DATOS
Il contributo presenta la genesi e gli obiettivi che hanno portato a progettare un modulo toponomastico all'interno dell'Atlante Linguistico della Sicilia. ll progetto di raccolta sul campo del patrimonio toponomastico orale si rende non più procrastinabile poiché i testimoni del sapere esperienziale dei luoghi si vanno sempre più riducendo. Le indagini sul territorio hanno già consegnato un panorama di conoscenze spesso unicamente dichiarative, con etichette che denotano ma non connotano la geografia dei luoghi e in cui talora è impossibile arricchire il dato linguistico con il contesto geoantropico, ergologico, simbolico, che spesso giustifica la stessa denominazione. Si presentano le car…
Giuseppe Pitrè e l'area nissena
La provincia di Caltanissetta, durante le campagne di raccolta avviate da Giuseppe Pitrè per la documentazione delle tradizioni popolari siciliane, si presentava assai più estesa dell’attuale. Occorre infatti attendere il 1927 perché l’allora centro di Castrogiovanni – che da quel momento riassunse il nome antico di Enna – venisse eletto capoluogo di provincia assorbendo parte dei centri del suo comprensorio dalla vicina Caltanissetta e da Catania. Non stupisce, pertanto, che nel vol. XX della Biblioteca (Indovinelli, dubbi, scioglilingua del popolo siciliano) insieme alla stessa Caltanissetta e ai centri di Marianopoli, Mussomeli, S. Cataldo e Vallelunga, vengano compresi anche Barrafranca…
Una perifrasi traduttiva per una regina rimossa. Torsioni onomastiche in "Cima delle nobildonne" di Stefano D'Arrigo
Molto si è scritto sulla “lingua horcynusa” di Stefano D’Arrigo e del suo maestoso Horcynus Orca, romanzo in cui si battezza un nuovo codice linguistico fondato sulla stratificazione e sulla neologia virtuosistica il cui scopo non è tanto indicare con precisione, quanto evocare. Assai meno studiato, probabilmente per il ricorso ad una lingua asciutta, scientifica, quasi anonima, risulta il romanzo epigono della sua carriera letteraria, Cima delle nobildonne, apparso dopo una lunga pausa decennale nel 1985. Le ragioni del titolo stanno tutte nella volontà/opportunità/necessità di celare l’antroponimo che ha ispirato la narrazione, quello dell’unica donna faraone dell’antico Egitto, Hatshepsu…
La parabola disonorevole del professor Frangipane (e del ruolo dell’intellettuale): un’analisi pragmatica
L’analisi condotta su uno dei tre testi teatrali di Leonardo Sciascia, L’onorevole (1965), viene qui affrontata con gli strumenti della pragmalinguistica e comprende anche lo studio delle didascalie. Sebbene l’opera non abbia avuto successo né durante il periodo della sua pubblicazione né successivamente, essa presenta tutti i caratteri della visione sciasciana sui rapporti mondo politico – corruzione e sul ruolo degli intellettuali in politica. Il testo presenta, inoltre, un’interessante prospettiva metateatrale, con la caduta della quarta parete alla fine del terzo atto, in cui si confondono realtà, teatro e cinema. The analysis conducted on one of Leonardo Sciascia's three theatrical tex…
TRA ACQUA E TERRA, TRA CULTURA ALTA E RACCONTO POPOLARE: I NOMI DELLA TRILOGIA DELLE METAMORFOSI DI ANDREA CAMILLERI
La dimensione onomastica della cosiddetta “Trilogia fantastica” di Andrea Camilleri è costituita da un misto di evocazioni mitologiche, di residui leggendari, di storie popolari raccontate alla fiamma serale, dove il reale incontra il favolistico. Maruzza Musumeci (2007), Il casellante (2008), Il sonaglio (2009), la raccolta di romanzi nota come «trilogia delle metamorfosi» per definizione dello stesso Camilleri, rappresenta una sorta di diversivo consapevole rispetto alle altre scelte di genere. Qui le scelte onomastiche si fanno voce di contesti narrativi in cui la storia e la cronaca trascendono verso memorie astratte e simboliche, vere perché nutrite di evocazioni poetiche. Donne-sirene…
I cavalli di casa Moncada: un repertorio “di razza” di inizio Seicento
Il saggio presenta e discute due documenti testamentari di Francesco II Moncada (1569-1593) e sua madre Luisa de Luna y Vega (1553-1620), che amministrarono la città di Caltanissetta, nella Sicilia centrale, facendone sede del loro mecenatismo. I documenti presentano due ricchi elenchi di cavalli allevati nel casino di caccia di Mimiani e «mercati de lo merco della racza Moncada». La maggior parte dei cavalli non viene identificata solo attraverso le caratteristiche fisiche anche attraverso i nomi. Tuttavia, in un arco di tempo di soli trenta anni, madre e figlio hanno scelto diverse tecniche onomaturgiche. I due documenti presentano alcune interessanti prime occorrenze di ispanismi. The pa…
La Sicilia del gesso. Stratificazioni, tecniche costruttive e cultura
Il volume contiene le relazioni del Convegno interdisciplinare dal titolo omonimo, svoltosi a Caltanissetta nel gennaio 2019, il primo dedicato integralmente agli aspetti geologici, archeologici, agli usi funzionali e artistici, agli aspetti etnoantropologici della civiltà del gesso. Mentre lo zolfo ha vissuto stagioni di interesse scientifico, economico, tecnologico, sindacale, antropologico e letterario, non è accaduto altrettanto al più dimesso gesso che pur costella il paesaggio rurale e urbano, in particolare della Sicilia centrale. Dai muretti in pietra di gesso, oggi preservati dall’Unesco, agli oratori di Giacomo Serpotta, il bianco abbacinante di questi diversi manufatti è frutto n…
Interrogare i luoghi. Obiettivi e protocollo per il Dizionario-atlante dei toponimi orali in Sicilia (DATOS)
La collana Piccola Biblioteca dell’Atlante Linguistico della Sicilia è nata nel 2000 per fornire agili strumenti di preparazione e consultazione in vista delle indagini etnolinguistiche sul campo. La collana raccoglie materiali metodologici che hanno contrassegnato le diverse tappe dell’ALS, dalla sezione sulla cultura alimentare a quella sui giochi fanciulleschi sino a quella sulla cultura marinara. Approssimandosi la campagna di raccolta dei dati toponimici dialettali, si rende necessario descrivere obiettivi e metodi di quella che sarà la più estesa indagine sul campo approntata dal gruppo di ricerca dell’Atlante Linguistico della Sicilia e che potrà essere implementata negli anni a veni…
Leonardo Sciascia (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile
Il presente volume raccoglie i contributi offerti dagli studiosi a Palermo nel corso del Convegno "Leonardo Sciascia (1921-1989). Letteratura, critica, militanza civile", tenutosi il 18 e 19 novembre 2019 presso l’Università degli Studi e realizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche in collaborazione con il Centro di Studi filologici e linguistici siciliani. L’analisi che emerge nella raccolta di saggi che qui si introducono non si attesta come nostalgica celebrazione di un capitolo chiuso, bensì come stimolo all’inaugurazione di una fase di definitiva messa a fuoco dell’opera e del pensiero di un autore la cui dimensione sconfina dall’ambito prettamente scientifico. i contributi sono…
La lingua variabile nei testi letterari, artistici e funzionali contemporanei. Analisi, interpretazione, traduzione
Atti del XIII Congresso di Società Internazionale di Linguistica e Filologia Italiana - SILFI (Palermo, 22-24 settembre 2014) . Il Volume, corredato di CD, si compone di quattro sezioni. Sezione I: La lingua variabile nei testi letterari (16 articoli); Sezioe II: La lingua variabile nei testi artistici (12 articoli); Sezioe III: La lingua variabile nei testi funzionali (21 articoli); Sezione libera: (8 articoli).