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AUTHOR
Di Benedetto Giuseppe
Ruolo della morfologia nel processo epistemologico della città tra contesti, sistemi e iconologia
Nel formulare un “punto di vista” sul tema centrale della morfologia “strutturale” dell’architettura e della città, proverò a sviluppare delle riflessioni di ordine epistemico comprese, talvolta, tra logiche analitiche semantiche e interpretazioni critico-relazionali1. Un iniziale approccio teorico costituto da quelle forme che Foucault (1969) avrebbe definito “dispositivi” e che svolgono il ruolo di operatori analitici e di principi progettuali. Attraverso tali ragionamenti cercherò di ricondurre la discussione verso l’indagine del rapporto tra logiche dell’analisi morfologica e fenomeno architettonico, tra tipologia e aspetti metodologici del progetto approdando a quelle forme di lettura …
Inferenze del terzo tipo sul processo del progetto dell’architettura
Essendo il progetto di architettura conoscenza e frutto dell’inventio, cioè atto del trovare, possiamo ignorare che alla crisi dichiarata dell’attitudine conoscitiva basata sulla dialettica degli opposti, un’attitudine nella quale va forse identificata l’esito ultimo della filosofia hegeliana, è seguita una serie notevole di nuove tendenze e schieramenti, spesso opposti e contrastanti, che hanno definito nel loro insieme uno scenario teorico frammentario, descrivibile solo in maniera discontinua e per ambiti circoscritti? Possiamo ignorare i filosofi più sperimentali come Jean-François Lyotard, Gianni Vattimo, Jacques Derridà, che nel tentativo di superare l’intransigenza e l’ansietà totali…
“Pioggia di libri” sul terreno fertile della conoscenza
La rassegna “Pioggia di libri”, il cui senso è possibile cogliere nella genesi della sua stessa idea ispiratrice, trova la sua ragion d’essere, nella parole di Massimo Mantellini presenti in un suo scritto dal titolo, "Dieci splendidi oggetti morti" là dove, nell’intermezzo della pubblicazione, l’autore parla di "Uno splendido oggetto vivo: il libro". Ed è particolarmente significativo che proprio Mantellini, uno dei maggiori esperti della rete internet italiana, ricordando un suo incontro a Milano con Umberto Eco, riconosca la «superiorità del libro cartaceo [...] rispetto ai testi elettronici». E le ragioni di questa sopravvivenza - nonostante l’imperversare consumistico dell’offerta dei …
Il progetto dell'Arsenale
La ricerca archivistica ha consentito di chiarire molti aspetti conoscitivi della complessa vicenda edilizia dell’Arsenale, fino ad oggi limitati, come già detto, alle testimonianze dei cronisti palermitani, tra Seicento e Ottocento, sulle quali sono state costruite le esegesi storiografiche degli studi più recenti. In effetti, non soltanto sono da rivedere tutte le datazioni, relative alla cronologia dell’edificio, sin qui supposte, ma anche i nomi e i ruoli dei protagonisti della storia costruttiva, dalla fondazione sino alle trasformazioni ottocentesche. L'articolo affronta le vicende progettuali della realizzazione dell’Arsenale al Molo, rientrante nel vasto programma di potenziamento d…
L'Arsenale come metafora di Palermo
Esistono architetture le cui travagliate vicissitudini, se comprese in rap- porto con la storia della città cui appartengono, finiscono per far assumere, alle stesse architetture, un ruolo emblematico e simbolico.Palermo, come ogni altra città e più di ogni altra città, si è alimentata per millenni di simboli spesso antitetici. La sua principale attitudine sembra essere stata, nel corso di una lunga storia edificatrice, quella di una disseminazione di architetture o di fatti urbani in cui rispecchiarsi, in quanto vere e proprie sineddoche, parti rappresentative del tutto. Sembrerebbe, quasi, che Palermo ritragga se stessa, con le sue molteplici contraddizioni, in molte delle architetture ch…
Aspetti configurativi organizzativi dell'Arsenale
L’edificazione dell’Arsenale, sebbene fosse localizzata nella parte estrema della banchina che portava al grande Molo, non rimase isolata. Quasi adia- cente all’Arsenale esisteva, già dal 1569, la Chiesa di Santa Maria del Popolo, detta “della Vittoria”, cui si aggiunse, a partire dal 1625, il convento dei Padri Mercedari Scalzi. Dalla parte opposta, sempre in adiacenza all’Arsenale, la Regia Corte aveva realizzato degli ampi magazzini e, in successione a que- st’ultimi edifici, era sorto un vasto palazzo suburbano, dotato di un ampio giardino, appartenuto nel Settecento ai principi Tomasi di Lampedusa e in seguito ai De Gregorio, marchesi del Parco Reale Anche nella parte retrostante, dove…