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Fabiola Di Maggio
Les Statues meurent aussi? Post-musealizzazione dell'arte coloniale.
Tra il 1950 e il 1953 i cineasti Chris Marker e Alain Resnais girano in Africa e in Francia il documentario Les statues meurent aussi. Commissionato dalla rivista letteraria francese «Présence africaine», il cortometraggio è in aperta polemica con Il museo immaginario della scultura mondiale di André Malraux del 1952. Marker e Resnais, al contrario dello scrittore francese, parlano di un’unità stilistica perduta reintroducendo una triplice divisione all’interno del continuum estetico-formale universale: antropologica, riguardante la separazione tra oggetto museale esposto e pratica contestuale a cui il manufatto rimanda; storica, relativa alla ferita che la colonizzazione ha inferto alle cu…
Forme di coesistenza. Il design antropologico di Giulia Capasso
Partendo dal concetto di coesistenza rappresentato da Giulia Capasso negli scatti del suo lavoro "COEXISTENCE. La botanica dei corpi", l'articolo insiste sul potere che hanno le immagini d mettere in forma e comunicare pensiero critico più di mille parole. L’importanza educativa del reportage di Capasso consiste nel mettere in evidenza, attraverso l’analogia formale, il legame tra nature, culture e architetture diverse all’interno di uno stesso ambiente, nella fattispecie Palermo, che diviene modello storico-geografico e antropologico particolare al quale guardare per pensare alla coesistenza come a una realtà presente e possibile a livello universale. L'insegnamento che se ne trae è di nat…
Studi culturali in Italia. Reloaded
L’Archivio S.A.C.S. del Museo Riso di Palermo. Valorizzazione dello Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia
L’archivio d’arte contemporanea è un dispositivo culturale attivo volto a selezionare, catalogare, divulgare, esporre e promuovere la creatività artistica in divenire. Queste pratiche di salvaguardia e valorizzazione dei beni artistici sono attività necessarie per la gestione e l’elaborazione del patrimonio culturale, come anche per l’interpretazione del presente. La ricerca sul S.A.C.S., lo Sportello per l’Arte Contemporanea della Sicilia del Museo Riso di Palermo, nasce per valorizzare, attraverso l’approccio integrato della museologia e della fenomenologia dell’arte contemporanea, un giovane Archivio d’arte dedicato ai nuovi creativi siciliani. La tesi, strutturata in tre capitoli, compr…
L’errore fantastico. La fotografia astratta e l’estetica Glitch
Con l’avvento del computer, dei software informatici e delle loro molteplici applicazioni, la fotografia inizia ad accostare alle rappresentazioni oggettive tutta una serie di sperimentazioni visive che rendono l’immagine scattata qualcos’altro da sé, con rese che di fatto si avvicinano più alla pittura che alla fotografia. Attraverso l’uso del Glitch, dell’imprevisto, tecnicamente dell’errore di sistema, l’immagine di partenza diventa una finestra verso visioni ed espressioni artistiche inimmaginabili. Ne derivano rappresentazioni affascinanti la cui bellezza inevitabilmente stupisce. With the advent of computers, computer software and their multiple applications, photography begins to com…
Domenico Mirabella. Chioma d’acqua
Il mare ritratto in: Chioma d’acqua da Domenico Mirabella, al suo debutto editoriale, è un racconto antropologico di aggregazione sociale, quello dei remuri, un collettivo organizzato di aspiranti navigatori brindisini, capitanati dal vogatore e poeta Franco Romanelli. Il lavoro è il risultato di oltre un anno e mezzo di lavoro che ha visto Mirabella salire puntualmente sulle imbarcazioni a fianco dei rematori. The sea portrayed in Chioma d’acqua by Domenico Mirabella, in his editorial debut, is a anthropological story of social aggregation, that of the remuri, an organized collective of aspiring navigators from Brindisi, led by the rower and poet Franco Romanelli. Work is the the result of…
Louvre Abu Dhabi. Verso il primo museo universale arabo.
Visioni celesti. La pareidolia e l'immaginazione simbolica
Attraverso la spiegazione di fenomeni percettivi quali l'apofenia e la pareidolia, il saggio approfondisce lo studio delle immaginazioni legate al dipinto della Vergine di Guadalupe, crasi iconografico-culturale che attesta l’incontro avvenuto nel XVI secolo tra la cultura europea e quella mesoamericana, che risulta essere una vera e propria collezione di immagini nascoste. L'esempio della Vergine di Guadalupe, e della sua immagine acheropita, inoltre, dice molto sulle molteplici sfumature dell'identità mariana che, benché fortemente radicata nella sfera sacra del cristianesimo, travalica i confini del simbolico per abbracciare il più vasto e laico orizzonte della cultura visuale. Through t…
Recensione Carlo Riggi. Rarefaction
The excessive stereotypical attractiveness and the unreal perfection that the photographs manifest today, especially through social networks, as well as their huge amount, brought it Sicilian psychoanalyst Carlo Riggi to research and communicate with his photographs a way to alienate yourself from an iconic, uncanny invasion
LO SPAZIO DEI PUPI A PALERMO. L’OPRA TRA PERFORMANCE E METAETEROTOPIA
Dissolvenze. Il corpo immaginario della fotografia
Composto da fotografie appartenenti a tre progetti diversi – Lost in the K-Hole, Doppelgänger e Maelström – Human Surfaces è un diario visivo interpretativo che mette in luce, in modo originale, un’iconografia di varie e potenziali diversità individuali (l’alter ego, l’attore, il visionario) protagoniste di scene immaginarie ma non per questo meno obiettive. Di Donato si muove in un territorio non solo di osservazione ma di costruzione dell’immagine, a sancire che la fotografia, come tutte le forme visuali autoriali, è un’emanazione che contiene il suo artefice. Tessendo le fila delle sue visioni l’autore crea intersezioni, riconoscimenti, trasformazioni, vere e proprie descrizioni dense di…
«Transitorietà e ritribalizzazione delle immagini nelle spaziazioni museali contemporanee»
Parlare di spazio significa parlare di luoghi reali o immaginari, delle cose, delle azioni, delle parole, delle immagini o delle performance che a questi rimandano e viceversa. Il sistema dell’arte occidentale, soprattutto negli ultimi due secoli, ha fatto dei musei i luoghi dell’arte in senso stretto, della sua conservazione ed esposizione permanente. Eppure vanno considerate tutta una serie di pratiche artistiche che esulano lo spazio museale pur evocandolo in qualche modo. Si pensi alla Land Art, alle pitture rupestri del Paleolitico superiore, a certe opere d’arte non occidentale come i Sand Paintings degli Indiani Navajo o degli Aborigeni Australiani dove l’azione artistica (de)finisce…
Brain Damage. Psicofotografia come coscienza immaginale
BRAIN DAMAGE è formato da quattro progetti; quattro capitoli, “Craving”, “Doppelgänger”, “Lost in the K-Hole”, “Rorschach”, incentrati su differenti e autonome tematiche psicologiche, connesse l’una all’altra dalla presenza costante di tre elementi fondamentali: la mancanza, il desiderio, la sofferenza. Ciò che l’autore durante i tanti anni di ricerca e lavoro non ha potuto registrare istantaneamente, come nel caso di “Craving” e “Rorschach”, lo ha prima immaginato e poi ritratto alla maniera di “Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”. Non solo reportage, dunque, compongono il libro, ma anche regie. Per fotografare i deliri della mente, pur restando incredibilmente ancorati alla realtà, ci vu…
Possible spaces. Geometric Dystopias, Anthropological Discourse and Constructive Imagination in Edwin A. Abbott’s Flatland
CONVEGNO Studi culturali in Italia. Reloaded. Dieci anni di ricerca a Palermo.
M. Meschiari, 2013, Uccidere spazi. Microanalisi della corrida
Nonluoghi
the Non-Places photographed by Michele Di Donato during his travels in different cities of the world. Metropolis that the author decides specifically for depersonalize to ensure that the shots fully reveal the anthropological and iconological suggestion that there is distinguishes
Brain Damage
Brain Damage. Un manifesto di psicofotografia dove ciò che si vede riesce a comunicare anche ciò che non si può percepire perché nascosto nei meandri della mente. Quattro progetti, quattro capitoli, “Craving”, “Doppelgänger”, “Lost in the K-Hole”, “Rorschach”, incentrati su differenti e autonome tematiche psicologiche, connesse l’una all’altra dalla presenza costante di tre elementi fondamentali: la mancanza, il desiderio, la sofferenza. Ciò che l’autore, durante i tanti anni di ricerca e lavoro, non ha potuto registrare istantaneamente, come nel caso di “Craving” e “Rorschach”, lo ha prima immaginato e poi ritratto alla maniera di “Doppelgänger” e “Lost in the K-Hole”. Non solo reportage, …
Human Surfaces
Human Surfaces è un diario visivo interpretativo che mette in luce, in modo originale, un’iconografia di varie e potenziali diversità individuali (l’alter ego, l’attore, il visionario) protagoniste di scene immaginarie ma non per questo meno obiettive. Di Donato si muove in un territorio non solo di osservazione ma di costruzione dell’immagine, a sancire che la fotografia, come tutte le forme visuali autoriali, è un’emanazione che contiene il suo arte fice. Tessendo le fila delle sue visioni l’autore crea intersezioni, riconoscimenti, trasforma zioni, vere e proprie descrizioni dense di ciò che immagina e ritrae, svelando le relazioni di senso affidate alle immagini e all’immaginario. Le su…